Terzo capitolo





Giona capisce che non c’è scampo da Dio. Lui, Giona, deve essere profeta. Si alza da terra e si mette, barcollando, in cammino. Verso Ninive. È salvo, ma sconvolto. Terrorizzato, insonne, sudicio, stravolto di paura, spompato di stanchezza… coperto di vomito di pesce.

Arriva, in un modo o in un altro, alle porte di Ninive. “E Ninive era una città – dice il testo – grande per Elohìm”. Elohìm in ebraico vuol dire Dio. Grande per Dio, cioè enorme. “Tre giorni di cammino”, dice il testo. Tre giorni di cammino per attraversarla a piedi! Immaginate il brulicare delle genti, il frastuono delle voci. Immaginate Giona che per nessuna ragione al mondo vorrebbe essere lì. Prende fiato. Raccoglie il coraggio, ancora una volta. E, ancora una volta, noi ci fermiamo.