Colpito dal ricorrere dell’immagine di una montagna in molti dei suoi sogni, oltre che in quelli di numerosi pazienti che sognavano le sue sedute, il dottor Freud si convinse nell’ottobre del 1901 che essa fosse dovuta a una stampa del Grossglockner che faceva bella mostra in corridoio. E la rimosse.
Ciò nonostante, egli continuò per almeno altri tre anni a constatare un ripetersi della metafora, ai suoi occhi inspiegabile. Da taluni pazienti egli si fece perfino soprannominare “il medico delle alte vette”. E l’uso di questa immagine fra i sogni rimase per lui un autentico enigma.
Non fece mai caso a un dettaglio banalissimo: egli riceveva i suoi pazienti al numero 19 della Berggasse.
Misteriosamente, questa associazione gli sfuggì sempre.
Berg, in tedesco, significa montagna.