NOTA DELL’AUTORE

Nel periodo intercorso tra il consolato negli ultimi due mesi del 51 d.C. e la carica di governatore in Africa nel 63, non sappiamo niente di Vespasiano. Avevo perciò una semplice scelta: saltare dodici anni – la mia intenzione originale quando ho ideato la serie –, raccontare la sua probabile vita durante il periodo vissuto in semiritiro nelle sue tenute (noioso fino all’inverosimile) oppure inserirlo negli eventi di questo periodo. Avendo scelto la terza opzione, ho ancora una volta basato la narrazione sugli scritti di Tacito, Svetonio, Cassio Dione, Flavio Giuseppe e la Bibbia.

Durante questo periodo, Sabino era governatore della Mesia, della Tracia e della Macedonia.

All’inizio della sua biografia di Domiziano, Svetonio ci dice che era nato in Via del Melograno sul Quirinale.

Nella sua storia dell’anno 50, Tacito ci dice che Carataco fu catturato e inviato a Roma. Tuttavia, dice anche che aveva resistito a Roma per otto anni, il che daterebbe la sua cattura nell’anno 51. Poiché Tacito spesso tratta argomenti lontani da Roma in tranche di due anni, è del tutto verosimile che Carataco possa essere arrivato a Roma e abbia tenuto il suo famoso discorso quando Vespasiano era console. Per quanto riguarda il discorso, ho mescolato elementi della versione di Tacito a quella più breve di Cassio Dione.

Tacito racconta di Britannico che insulta Nerone riferendosi a lui come “Domizio” e di come questo fu la causa dell’esecuzione di Sosibio.

Corbulone doveva essere a Roma in quel periodo, essendo passato dal governatorato della Germania inferiore a quello dell’Asia.

Ho utilizzato tre esempi di Svetonio di come Claudio si comportava in tribunale per creare la scena a cui Vespasiano assiste insieme a Corbulone perciò, sfortunatamente, non è così lontana dalla realtà.

Lidia di Tiatira fu la prima persona battezzata in Europa da San Paolo; la cerimonia si svolse sul fiume Gangites a Filippi. Il fatto che venga processata da Sabino è una mia invenzione.

Gesù che definisce “cani” i gentili è riportato sia in Marco 7:24-30 e anche in Matteo 15:21-28, in cui egli afferma inoltre: «Sono stato inviato solo alle pecore smarrite di Israele». Interpretatelo come volete.

La storia di Paolo che scaccia il demone dalla schiava a Filippi, facendone infuriare il proprietario, è presa dagli Atti, così come il terremoto e la pretesa di Paolo di ricevere delle scuse per il modo in cui era stato trattato.

Trifena aveva abdicato su richiesta di Caligola, diventando un membro ricco e influente della comunità di Cizico, dove si era ritirata. Il re Polemone del Ponto era suo fratello e Radamisto suo nipote; era anche cugina sia di Agrippina che di Nerone. Che fosse interessata all’ascesa al potere di Radamisto e Nerone è, perciò, storicamente possibile ma resta una mia invenzione. La guerra tra romani e parti ebbe inizio con l’invasione di Radamisto e l’usurpazione del trono, seguite dall’assassinio per mano sua di Mitridate, suo suocero, e dei suoi figli, avvenuto nel modo descritto. Giulio Peligno era il procuratore della Cappadocia a quei tempi e Tacito lo descrive come «spregevole sia per il misero intelletto che per la deformità fisica», aggiungendo che era amico di Claudio, il quale «contribuiva al proprio divertimento nel tempo libero frequentando buffoni». Invase l’Armenia con gli ausiliari ma «saccheggiò più gli alleati che il nemico». Trasferì inoltre la propria fedeltà a Radamisto e lo incoraggiò nelle sue ambizioni di sovrano.

La guerra si inasprì gradualmente e infine divenne il conflitto in cui Corbulone divenne famoso, malgrado l’irruenza dell’altro comandante, Lucio Giunio Peto.

