Sniper:
Sergio D. Altieri alias Alan D. Altieri

 

 

 

Un eretico nel vento

 

Se il mercato editoriale italiano fosse una religione (o, espandendo la metafora, tante, ognuna delle quali “Unica Vera Fede”), SERGIO ALTIERI sarebbe chiamato eretico. Al pari di Wulfgar, il fenomenale primo attore di quella che è, forse, la sua più impegnativa opera: la trilogia di Magdeburg. 

In realtà, Altieri è davvero un narratore eretico. Lo è sin dal suo primo poderoso assalto, ventisette anni fa, alla fortezza letteraria nazionale, spesso arroccata nell’apatia e nel compiaciuto tradizionalismo. 

Non basta. Altieri da più di due anni è anche un editor eretico. La sua è un’eresia che fa proseliti. Crea fiducia. Infonde energia. Porta innovazione e originalità. Genera entusiasmo. In chi scrive e in chi legge. 

Ma andiamo per ordine.

È il 1981 quando irrompe sulla scena italiana Città oscura, un corposo e feroce thriller metropolitano, ambientato a Los Angeles. un romanzo del tutto rivoluzionario per il nostro mercato editoriale. Il coraggioso editore che lo pubblica è Dall’Oglio. L’autore: Sergio D. Alberi. In copertina, però, quel “Sergio” non cavalca bene l’arcione tre le due punte superiori della stella della polizia di L.A., California. È così che nasce Alan D. Altieri, un mezzo pseudonimo che ormai è persino difficile considerare tale. 

A Città oscura fanno seguito la guerra di spie di Alla fine della notte e la fantascienza L’occhio sotterraneo. 

La potenzialità cinematografica di tali trame attira l’attenzione della Dino De Laurentiis. È così che dal 1983 Altieri si trasferisce negli States, proprio in quel di Los Angeles. Ci rimarrà sino al 1997. Per la De Laurentiis, ricopre vari ruolì: story-editor, production executive e staff writer. Collabora a film come Conan il distruttore, L’anno del dragone, Atto di forza, Velluto blu. Diventa quindi sceneggiatore a tempo pieno, iscritto alla Writers’ Guild of America. Oltre che per il cinema, lavora anche per la TV italiana: nel 1992, dal suo L’uomo esterno viene tratta la miniserie Due vite, un destino. Nel 2001, collabora alla serie Uno bianca. 

Parallelamente all’attività di sceneggiatore, prosegue quella di romanziere. Escono Corridore nella pioggia, Città di ombre e Ultima luce. Nel 1997, gli anticipatori scenari bellici mediorientali del thriller Kondor gli valgono l’assegnazione del prestigioso premio Scerbanenco. Tra il 2005 e il 2007, pubblica per Corbaccio la trilogia di Magdeburg (L’Eretico, La Furia e Il Demone), una saga storica ambientata durante la Guerra dei Trent’Anni, con i drammatici annessi e connessi: un conflitto che sembra eterno, un caos di microcosmi religiosi e politici in perenne collisione, mentre il popolo, innocente e colpevole, langue prostrato da carestie, epidemie, genocidi, inquisizioni, soprusi d’ogni sorta... 

Svariati suoi racconti sono raccolti in antologie personali (Scarecrow e Armageddon) o sparsi in volumi AA.VV. (Killers & Co., Fez, struzzi e manganelli, History & Mistery...). È inoltre curatore delle antologie Anime Nere e Anime Nere Reloaded. 

A partire da marzo 2006, inizia a collaborare con la Mondadori anche in qualità di “uomo interno”, diventa cioè editor delle collane da edicola: “Il Giallo Mondadori”, “Segretissimo”, “Urania”. Nel 2007, tiene a battesimo una nuova testata, “Il Giallo Mondadori Presenta”. 

Come narratore, appartiene alla razza degli autori “unici”, dotati di uno stile che può essere citato, o anche assorbito e rivisitato, ma di certo mai copiato. Un clone assoluto di Altieri non darebbe mai risultati apprezzabili.

Egli scaraventa il lettore nel racconto, lo trascina, lo colpisce duro, non lo fa respirare. Ma sempre, finita la baraonda, gli lascia un giusto tempo di ripresa e soprattutto qualcosa su cui riflettere. Perché la sua narrativa non è vuota. L’esasperata spettacolarità scenica non è fine a se stessa. Così come le scie di sangue che marcano il cammino dei suoi protagonisti e le apocalittiche devastazioni che descrive non sono semplici espedienti neurotonici pompati a dosi massicce da uno scrittore che distilla azione ad alta gradazione. Né, tanto meno, sono inni alla violenza gratuita, o alla presunta purezza del militare/guerriero, come succede in taluni combat o techno-thriller pericolosamente manichei e compiacenti rispetto all’uso sistematico della forza. 

