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La missione di Yasser

 

La valle di Shuayb era una valle arida, con pochi alberi, circondata da grandi rocce.

Lì ogni tribù possedeva un pezzo di terra dove trascorrere le calde estati all'aria aperta. Non esistevano case estive o capanne. La gente dormiva nelle grotte o nelle fenditure tra le rocce.

Zio Talib aveva suggerito a Muhammad di andare nella valle di Shuayb e di accamparsi temporaneamente sul terreno della loro tribù, in attesa che in città tornasse la calma. Ma non fu una soluzione temporanea, durò tre lunghi anni. Tre anni terribili, in cui Muhammad si sforzò disperatamente di tenere alto il morale dei suoi seguaci.

Sotto la guida di Uthman gli uomini iniziarono a seminare grano e ortaggi. Nel frattempo un giovane robusto di nome Yasser aveva ricevuto in segreto da Omar l’ordine personale di rubare di notte una capra o un cammello e di ucciderlo.

Sembra davvero trascorso un secolo da quando vivevamo laggiù.

Ieri sono andato a cercare Yasser. L’ho cercato nella fortezza militare dov’è di stanza, fuori dalla Mecca, sul a strada che porta al Mar Rosso. Un tempo era il responsabile degli approvvigionamenti dell'esercito.

Ci sono andato a cavallo, un cavallo che rispetto a quelli della gente comune è un destriero regale. Ma i cavalli schierati davanti alla fortezza erano animali ancora più robusti, allenati ed eleganti, che suscitavano grande impressione nel nemico.

“Zayd, per te gli anni non passano mai!” ha esclamato Yasser, ricevendomi nel suo ufficio.

“Svelami il tuo segreto. Che cosa fai, che cosa mangi e di cosa ti occupi per restare così eternamente giovane?” “Di Muhammad”, ho risposto sorridendo.

Yasser ha riso. Poi abbiamo parlato seriamente degli anni duri della Mecca, finché ho portato il discorso sul a valle di Shuayb e ho lasciato a lui la parola: “Sono stati anni importanti. Sai, Zayd, guardavamo tutti con ansia Muhammad. Se cedeva lui, cedevamo tutti. Ma lui faceva ogni sforzo per non piegarsi. Usciva a notte fonda a camminare sui monti parlando tra sé. Speravamo ogni volta che tornasse con una nuova missione da parte di Allah, e invece niente. Eravamo tutti dimagriti per la fame. E spesso litigavamo tra di noi.

A ripensarci ora, capisco che quel periodo è stato una scuola importante. Siamo cresciuti tutti in quella  valle. Omar ha conquistato quasi la metà del mondo, ma non ci sarebbe mai riuscito senza l’intensa esperienza della valle di Shuayb. Quegli anni duri nella valle ci hanno reso uomini forti, esperti, che non avevano più paura di niente. Diventammo uomini di ferro.

Riassumerò tutto in una frase: ‘La valle di Shuayb ha cambiato il mondo.’” È stato bello parlare del passato con Yasser. Quando l’ho salutato e lui mi ha accompagnato a prendere il cavallo, gli ho detto in tono malizioso: “E tu eri il nostro grande ladro. Rubavi capre e cammelli. Senza la carne che rubavi tu, forse Muhammad non sarebbe mai riuscito a conquistare la Ka’bah.” “allora tu lo sapevi!” ha risposto lui ridendo. “Pensavo che fosse un segreto tra me e Omar.

E che me lo sarei portato nella tomba.” “Ma come facevi a trovare  quelle capre e quei cammelli? E com’è possibile che nessuno abbia mai scoperto che il ladro era uno dei seguaci di Muhammad?” “Zayd, i bambini nella valle avevano fame. Bisognava fare qualcosa o i nostri seguaci non avrebbero resistito e se ne sarebbero andati. Una notte stavo passeggiando con Omar, quando all'improvviso lui si fermò in un luogo tranquillo e mi disse: ‘Yasser, abbiamo bisogno di carne per le donne e i bambini. Non so come, ma tu adesso vai e torni solo dopo averla trovata. È un ordine che viene dall'alto. Ed è un segreto che devi seppellire nel tuo cuore. Non fare domande e non dare spiegazioni. Va’ e torna con la carne!’” “Ma dove sei andato quella  notte a cercare una capra? E come hai fatto a tornare all'alba con della carne fresca di cammello?” “Se non sai altro, Zayd, non ti dirò altro”, mi ha risposto Yasser e mi ha aiutato a montare in sella.