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Abbas, l’intermediario di Muhammad

 

Muhammad aveva anche un terzo zio, di nome Abbas. Era un ricco mercante della Mecca ed era in buoni rapporti con i mercanti più in vista di Yathrib. Non era un seguace di Muhammad, ma neanche un suo oppositore. Abbas era un gaudente, un individualista che non si occupava di politica. Il che non gli impediva di avere un’intesa franca e aperta con suo nipote.

Io, Zayd, andai a trovarlo una sera per portargli un messaggio personale di Muhammad.

Abbas abitava in una casa sontuosa, non avevo mai visto un’abitazione così. L’elegante soggiorno era arredato con bei mobili decorati, mentre al soffitto erano appesi grandi lampadari.

Abbas si versò del vino nel bicchiere e disse: “Parla, Zayd!” Sussurrai: “Muhammad, il messaggero, desidera incontrarvi e vi chiede un appuntamento in segreto.” Abbas era una persona squisita. quella  sera era un po’ brillo e scoppiò in una fragorosa risata. “Mi piace il tuo Muhammad. Digli che sarà fatto!” Levò il bicchiere ed esclamò: “Lunga vita al messaggero!” Due sere dopo tornai a casa sua con Muhammad. Entrammo dalla porta del giardino. Abbas lo accolse a braccia aperte. “Che cosa posso fare per te?” gli chiese.

“Mettimi in contatto con i capi delle tribù di Yathrib”, rispose Muhammad senza tanti preamboli.

Abbas era un tipo sveglio e intuì subito quello che aveva in mente.

Presero posto sui divani e parlarono per il resto della notte. Io rimasi di guardia alla porta.

Una settimana dopo Abbas partì con una carovana di merci alla volta di Yathrib. Lì, grazie alla mediazione dei suoi amici, poté far visita ai capi delle tribù arabe. Fu il loro primo incontro: Abbas avrebbe dovuto compiere altri viaggi prima di poter mettere in contatto Muhammad con i capi tribù. Ci volle almeno un anno prima che i tempi fossero maturi.

I capi delle due principali tribù andarono alla Mecca, dove, all'insaputa di tutti, Abbas li ricevette nella sua casa sontuosa. E dove, nel corso di un banchetto regale, presentò loro Muhammad.

Il capo della tribù di Aws si chiamava Abu Yakhzan bin Yasib bin Amir bin Malik bin Kinaya bin Khays bin Hoseyn bin Luzin. Ovvero Abu Yakhzan figlio di Yasib figlio di Amir figlio di Malik figlio di Kinaya figlio di Kinaya figlio di Hoseyn figlio di Luzin. Questo Abu Yakhzan morì a novantadue anni, dopo aver avuto cinquantatré figli dalle sue nove mogli ufficiali e dalle sue tredici schiave, e un’infinità di nipoti e discendenti.

Il capo della tribù Khazr si chiamava Abu Hudhayfa bin al-Mughra bin AbdAllah bin Uzar bin Makhzum. Morì a settantasei anni, dopo aver avuto tredici figli maschi e ventisette femmine.

Muhammad rimase a parlare con loro fino a notte fonda, mentre Abbas li riforniva di dolci e bevande. alla fine presero insieme una decisione: Muhammad voleva lasciare La Mecca e i capi tribù gli avrebbero offerto ospitalità e protezione.

Fu così che Muhammad compì il primo, fondamentale passo sul a via del potere.

Sarebbe rimasto alla Mecca finché gli ultimi seguaci non fossero partiti in gran silenzio. Poi anche lui avrebbe lasciato la città.

Con l’appoggio e il benestare dei due capi tribù, Muhammad acquisì grande notorietà a Yathrib. Molti giovani chiesero di diventare suoi seguaci e offrirono rifugio a quelli che arrivavano dalla Mecca.

A poco a poco la città di Yathrib si mise in moto e i seguaci di Muhammad cominciarono a tenere raduni nella piazza del mercato. Al suo arrivo, il nostro araldo Bilal suscitò grande clamore con la sua voce misteriosa. Si piazzava con gli altri seguaci agli angoli delle strade e recitava ad alta voce i versi del Corano.

Un giorno Muhammad ricevette un messaggio da Omar, che si era già trasferito a Yathrib.

Glielo lessi: “La città è raggiante di gioia. Aspettano tutti Muhammad!”