Ringraziamenti

Grazie a:

Beatrice Masini, autrice e editor di letteratura per bambini e ragazzi, che in un bar milanese non lontano da Santa Maria delle Grazie mi ha chiesto: “Mai pensato di scrivere un romanzo per ragazzi?” All’epoca stavo affrontando le impegnative ricerche per Gli alberi hanno il tuo nome, ma la sfida mi ha solleticato. È l’istinto del narratore. Nei tre anni successivi ho battuto sentieri assai diversi, più volte sono tornato sui miei passi, ma insieme a Beatrice ho poi indovinato la direzione. L’angolo d’orizzonte verso cui spingermi. Invece di scrivere un romanzo per ragazzi, ho scritto un romanzo di ragazzi.

Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio, Oliviero Toscani e la casa editrice Bompiani: hanno accolto con sincero entusiasmo il progetto che Beatrice portava con sé all’inizio della sua avventura con loro. L’anonima fine di Radice Quadrata è nato da un’idea comune in quel bar milanese, e sono felice che Sofia e Radice Quadrata adesso abbiano la possibilità di andare liberi per il mondo: i libri e le case editrici sono persone, rapporti umani, passione, fiducia.

Ileana Zagaglia, che ha riletto ogni pagina con tre paia d’occhi: i suoi, i miei e quelli di Sofia. Di volta in volta, “Sofia direbbe così, Sofia non direbbe così,” si è tramutata nella punteggiatura delle nostre conversazioni.

Le ragazze e i ragazzi incontrati nelle scuole superiori e nei laboratori di scrittura in questi anni. La loro voce, le speranze, i dubbi: moltissimo di quanto ho ascoltato e creduto di intuire ha trovato spazio in questo libro. Più in particolare, grazie alla ragazza minuta che, quasi come accade nel romanzo, mi ha confidato in che modo, per lei, Oriana Fallaci incarna un’eroina: allora non lavoravo ancora su Radice Quadrata e Sofia, però mi interessavano già lo sguardo dei ragazzi e le loro idee sugli eroi nel contemporaneo. Inconsciamente ho custodito nella memoria le parole di quella ragazza minuta.

Carolina Capria e Max Ferrone, mai stanchi di dedicarmi tempo e sempre disponibili quando, con un certo grado di apprensione, domando e ridomando loro cosa provano, e pensano, e vedono leggendo i miei personaggi e le loro storie.

Mia moglie, perché quando la scrittura invade lo spazio intimo della vita, lei l’accoglie come una parte irrinunciabile della mia vita. Della nostra vita.