Che si tratti di thriller, di spy fiction, di poliziesco, di noir, di fantascienza o romanzo storico, o di una commistione di generi, dall’opera di Altieri sgorga un’emozione ruvida e vigorosa, capace di penetrare nell’animo del lettore, di scuoterlo. Un’emozione che, assorbita l’adrenalina, ci si accorge essere pervasa da sentimenti non gridati, ma forti. 

Altieri è uno scrittore perfetto per lo spy thriller, stante la sua perizia nel gestire romanzi complessi, organizzati in strutture matriciali di sottotrame parallele e trasversali: moduli narrativi intersecati che, senza mai incepparsi nella scansione degli eventi, implacabilmente conducono attori e lettori sino all’epilogo. 

Nel 1998, Di Marino lo convince a scrivere per “Segretissimo”. Il riscontro è Sniper, una serie di cui sono stati pubblicati per intanto tre romanzi. Lo sniper che dà titolo al serial, Russell Brendan Kane, è un tipico “eroe” altieriano, brutalmente plasmato sui “campi di Caino”, per usare una locuzione cara all’autore. È un tenente colonnello dello Special Air Service, le note forze speciali britanniche. È energico, deciso e letale. Ma il suo animo è tormentato, ferito da qualcosa di recondito. Prima di diventare una macchina da guerra, Kane è stato un medico. Un medico che però si è ritrovato del tutto impotente nell’affrontare la malattia e la morte del padre. Il senso di colpa lo ha spinto ad arruolarsi. Ad addestrarsi. A diventare un ufficiale del SAS. 

Ora, Kane uccide. Chirurgicamente, da cecchino professionista. All’occorrenza, anche in modo meno... mirato. Ma non uccide a sproposito. Né ammazza innocenti, almeno non intenzionalmente. In lui, la pulsione a preservare vite è salda. Sino a prevedere il rischio sempre presente del sacrificio. Ma la sfilza di morti che puntualmente si lascia alle spalle resta in qualche modo espressione del suo lato oscuro. Kane è un uomo che vive in equilibrio dinamico. Tra vita e morte. 

Sono passati dieci anni dal momento in cui abbiamo fatto la sua conoscenza nella Cantina Vallejo, in quel di Boyle Heights, il barrio latino di Los Angeles. Nove da quando è andato in missione in Israele (L’ultimo muro). Otto da quando lo abbiamo perso di vista nell’inferno dell’isola di Katawan (Victoria Cross), dal quale sappiamo è sopravvissuto. Recita infatti un gradito cameo nel romanzo La vendetta del Marsigliese, di Gunn/Di Marino, dove va in copertura del suo amico Chance Renard. Ed è ancora il culo di Chance che salva nel racconto Monsone, un omaggio di Altieri al Professionista. Di recente lo abbiamo anche visto ripulire Las Vegas in Family Day, racconto contenuto nell’omonima antologia AA.VV. 

Come giusto aspettarsi, è proprio Kane il protagonista della short story che Altieri sfodera per Legion. Si tratta di Joshua Tree, una vicenda che gli appassionati di fumetti e noir hanno già avuto modo di godersi (sceneggiata da Tito Faraci e disegnata da Sergio Gerasi) nell’antologia Internationoir (Oscar Mondadori). Viene qui proposto il soggetto originale dell’autore, un racconto in puro stile altieriano, ma con una rilevante particolarità distintiva rispetto agli altri episodi dello Sniper: l’uso della prima persona. È infatti Kane stesso il narratore di una storia che si colloca in un domani prossimo venturo, qualche passo avanti sul sentiero dell’Apocalisse. Sepolto il medico, sepolto il SAS, Kane è da tempo un free lance, un mercenario esperto. In Joshua Tree, viene ingaggiato per un’economicamente vantaggiosa opera di demolizione, in uno scenario d’agonia, dove i celebri “alberi” del titolo acquisiscono una profonda carica simbolica. 

Chiudo con una succosa anticipazione per i lettori affezionati. Quelli che vogliono scoprire cosa sia successo a Kane nell’ampio segmento temporale che separa Victoria Cross da Joshua Tree. Che reclamano un nuovo romanzo inedito. Sniper IV arriverà presto, e Kane non sarà solo. Al suo fianco, due guest stars di prima scelta, in trasferta dalla serie del Professionista: Yvelda Verdugo e Chance Renard. 

Scrutate dunque gli orizzonti a Oriente (Filippine) e a Occidente (Arizona, USA). Saranno... Orizzonti d’acciaio. 

Orizzonti dai quali si stanno levando venti saturi di nuove insidie.

Perché, i fan di Altieri lo sanno bene, è sempre nel vento che iniziano le sfide di Russell Brendan Kane.

 

 

SNIPER IN “SEGRETISSIMO”

 

n. 1368 - Campo di fuoco (1998) 

n. 1397 - L’ultimo muro (1999) 

n. 1425 - Victoria Cross (2000)