9.
Pagina 15
Wilbur Smith - La Voce Del Tuono (Ita Libro) Sean cavalcava in testa. Gli altri lo seguivano a una decina di metri; Mbejane tratteneva Dirk affinché non si avvicinasse di piú al padre, perché capiva che in quel momento Sean doveva esser lasciato solo. Molte volte, negli anni che avevano trascorso insieme, Mbejane e Courteney avevano viaggiato in quella formazione: Sean davanti col suo dolore o la sua vergogna, Mbejane dietro, aspettando pazientemente che le spalle del suo Nkosi si raddrizzas-sero e che il mento si sollevasse dal petto.
Non c'era coerenza nei pensieri di Sean, soltanto un alternarsi di rabbia e disperazione.
Rabbia contro la donna, una rabbia che quasi si trasformava in odio prima di diventare disperazione, non appena egli realizzava che Ruth non c'era piú. Poi la collera si riaccendeva fino al limite della follia, ma questa volta contro se stesso per averla lasciata andare. E di nuovo il crollo nella disperazione quando si rendeva conto che non avrebbe avuto modo di trattenerla. Cosa poteva offrirle?
Se stesso? Novanta chili di ossa, muscoli e cicatrici a sostegno di una faccia scolpita nel granito? Bella roba! I suoi beni terreni? Un sacchetto di sterline e il figlio di un'altra donna... Perdio, questo era tutto ciò che aveva. A trentasette anni, non possedeva altro! Di nuovo la collera divampò. Una settimana prima era un uomo ricco... La sua rabbia trovò un nuovo bersaglio. Aveva qualcosa su cui vendicarsi, c'era un nemico tangibile da colpire, da uccidere. I boeri. I boeri gli avevano rubato i carri e l'oro, lo avevano costretto a fuggire; a causa loro la donna era entrata nella sua vita e sempre a causa loro gli era stata strappata.
Ebbene sia, pensò con rabbia, questo è ciò che mi riserva il futuro. La guerra!
Si raddrizzò sulla sella, le sue spalle divennero ampie e quadrate.
Sollevò la testa e, nella vallata sottostante, vide un sinuoso nastro d'argento. Avevano raggiunto il Tugela. Senza fermarsi, Sean portò il cavallo sull'orlo della scarpata e, fra un gran rotolio di pietre, il terzetto cominciò a discendere.
Con impazienza Sean seguì il fiume nel senso della corrente, cercando un guado. Ma, fra le rive a picco, il Tugela scorreva liscio, rapido e profondo, largo una ventina di metri e ancora grigio per il fango provocato dal temporale.
Nel primo luogo in cui la riva opposta si appiattiva abbastanza da promettere una facile risalita dall'acqua, Sean fermò il cavallo e disse bruscamente: « Passeremo a nuoto ».
Per tutta risposta, Mbejane guardò allusivamente Dirk.
« L'ha già fatto prima», ribatté Sean, mentre scendeva di sella e cominciava a sfilarsi gli indumenti. «Forza, Dirk, svestiti. »
Mandarono avanti i cavalli col carico, costringendoli a saltare dalla riva a picco e attendendo con ansia che le loro teste riemerges-sero dall'acqua per puntare verso la sponda opposta. Poi, tutti e tre nudi, coi vestiti avvolti nelle tele cerate e assicurati alle selle, risalirono sulle rispettive cavalcature.
« Prima tu, Mbejane. »
Un gran tonfo sotto la sponda.
« Va', Dirk. Ricorda di tenerti forte alla sella. »
Un altro tonfo; Sean sferzò il cavallo che recalcitrava, saltellan-do lateralmente lungo la riva. Un improvviso balzo in avanti e la lunga caduta prima che il fiume si richiudesse su loro.
Sbuffando acqua, riaffiorarono alla superficie, e Sean vide con sollievo la testa dei figlio che ballonzolava accanto a quella del cavallo e udì le sue grida di eccitazione. Qualche momento dopo erano sulla sponda opposta, ridendo a crepapelle per i loro corpi nudi e grondanti.
A un tratto il riso si strozzò nella gola di Sean. Allineati lungo la riva sopra di loro, sorridendo per contagio, ma coi Mauser pronti a far fuoco, c'erano una dozzina di uomini... Grandi e grossi, barbuti, muniti di cartuccere a bandoliera, vestiti con rozzi indumenti e con una varietà di copricapi che andavano dal casco a visiera alla bombetta.
A imitazione di Sean, sia Mbejane sia Dirk smisero di ridere e alzarono gli occhi verso la schiera di uomini armati lungo la riva.
Un silenzio assoluto avvolse la scena.
Pagina 16
Wilbur Smith - La Voce Del Tuono (Ita Libro) Lo ruppe l'uomo in bombetta, che indicò Sean con la canna dei Mauser.
«Magtig! Ci vorrebbe un'ascia ben affilata per tagliare quel ramo! »
«Non farlo arrabbiare», lo ammonì il tipo col casco. « Se ti colpisce sulla testa con quello, ti sfonda il cranio! » e tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Sean non sapeva che cosa fosse piú sconfortante: quell'intima discussione sulla sua nudità o il fatto che fosse condotta in Taal, olandese del Capo. Nella sua impazienza, si era buttato, o piuttosto tuffato, dritto nelle braccia di una pattuglia boera. Restava un'esi-lissima speranza di riuscire a metterti nel sacco, e Sean aprì la bocca per provarci. Ma Dirk lo precedette.
