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Sean arrivò a Ladyburg nel pieno di una giornata nebbiosa tipica dell'inverno nel Natal. Mentre il treno sbuffava sull'orlo della scarpata, Sean stava in piedi sulla piattaforma esterna in fondo al vagone e guardava la grande macchia verde sulle colline di Lion Kop. Quella vista lo emozionava, ma il suo orgoglio era vena-to di tristezza.
Sono arrivato a metà della corsa. Fra qualche mese compirò quarantun anni. Da tante lotte e assurdità dovrà pure venir fuori qualcosa. Tiriamo un pò le somme.
In contanti ho poco piú di duemila sterline (omaggio dell'Ufficio Risarcimenti di Guerra). Possiedo quindicimila acri di terra, piú un'opzione sull'acquisto di altrettanti. Ho diecimila acri piantati ad acacie che, fra un anno, saranno pronte per la scortecciatura. I prestiti che ho ottenuto grazie a questa garanzia sono pesanti, ma non opprimenti, per cui posso definirmi un uomo ricco.
Fisicamente, ho qualche capello grigio, una collezione di cicatrici e il naso rotto. Ma sono ancora capace di sollevare e trasportare un sacco di granturco da ottanta chili sotto ciascun braccio e di mangiare mezzo agnello a pasto; senza binocolo posso contare le teste di un branco di antilopi a tre chilometri di distanza; e Candy, che se ne intende, non si è mai lamentata della mia virilità. No, non sono ancora vecchio.
A parte ciò, ho un figlio che mi appartiene (e un figlio e una figlia che non mi appartengono). Benché abbia perduto il migliore, ho Pagina 153
Wilbur Smith - La Voce Del Tuono (Ita Libro) degli amici... Ho forse piú amici che nemici.
Ma altrettanto importante quanto tutto questo è lo scopo, la direzione che finalmente ho dato alla mia vita. Ora so che cosa voglio.
La mia rotta è segnata e il vento è in poppa.
Questo l'attivo. Ciò che è mio, da usare e da godere.
E il passivo? Denaro preso in prestito, l'odio di un fratello e di un figlio, e Ruth.
Ruth non c'è! Ruth non c'è! sferragliavano le ruote sotto il vagone. Ruth non c'è! Ruth non c'è! sembravano beffarlo.
Sean aggrottò la fronte e cercò di sviare quel pensiero.
Vento in poppa! Vento in poppa! cominciò a ripetersi mental-mente.
Nei mesi che seguirono Sean dedicò tutta la sua energia allo sviluppo di Lion Kop. Pianificò il taglio della corteccia, decidendo di scortecciare un terzo delle piante un anno prima che giungessero a maturità e un altro terzo in ciascuno dei due anni successivi. Per provvedere un avvicendamento, usò le duemila sterline non per ri-fondere i prestiti, ma per piantare ad acacie il resto della terra.
Quando ebbe finito, dovette cercarsi qualcos'altro da fare. Acquistati un teodolite e un manuale di topografia, disegnò la mappa della sua tenuta, indicando ogni filare, e progettò nuove strade di accesso alle piantagioni per il momento in cui sarebbe iniziata la scortecciatura.
Di nuovo si trovò senza occupazione, quindi andò a trovare Dennis Petersen e passò un'intera giornata a litigare per l'acquisto di Mahoba Kloof, la tenuta su cui aveva l'opzione. Non aveva contanti, e Jackson, della Natal Wattle, sobbalzò sulla sedia, quando Sean gli fece capire che avrebbe gradito un altro prestito. Quando Dennis rifiutò di prorogare i termini di scadenza dell'opzione, Sean andò a trovare Ronny Pye alla Ladyburg Banking & Trust. Era un tentativo disperato, e Sean rimase molto sorpreso quando Ronny, offertigli un sigaro e una tazza di caffè, ascoltò gentilmente le sue proposte.
« Stai puntando tutto su un unico cavallo, Sean », lo ammonì.
« Ce n'è uno solo in questa corsa. Non posso perdere. »
« Molto bene », disse Ronny, annuendo. « Ecco ciò che posso fa-re per te. Ti anticiperò l'intero prezzo d'acquisto di Mahoba Kloof, piú altre diecimila sterline per svilupparlo. In cambio mi firmerai una prima ipoteca su Mahoba Kloof, e una seconda su Lion Kop, dopo che avrai rifuso il prestito alla Natal Wattle.»
Sean accettò. Una settimana dopo, Ronny Pye andò a trovare Jackson a Pietermaritzburg. Dopo le schermaglie preliminari, Ronny chiese:
« Mi dica, signor Jackson, è tranquillo riguardo a quei prestiti che ha fatto a Courteney? »
L'altro esitò. « La garanzia è buona... Però mi sembra che si stia esponendo un pò troppo. »
Al che Ronny insinuò con delicatezza: « Forse potrei essere disposto a rilevarli », e Jackson si fregò pensosamente il naso per nascondere il sollievo.
