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BALLARD
Ballard uscì dall’ascensore e vide subito l’agente in divisa in sala d’attesa. Andò da lui tirando indietro la giacca per mostrare il distintivo. Vide che il suo nome era French.
«Sto cercando un uomo, sulla sessantina, baffi, faccia da poliziotto» disse.
«L’ho visto ma aveva un tesserino autentico» rispose French.
«Dov’è?»
L’agente indicò. «È andato da quella parte.»
«Bene.» Ballard andò alla scrivania della reception, dove un giovane giocava al solitario sul telefono. «Dov’è l’ufficio di Manley?»
«Il corridoio dietro la scalinata. È l’ultima porta dopo quelle di Michaelson e Mitchell. L’accompagno.»
«No, resti qui. Lo trovo da sola.»
Fece il giro delle scale e seguì il corridoio. Le prime due porte erano chiuse ma la terza era aperta e udì delle voci. Una apparteneva a una donna, l’altra a Harry Bosch.
Sfoderò la pistola senza far rumore e la tenne a due mani, avvicinandosi alla porta aperta con le orecchie tese.
«È stato il suo errore» disse la donna. «Abbiamo ripulito insieme il suo computer e lui ha inviato una mail d’addio a tutto lo studio. Poi, una volta sul tetto, è stato facile. Proprio come adesso.»
Ballard arrivò alla porta e vide una donna di spalle. Capelli e vestiti neri. “La Vedova Nera” pensò. Oltre la donna c’era un uomo a faccia in giù sul pavimento. Aveva i capelli grigi ma non era Bosch.
La donna alzò una pistola con silenziatore.
«Una mossa e sei morta» disse Ballard.
La donna si bloccò, il braccio con la pistola non ancora in posizione di fuoco.
«Butta la pistola e fammi vedere tutte e due le mani» ordinò Ballard. «Ora!»
La donna restò immobile e Ballard capì che avrebbe dovuto spararle. «Ultima possibilità. Butta. La. Pistola.»
Alzò leggermente le braccia, per prendere la mira. Le avrebbe reciso il midollo con un proiettile alla base del collo.
La donna aprì la mano e il peso del silenziatore spostò la canna in basso e il calcio in alto. «Il grilletto è molto sensibile» disse. «Se la butto può sparare. La poso a terra.»
«Lentamente» disse Ballard. «Harry?»
«Sono qui» disse Bosch, alla sua destra.
«Sei armato?»
«La tengo sotto mira.»
«Bene.»
La donna piegò le ginocchia e cominciò ad abbassarsi.
Ballard seguì il movimento con la canna della pistola, trattenendo il fiato finché l’arma non fu a terra.
«Ora in piedi» disse poi. «Davanti alla finestra, mani contro il vetro.»
La donna seguì le istruzioni. Andò alla vetrata a parete, alzò le mani e le posò sul vetro.
«Ce l’hai?» chiese Ballard.
«Ce l’ho» rispose Bosch.
Alzò l’arma, tenendo la donna sotto tiro. Ballard rinfoderò la sua e le si avvicinò per perquisirla.
«Hai un’altra arma addosso?»
«Solo quella sul pavimento.»
«Ora ti perquisisco. Se trovo un’arma sarà un problema.»
«Non la troverai.»
Ballard fece un passo avanti e con un piede le allargò le gambe. Poi iniziò a perquisirla partendo dalle caviglie verso l’alto.
«È proprio necessario?» chiese la donna.
«Con te, sì.»
«E scommetto che ti piace.»
«Fa parte del lavoro.»
Finita la perquisizione, Ballard le mise una mano sulla schiena per tenerla ferma e sganciò le manette dalla cintura.
«Una alla volta» disse. «Ora togli la mano destra dal vetro e mettila dietro la schiena.»
La mano si staccò dal vetro e Ballard fece per afferrare il polso, ma la donna ruotò su se stessa.
Ballard tentò di fermarla. «No…»
Lo vide prima di sentirlo addosso. La mano stringeva un coltello a serramanico aperto, con una lama curva come un corno. Tutto nero opaco eccetto il filo lucido della lama. La donna la colpì sotto l’ascella sinistra, poi le afferrò il collo in una presa a V, mettendosi alle sue spalle e usandola come scudo. Ballard vide Bosch con la pistola puntata, in cerca di una linea di tiro che non c’era.
«Le ho tagliato un’arteria sotto il braccio» disse la donna. «Ha tre minuti prima di morire dissanguata. Metti giù la pistola, io me ne vado e lei resta viva.»
«Spara, Harry» disse Ballard.
La donna aggiustò la posizione per coprirsi meglio dietro il suo corpo. Ballard sentiva il suo fiato sul collo e avvertiva il sangue colare lungo le costole e sul fianco.
«Due minuti e mezzo» disse la donna.
«C’è un poliziotto in sala d’attesa» disse Bosch.
«E in sala fotocopie c’è un’uscita che dà sulle scale. Siamo quasi a due minuti.»
Bosch ricordò di aver visto l’uscita di sicurezza. Fece un gesto con la pistola.
«Vai» disse.
«La pistola» disse la donna.
Bosch la posò sulla scrivania.
«Harry, no» riuscì a dire Ballard, in un sussurro.
«Indietro, contro la libreria» ordinò la donna.
Bosch alzò le mani e indietreggiò. Ballard si sentì trascinare verso la porta.
«Ora devi fare una scelta» disse la donna. «Salvare lei o inseguire me.»
Ballard la sentì allentare la stretta, andò a sbattere contro lo stipite della porta, poi scivolò a sedere sul pavimento.
Bosch corse subito da lei. Le staccò la radio dalla cintura. Sapeva bene come usarla. «Agente ferita! Assistenza medica immediata al sedicesimo piano, California Plaza West. Ufficio di Clayton Manley. Ripeto, agente ferita. Pugnalata, perde sangue, ha bisogno di aiuto immediato.»
Posò la radio sul pavimento e aprì la giacca di Ballard per vedere la ferita.
«Harry… sto bene. Insegui lei.»
«Ora ti stendo sul fianco destro, con la ferita in alto, e la comprimo. Andrà tutto bene.»
«No, vai.»
Bosch la ignorò. Mentre la stendeva sul fianco udì dei passi di corsa in corridoio, e un attimo dopo l’agente French apparve sulla soglia.
«French!» gridò Bosch. «Va’ a chiamare i soccorsi. C’è un’ambulanza giù in piazza. Falli salire immediatamente. Poi lancia un messaggio via radio: donna sui trent’anni, bianca, capelli neri, vestita di nero, armata e pericolosa. Sta cercando di uscire dall’edificio passando dalle scale.»
French non si mosse, paralizzato dalla scena.
«Muoviti!» urlò Bosch.
L’agente scomparve. Ballard alzò gli occhi a guardare Bosch. Sentiva la vita sfuggirle, e per qualche ragione sorrise. Udiva appena Bosch che le parlava.
«Resta con me, Renée. Uso il tuo braccio per comprimere la ferita. Ti farà male.»
Tenendola per un gomito, le afferrò il braccio e spinse il bicipite contro la ferita. Non le fece male per niente, e le venne voglia di ridere.
«Harry…»
«Non parlare. Non sprecare energia. Resta sveglia, Renée. Resta con me.»