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L’aiuto degli angeli

 

Ali mi accompagnò alla porta e venne con me fino alla scuderia, dove avevo lasciato il mio cavallo. “Zayd”, disse, “tu hai vissuto tutto in prima persona, seguivi Muhammad ovunque, sai perfino più cose di me, perché, allora, mi fai queste domande?” “Voglio far sentire la tua voce nel mio libro”, risposi. “In più temo di lasciare troppo spazio alla mia fantasia. La tua voce e quella  di tuo padre infonderanno un’anima alla mia storia. E poi ero giovane e non venivo coinvolto in tutto quello che succedeva.

Ali, tu sei un poeta e un filosofo. Mi piacerebbe inserire questa tua frase nel mio libro: Non tendere la mano verso ciò che è irraggiungibile Ma ciò verso cui la tenderai diventerà raggiungibile.

So che l’hai detta ispirato da Muhammad. Lui ha teso la mano verso l’irraggiungibile, verso l’inimmaginabile e l’ha raggiunto.

Altri l’hanno conosciuto come profeta. Ma tu e io l’abbiamo conosciuto come uomo. Ali, raccontami qualcosa di bello su di lui come uomo.

“Lo sai quello che sto per dirti, Zayd. Noi conoscevamo Muhammad. Aveva una tenacia incredibile. Un giorno mi disse: ‘Ali, l’irraggiungibile è raggiungibile. Più è irraggiungibile e più è raggiungibile.’

Correva rischi a ogni decisione che prendeva. Ma aveva la capacità di volgerli a proprio favore, di trasformarli in fattori sicuri.

Cadeva, cadeva profondamente, ma non perdeva mai la pazienza e si rialzava. Nessuno aveva la sua pazienza. Per questo Allah esorta tutti a essere pazienti.

E continuava a lottare finché non riusciva a tradurre le sue fantasie in realtà.

Era un uomo eccezionale. Devo ammettere onestamente che aveva spesso delle visioni, ma erano visioni che gli permettevano di raggiungere il suo scopo.

Zayd, ti ricordi la guerra che combattemmo insieme? L’esercito della Mecca contava migliaia di uomini, noi eravamo qualche centinaio. Fu un massacro. Gli altri seguaci fuggirono e Muhammad rimase solo con noi due. Era una situazione perduta. A un tratto urlò: ‘Non fuggite!

Allah ci manderà dei rinforzi! Guardate in cielo, stanno scendendo centinaia di angeli ad aiutarci!” Era quasi inconcepibile quello che fece: vide gli angeli e continuò a combattere e noi con lui.

Gli altri tornarono indietro e insieme lottammo con tutte le forze al fianco degli angeli, e il nemico si ritirò. Te lo ricordi, Zayd? quello era Muhammad. Rendeva raggiungibile l’irraggiungibile.’

Davanti alla porta della scuderia Ali mi abbracciò di nuovo: “Vieni a trovarci più spesso”, disse, “i miei figli hanno bisogno del loro zio Zayd.” Glielo promisi, ma il destino decise diversamente, e non l’avrei mai più rivisto.

In seguito Ali divenne il quarto califfo dell'Islam. Una sera, mentre pregava nella moschea, Ibn Muljam prese posto dietro di lui. Aspettò che finisse di pregare, poi lo colpì in mezzo alla testa con la spada. Ali cadde a terra morto.