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Wilbur Smith - La Voce Del Tuono (Ita Libro) Michael Courteney smontò da cavallo tra le rocce sul punto piú alto della scarpata. Per una settimana aveva resistito all'impulso di tornare in quel luogo. Gli sembrava un tradimento, in certo modo... Una slealtà verso i suoi genitori.
Molto piú in basso, nella foresta, c'era la macchiolina bianca di Theunis Kraal. Ai margini della tenuta la ferrovia piegava ad angolo verso quello sparso e irregolare raggruppamento di tetti che era Ladyburg.
Ma Michael non guardava da quella parte. Stava in piedi dietro la sua giumenta e fissava, oltre le prime colline nude, la gigantesca coltre d'alberi che copriva quelle piú a nord.
Le acacie erano alte ora, tanto che i viottoli intersecanti la piantagione non si vedevano piú. Era un'unica distesa verde scuro, ondulata come i flutti di un mare ghiacciato.
Non si era mai avvicinato di piú a Lion Kop. Era un territorio proibito, come la foresta incantata delle favole. Prese il binocolo dalla borsa appesa alla sella e osservò attentamente, finché giunse al tetto del ranch. La paglia nuova, dorata e ancora indenne dalle in-temperie, spiccava sul verde delle acacie.
La nonna vive là ora, pensò. Potrei andarla a trovare, non ci sarebbe niente di male in questo. Lui non c'è. Lui è alla guerra.
Lentamente ripose il binocolo nella borsa e seppe che non sarebbe andato a Lion Kop. Era incatenato dalla promessa che aveva fatto a sua madre. Come da tante altre che si era lasciato strappare.
Con cupa rassegnazione ricordò la discussione del mattino e si rese conto che anche quella volta avevano vinto loro. Non poteva lasciarli; sapeva che senza di lui sarebbero languiti nell'angoscia.
Non poteva seguire l'altro in guerra.
Sorrise ironicamente, pensando alle fantasie cui si era abbandonato. Caricare con lui in battaglia, parlare con lui la sera accanto al fuoco di bivacco, gettarsi davanti a una baionetta rivolta contro il suo petto.
Durante le ultime vacanze di Natale, egli aveva trascorso intere ore, ogni giorno, nel proprio osservatorio sulla scarpata, attendendo di cogliere qualche fugace immagine di Sean Courteney. Con un senso di colpa ricordò il piacere che provava quando la sua alta figura appariva nel campo visivo del binocolo ed egli la seguiva nei suoi movimenti tra i filari appena piantati.
Ma ora non c'è. Non ci sarebbe niente di male, se andassi a trovare la nonna...
Salì sulla sua superba giumenta dorata e rifletté profondamente.
Infine, con un sorriso, girò la testa dell'animale verso Theunis Kraal.
Non devo piú salire quassú, pensò risolutamente, soprattutto quando lui sarà tornato a casa.