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Nessuno osi separare ciò che Dio ha unito!

Quelle parole tuonarono nella chiesetta, riecheggiando sui muri. L’Onorevole Gideon Albury sorrise alla figura coperta dal pesante velo accanto a lui. Benedetta fanciulla, la sua modestia virginale non conosceva limiti!

Forse credeva di eccitarlo, ma ci riusciva benissimo anche senza vestire come una monaca. Con il suo corpo voluttuoso, i riccioli biondi e gli occhi azzurro fiordaliso, era una bellezza rara. E quel piccolo vezzo di guardarlo attraverso le ciglia socchiuse, quegli occhi che promettevano delizie lussuriose... Il suo corpo si eccitò: finalmente avrebbe potuto godere appieno di quelle generose curve.

Non che il piccolo tesoro avesse esibito le sue grazie. Dopotutto, si trattava di una signora, della cugina del Conte di Martlesham. In caso contrario lui non avrebbe mai contratto matrimonio senza l’approvazione di suo padre. Per quanto Lord Rotham lo considerasse depravato, non si sarebbe abbassato a sposarsi al di fuori del suo ambiente.

Ma accidenti! Gideon non aveva mai visto una simile perfezione in una giovane di buona famiglia. La fanciulla gli aveva consentito di dare un’occhiata alle belle caviglie e di circondarle con le mani la vita minuscola, mentre i seni nivei chiedevano a gran voce di essere baciati. Il solo pensiero gli rendeva difficile concentrarsi sulla cerimonia.

Fu presentato il registro. Gideon scarabocchiò il proprio nome senza cura e guardò la sposa mentre faceva altrettanto. Quel dannato velo doveva renderle difficile vedere, perché la mano tremò nel tenere la penna.

Come testimone, Martlesham firmò con uno svolazzo e sorrise. «Ecco, è fatta.»

«Sì, è fatta.» Gideon sorrise rivolto alla sposa. «Adesso possiamo liberarci di questo.» Cercò di afferrare il velo, ma subito lei lo trattenne con la mano guantata.

«Non ancora» mormorò.

Rise. «Attenta, amor mio, o penserò di aver sposato una piccola puritana!»

Attese di sentire la deliziosa risata di gola, ma lei restò in silenzio e si limitò a mettere le dita sul suo braccio mentre la scortava al portone.

Quando uscirono all’esterno, furono quasi accecati dal sole primaverile, dopo l’oscurità dell’edificio di pietra. Gideon si fermò e le si rivolse di nuovo. «Ora fatti baciare, Miss Modestia!» Poi arretrò, spalancando gli occhi per l’orrore mentre fissava il volto di una perfetta sconosciuta.