Sean lanciò con entusiasmo il suo esercito di zulu sulle terre ver-gini di Mahoba Kloof. Si beava delle lunghe file di negri sudati che cantavano aprendo la ricca terra rossa e mettendo a dimora i fragili virgulti.
In quei giorni Dirk era il suo fedele compagno. Le sue presenze a scuola divennero sempre piú sporadiche. Convinto che il figlio non sarebbe mai diventato uno studioso, Sean faceva finta di credere ai disturbi gastrici che la mattina impedivano al figlio di andare a scuola, ma che sparivano come per miracolo pochi minuti dopo, permet-tendogli di seguire il padre nelle piantagioni. Dirk imitava i gesti di Sean, il suo modo di stare a cavallo, la sua lunga falcata. Ascoltava attentamente le frasi del padre e poi le ripeteva, senza omettere le imprecazioni. Nel tardo pomeriggio andavano a caccia di quaglie, fagiani e faraone sui pendii della scarpata. La domenica, quando Sean si ritrovava coi vicini per cacciare il bushbuck, per giocare a poker o semplicemente a bere brandy e a conversare, Dirk era sempre con lui.
Nonostante le proteste di Sean, Ada era tornata con le sue ragazze nel villino di Protea Street. Così la casa sul Lion Kop era un gran-Pagina 154
Wilbur Smith - La Voce Del Tuono (Ita Libro) de guscio vuoto. Sean e Dirk usavano soltanto tre delle quindici stanze, e anche quelle erano sommariamente arredate. Niente tappeti sui pavimenti, né quadri alle pareti. Qualche sedia a braccioli di cuoio, letti di ferro, tavoli fatti con assi d'abete, un paio di armadi a muro. In un angolo erano ammucchiati i libri, in un altro le canne da pesca. Due fucili e una carabina stavano nella rastrelliera di fianco al caminetto. Sul pavimento di legno non lucidato c'era parecchia polvere, con lanugine sotto le sedie e i letti, e macchie scure lasciate dai cuccioli di pointer; la camera di Dirk, dove Sean non entrava mai, era un caos di vecchi calzini, camicie sporche, quaderni di scuola e trofei di caccia.
Sean non nutriva alcun interesse per la casa. Era un posto in cui mangiare e dormire, con un tetto per ripararsi dalla pioggia, un camino per riscaldarsi e qualche lampada per coltivare la sua nuova passione per i libri. Col naso sormontato da occhiali da lettura acquistati da un commesso viaggiatore, Sean trascorreva le sue serate immerso in volumi di politica e di viaggi, di economia e di topografia, di matematica e di medicina, mentre Dirk, apparentemente occupato nei suoi compiti di scuola, non gli staccava gli occhi di dosso.
Certe sere, quando si dedicava alla corrispondenza, Sean si dimenticava di lui, e Dirk restava alzato fin dopo mezzanotte.
Sean era in rapporto epistolare tanto con Leroux quanto con Jannie Niemand, che erano diventati un importante binomio politico nel Transvaal e già esercitavano su Sean una gentile pressione. Volevano che organizzasse e dirigesse nel Natal l'equivalente del loro Partito sudafricano. Ma Sean esitava. Non ancora, forse piú avanti, diceva.
Una volta al mese riceveva una lunga lettera da John Acheson. Il generale era tornato in Inghilterra e alla gratitudine della nazione.
Adesso era Lord Caisterbrook e, dal suo seggio alla Camera dei Pa-ri, teneva informato Sean sugli affari di stato e sugli umori del popolo britannico.
Ogni tanto, piú spesso di quanto fosse opportuno, Sean pensava a Ruth. Allora diventava intrattabile e triste e si sentiva disperatamente solo. Il desiderio di una donna cresceva in lui, impedendogli di dormire, finché si risolveva a recarsi da un'affettuosa vedova che viveva in uno dei cottage vicini ai nuovi depositi ferroviari.
Tuttavia si considerava felice, fino a quel giorno dell'inizio di settembre del 1903, quando ricevette un elegante cartoncino stampato in rilievo. Esso diceva semplicemente: La Signorina Storm Friedman ha il piacere di invitare il Colonnello Sean Courteney alla festa per il suo terzo compleanno.
26 Settembre, ore 16,00.
The Golds, Chase Valley,
Pietermaritzburg.
R.S.V.P.
Nell'angolo a destra in basso c'era l'impronta di un polpastrello sporco d'inchiostro, grande all'incirca come una moneta da tre penny.