20.40 Appartamento Petrini
Santandrea accese la luce, chiuse la porta e restò a guardare. Vivacqua sembrava impegnato a riordinare i pensieri.
«Ti sembra attendibile?»
«Mmm. Dipende dal numero di bicchieri che ha mandato giù tra il pranzo e il sonnellino» fece grattandosi la testa.
«Sempre convinto della colpevolezza di Francia?»
«Uuuh, come siamo noiosi. Non sono io che tengo Francia per le palle, è lui che si sente molto furbo, e alla fine ha lasciato i coglioni nel cassetto. Aveva eccellenti ragioni per sbolognare la moglie e fare il salto della quaglia, non ha detto la verità quando poteva farlo, era sul luogo del delitto nel momento della morte, o, se preferisci, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Abbiamo il movente, le testimonianze, e credo anche le prove. A un’incollatura ci sarebbe un concorrente che scalpita per prendersi trent’anni, ovvero il notaio libertino. Quasi quasi vale la pena di fargli sentire l’odore della cella, e vediamo chi dei due vince il palio degli asini.»
«Quindi, uno dei due.»
«Adesso, mentre io mi faccio un’idea del posto, tu prepari il barbecue per il notaio.»
«Il barbecue?»
«Sì, un paio d’ore sulla brace, per cominciare. Vai a ritirarlo e poi lo parcheggi in questura.»
Santandrea guardò l’orologio.
«Per domattina?»
«Quale domani. Subito.»
«Totò sono quasi le nove.»
«Perché, hai impegni?»
«A parte che siamo stanchi morti, quando…»
Il telefono di Vivacqua squillò. Sul display apparve un numero interno della questura.
«Sì» disse. Ascoltò qualche momento a occhi socchiusi. «Ammia?» ringhiò. Ascoltò ancora e abbassò la testa. «Resta tra noi, non ti preoccupare. Ti ringrazio» chiuse.
«Che succede?» domandò Santandrea.
«Che mi stanno cesellando i coglioni con il martelletto da orafo» sibilò.
«Problemi con Patanè?»
«Le conseguenze. La Commissione Disciplinare ha sospeso i nostri.»
«Non credevo che l’avrebbero fatto davvero.»
«E non è finita. Stanno verificando se sospendere te» Santandrea tentò di fischiare e venne fuori un soffio stentato «e me! Per negligenza.»
«Te lo ha detto il Doge?»
«No. Diciamo che ha fatto in modo di farmelo sapere. Per adesso il provvedimento è ancora in discussione.»
«Il tuo amico prefetto. Non vedeva l’ora: ha trovato il modo per inchiappettare la Omicidi.»
«Non conviene neanche a lui; regola numero uno: mai fare a botte con un nemico troppo forte, specie se può tornarti utile. Meglio far valere la posizione. Vuole solo rinfrescarmi la memoria, nel caso avessi dimenticato chi comanda. Motivo in più per dare una sterzata. Portami il notaio, Sergio. Ah, fai in modo che Francia lo sappia.»