2.

PARLA LA MORTE.

 

La madre aveva guardato passare quella cosa scura, ma non aveva né capito né cercato di capire. Aveva un'altra visione, lei, davanti agli occhi: i suoi figlioli perduti nelle tenebre.

Uscì pure lei dal paesino, poco dopo che vi fu sfilato il corteo, e ne seguì la medesima strada, a qualche distanza dalla squadra di retroguardia dei gendarmi. D'un tratto, le tornò alla mente la parola "ghigliottina"; "ghigliottina", pensò. Quella selvaggia d'una Michelina Fléchard non sapeva che cosa fosse; ma l'istinto avverte, ed ella ebbe, senza poter dire perché, un fremito. Le parve orribile camminare dietro a quella cosa, e prese a sinistra, lasciò la strada e si inoltrò sotto certi alberi, che erano la foresta di Fougères.

Vagabondato che ebbe qualche tempo, scorse un campanile e alcuni tetti. Era un paesino sul margine del bosco. Vi andò. Aveva fame.

Quel paesino era uno di quelli in cui i repubblicani avevano stabilito dei posti militari.

Inoltrò fino alla piazza del municipio.

Anche in quel paesino c'erano subbuglio ed ansietà. La gente si pigiava davanti a un terrazzino di pochi gradini, che era l'entrata del municipio. Su quel terrazzino, si scorgeva un uomo, scortato da soldati, che teneva in mano un grande manifesto spiegato. Quell'uomo aveva alla sua destra un tamburino, e alla sua sinistra un affissatore, che portava un secchiello di colla e un pennello.

Sul balcone soprastante alla porta, stava ritto il sindaco con la sciarpa tricolore sull'abito di contadino.

L'uomo dal manifesto era un pubblico banditore.

Aveva la bandoliera da viaggio alla quale era appesa una borsa: ciò stava a indicare che andava da paese a paese, e che aveva qualche cosa da bandire in tutta la contrada.

Nel momento in cui Michelina Fléchard si avvicinò, l'uomo, che aveva spiegato proprio allora il manifesto, cominciò la lettura. Disse con voce altisonante:

"Repubblica francese, una e indivisibile".

Il tamburo rullò. La ressa ebbe una specie di oscillazione. Alcuni si tolsero i berretti; altri si calcarono in testa i cappelli. In quel tempo e in quella contrada, si poteva quasi riconoscere di che opinione fosse la gente dal copricapo che portava. I cappelli erano realisti, i berretti erano repubblicani. Il confuso brusìo di voci cessò, si prestò orecchio. Il banditore lesse:

"...In virtù degli ordini impartiti e dei poteri a noi delegati dal comitato di salute pubblica...".

Ci fu un altro rullo di tamburo. Il banditore proseguì:

"... e in esecuzione del decreto della Convenzione nazionale, che mette fuori legge i ribelli presi con le armi alle mani, e che commina la pena capitale a chiunque darà loro asilo o li farà evadere...".

Un contadino domandò a bassa voce al suo vicino:

E che cosa è mai la pena capitale?

Il vicino gli rispose: - Non lo so.

Il banditore agitò il manifesto:

"...Visto l'articolo 17 della legge del 30 aprile che dà pieni poteri ai delegati e ai subdelegati contro i ribelli:

"Sono messi fuori legge...".

Fece una pausa e riprese:

-- "...gli individui designati coi nomi e i soprannomi che seguono...".

Tutta la gente prestò orecchio.

La voce del banditore divenne tonante. Disse:

"...Lantenac, brigante".

E' monsignore, - mormorò un contadino.

E si udì bisbigliare tra la folla: - "E' monsignore!".

Il banditore riprese:

"...Lantenac, ex marchese, brigante. L'"Imânus", brigante...".

Due contadini si guardarono con la coda dell'occhio:

E' Gouge-le-Bruant.

Sì, è Trita-azzurri.

Il banditore continuava a leggere l'elenco:

"Gran Cuorsaldo, brigante...".

La folla mormorò:

E' un prete.

Sì, il signor abate Turmeau.

Sì, è curato in qualche posto, dalla parte del bosco della Cappella.

E' brigante, - disse uno con in testa il berretto.

Il banditore lesse:

"... Boisnouveau, brigante... I due fratelli Picca-di-legno, briganti... Houzard, brigante...".

E' il signor di Quelen, - disse un contadino.

"Panier, brigante...".

E' il signor Sepher.

"...Piazza-pulita, brigante...".

E' il signor Jamois.

Il banditore proseguiva la sua lettura senza occuparsi di quei commenti.

-- "...Guinoiseau, brigante... Chatenay, detto Robi, brigante...".

Un contadino sussurrò:

Guinoiseau è lo stesso che il biondo; lo Chatenay è di Saint-Ouen.

"...Hoisnard, brigante", - riprese il banditore.

E si udì dire tra la folla:

E' di Ruillé.

Sì, è Ramo-d'oro.

Ha avuto il fratello ammazzato all'attacco di Pontorson.

Sì, Hoisnard-Malomière.

Un bel giovanotto di diciannove anni.

Attenzione, - disse il banditore. - Ecco la fine della lista: - "...Bellavigna, brigante... Cornamusa, brigante... Sciabolatore, brigante... Amoruccio, brigante...".

Un giovanotto diede di gomito a una ragazza. La ragazza sorrise.

Il banditore continuò:

"Canta-d'inverno, brigante... il Gatto, brigante...".

Un contadino disse:

E' Moulard.

"... Tabouze, brigante...".

Un contadino disse:

E' Gauffre.

Sono due i Gauffre. - disse una donna.

Tutt'e due buoni, brontolò un "gars".

Il banditore scosse il manifesto e il tamburo diede il segnale del bando.

Poi il banditore riprese la sua lettura:

"... I soprannominati, dovunque vengano presi, e constatata che se ne sia l'identità, saranno immediatamente messi a morte".

Ci fu un po' di agitazione.

Il banditore proseguì:

"... Chiunque darà loro asilo o presterà mano alla loro evasione, sarà tradotto davanti alla corte marziale, e messo a morte.

Firmato...".

Il silenzio divenne profondo.

"...Firmato: il delegato del comitato di salute pubblica, Cimourdain".

Un prete, - disse un contadino.

L'ex-curato di Parigné, - disse un altro.

Un borghese soggiunse:

Turmeau e Cimourdain. Un prete bianco e un prete azzurro.

Neri entrambi, - disse un altro borghese.

Il sindaco, che era sul balcone, sollevò il cappello e gridò:

Viva la repubblica!

Un rullo di tamburo annunciò che il banditore non aveva finito. Egli, infatti, fece un cenno con la mano.

Attenzione, - disse. - Ecco le quattro ultime righe del manifesto del governo. Sono firmate dal comandante della colonna di spedizione delle Coste del Nord, che è il comandante Gauvain.

Ascoltate! - dissero le voci della folla.

E il banditore lesse:

"Sotto pena di morte...".

Tutti zittirono.

"... E' fatto divieto in esecuzione dell'ordine qui sopra, di recare aiuto e soccorso ai diciannove ribelli summentovati, che sono in questo momento investiti e accerchiati nella Tourgue".

Come? - disse una voce.

Era una voce di donna. La voce della madre.

 


Novantatre'
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