Mi sono preso la libertà di collocare Tigranocerta dove l’ho collocata per adeguarla alla narrazione. Ci sono almeno quattro siti possibili per la città e io ho scelto il più adatto, cosa che, credo, sia prerogativa di uno scrittore di narrativa.

Arbela, l’odierna Erbil in Iraq, è considerata una delle città con una continuità abitativa più lunga al mondo. Izate di Monobazo era all’epoca il re dell’Adiabene, di recente convertito al giudaismo da Anania, secondo Flavio Giuseppe. Tuttavia, nel suo libro James the Brother of Jesus, Robert Eisenmann afferma che questo Anania fosse lo stesso Anania di Damasco che battezzò Paolo. In tal caso, Flavio Giuseppe si sbaglia e Izate non era stretto osservante del giudaismo ma battezzato in una primitiva forma di cristianità, quella predicata dai discepoli ebrei di Gesù.

La sala delle udienze a Ctesifonte è descritta sulla base delle rovine di una struttura successiva, sassanide; immagino, tuttavia, che il Re dei Re svolgesse le proprie attività in una sala altrettanto maestosa.

Malco era il re degli arabi nabatei ed era ostile a Claudio, che aveva restituito Damasco all’impero, quando invece Caligola l’aveva donata al suo predecessore.

Felice era a quel tempo il procuratore della Giudea, noto per la durezza con cui trattava la popolazione locale.

Claudio si rivolse al Senato un paio di volte prima della sua morte, relativamente al riconoscimento di Britannico come suo erede; aveva anche fatto osservazioni, in preda all’alcol, sul fatto che fosse suo destino soffrire e poi punire la cattiva condotta sessuale delle sue mogli. Questa combinazione, probabilmente, portò alla sua morte, che, secondo Tacito, fu provocata prima con un fungo e poi dal medico Senofonte, che lo finì con una piuma avvelenata.

Il discorso di Nerone al Senato è tratto da Svetonio e fu scritto da Seneca, secondo Cassio Dione.

Tacito ci dice che Nerone abusò sessualmente di Britannico e lo avvelenò usando le pozioni di Locusta. Svetonio riferisce nella sua biografia di Tito che questi era vicino all’amico Britannico quando accadde e cercò di togliersi la vita con la stessa tazza avvelenata; non ci riuscì ma rimase gravemente malato per qualche tempo. Forse questo spiega la sua breve vita.

Britannico fu assassinato il giorno prima del suo quattordicesimo compleanno.

Narciso era afflitto dalla gotta a quel tempo e fu giustiziato subito dopo l’assassinio di Claudio. Ho posticipato l’accaduto a scopi narrativi. Non sappiamo cosa accadde a Callisto ma era morto all’inizio del regno di Nerone.

Tacito ci racconta della prima parola d’ordine di Nerone: “madre eccellente”. Cassio Dione riferisce l’episodio di Agrippina che cerca di salire sul podio di Nerone e ricevere l’ambasciata armena come se fosse sua pari. Il rifiuto del figlio fu probabilmente l’inizio dello strappo tra i due.

Devo ringraziare, come sempre, il mio agente, Ian Drury della Sheil Land Associates, che mi sostiene sempre e Gaia Banks e Marika Lysandrou dell’ufficio diritti. Un grande grazie a tutti alla Corvus/Atlantic per il grande sforzo impiegato nel promuovere i miei libri. Grazie anche alla mia editor, Maddie West, e alla mia redattrice, Tamsin Shelton, per tutto il duro lavoro sul manoscritto, per trasformare le mie farneticazioni in qualcosa di comprensibile. Congratulazioni a Sara O’Keeffe per la nascita di Ethne. Infine, grazie e arrivederci a Toby Mundy, al quale sono profondamente debitore per aver dimostrato tanta fiducia in me: ti auguro tutto il meglio per il futuro. E poi benvenuto a Will Atkinson, che subentra a Toby alla Atlantic.

La storia di Vespasiano continuerà in The Furies of Rome.