« Chi sono, Pa', e perché ridono?» chiuse nel suo chiaro inglese argentino, e la speranza di Sean morì tanto bruscamente come il ri-so dei boeri, allorché udirono quella lingua aborrita.
« Ah, è così! » grugnì l'uomo in casco, facendo un gesto eloquente col Mauser. « Mani in alto, amico, per piacere. »
«Mi permette d'infilarmi i calzoni, prima? » chiese educatamente Sean.
« Dove ci stanno portando?» Per una volta Dirk appariva inti-midito, e nella sua voce c'era un tremito che commosse il boero col casco, il quale rispose al posto di Sean:
«Adesso non preoccuparti, ragazzo, ti porto a conoscere un generale. Un vero generale in carne e ossa. » L'inglese di Casco era abbastanza buono, e Dirk esaminò l'uomo con interesse.
«Con medaglie e tutto? »
« Nee amico. Noi non usiamo quella robaccia. »
Venuto meno ogni interesse, Dirk si voltò di nuovo verso Sean:
«Pa', ho fame».
Casco intervenne ancora una volta. Tirò fuori di tasca una lunga striscia di carne secca e l'offrì a Dirk. «Affilati i denti su questa, Kerel. »
Con la bocca piena, Dirk era sistemato; Sean poté concentrarsi sui boeri. Costoro erano convinti d'aver catturato una spia e parlavano dell'imminente esecuzione. Molto cortesemente, permisero a Sean di partecipare al dibattito e ascoltarono con rispettosa attenzione la sua difesa. Questa s'interruppe allorché guadarono il Tugela e risalirono la scarpata, ma Sean la riprese durante la cavalcata in gruppo lungo la cresta. Alla fine li aveva convinti della propria innocenza... Con sollievo dei suoi giustizieri, che in realtà non avevano alcuna voglia di fucilarlo.
Passarono così ad argomenti piú piacevoli. Era una giornata stupenda, il sole riluceva sulla valle verde e dorata. Sotto di loro, il fiume scorreva e scintillava, aprendosi la strada tortuosa nella parete azzurro-fumo del Drakensberg, che s'innalzava lungo il lontano orizzonte. Alcune nuvole rigonfie scivolavano nel cielo, e una lieve brezza mitigava la calura.
I piú giovani della pattuglia ascoltavano avidamente, mentre Sean raccontava delle mandrie di elefanti oltre il Limpopo e dell'immenso territorio che aspettava soltanto di essere rivendicato.
« Dopo la guerra... » dicevano, e ridevano nel sole. Poi un mutamento del vento e una particolare disposizione delle colline recarono un debole ma inquietante rumore che spense le loro risate.
«Cannoni », disse uno.
« Ladyburg », aggiunse un altro.
Ora toccava a Sean fare domande. Seppe così che i boeri avevano attaccato Ladyburg, mettendo in fuga le truppe spiegate per re-spingerli. Amaramente la sua scorta ricordò come il vecchio Joubert avesse trattenuto la cavalleria, limitandosi a osservare l'esercito inglese sconfitto che rientrava in città.
«Per l'Onnipotente! Ci avesse dato il via, li avremmo ricacciati in mare! »
«Se al posto dei vecchio Joubert ci fosse stato Oom Paul, la guerra sarebbe già finita... Invece ce ne stiamo qui con le mani in mano. »
A poco a poco Sean ebbe un quadro completo dei conflitto nel Pagina 17
Wilbur Smith - La Voce Del Tuono (Ita Libro) Natal. Ladyburg era assediata. L'esercito del generale George White era imbottigliato, con tanto di tappo, all'interno della città.
Metà delle forze boere si erano spinte avanti lungo la ferrovia, creando una linea difensiva a cavallo dell'Escarpment, dominante il fiume e il minuscolo villaggio di Colenso.
Sotto di loro, nella grande pianura del Tugela, il generale Buller stava ammassando truppe per aprire una breccia nella linea e soc-correre Ladyburg.
« Che ci provi... Oom Paul lo sta aspettando. »
« Chi è Oom Paul?... Di certo non Kruger! » disse Sean, perplesso. Per quel che ne sapeva, Oom Paul era il nomignolo dei presidente della Repubblica Sudafricana.
«Nee, amico! Si tratta di un altro Oom Paul. Questo è il Vecht-Generaal Jan Paulus Leroux del commando Wynberg. »
Sean trattenne il respiro. A un omaccione con i capelli rossi e un caratteraccio? »
Una risata, poi: « Ja! è proprio lui. Lo conosci? ».
« Si. Lo conosco. »
Dunque mio cognato è un generale adesso, si disse Sean, ridacchiando fra sé, poi chiese: « E' Oom Paul il generale da cui ci state portando? ».
« Se riusciamo a trovarlo. »
Il giovane Dirk conoscerà suo zio finalmente... E Sean pregustò il piacere di quell'incontro.