IL CASCO DI ANGELO URBANI #9
Angelo Urbani nasce il 10 maggio 1979, un sabato di maltempo. Dei primi anni di vita ricorda le cadute in bicicletta mentre imparava a pedalare senza rotelle. Delle elementari una spedizione vendicativa contro i maschi di un’altra classe: cosa dovessero vendicare chissà, ma ricorda che durante la ricreazione, quando i maschi dell’altra classe si sono tolti la giacchetta della divisa appendendola in corridoio per giocare sotto il sole primaverile, lui e i compagni hanno strappato una a una tutte le loro tasche. Delle medie, poi, Angelo ricorda la gomma per cancellare di Sabrina. Quando lei gliel’ha passata si sono sfiorati la mano. Pensava che fosse l’amore. Degli anni da ragazzo ricorda invece un casco, il casco nero che aveva in testa quando, senza rispettare uno stop, ha rischiato di travolgere una ragazza sulle strisce pedonali. Zaira. Quella volta si sono presi a parolacce, ma quando si sono rivisti tempo dopo, per caso in un locale, hanno riso insieme delle parolacce di allora. Adesso vivono insieme e Angelo esce ogni mattina con la Vespa per andare a scuola. Fa l’insegnante di storia e filosofia, e il fatto che gli studenti l’abbiano soprannominato l’Orrido non lo disturba. Anzi. Possiede ancora lo stesso casco, e ieri, di ritorno a casa, non ha rispettato uno stop e ha quasi travolto una giovane bella ragazza. Chiedendole scusa, le ha chiesto il nome perché ha voglia di rivederla. La rivedrà domani. Zaira non lo sa.