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«Proprio adesso mi deve chiamare?»
Tomas vide il nome di Jeremiah Blake lampeggiare sul display del suo secondo cellulare al ritmo della suoneria preimpostata Nokia.
«Non posso non rispondere. Però posso telefonargli tra mezz’ora. Posso essere impegnato… al cesso a pisciare, per esempio.»
Il cellulare smise di squillare.
«Che cazzo vuole? A quest’ora di sera poi! Quando la gente normale ha già finito di cenare! Vorrà verificare che io sia sul pezzo… e lo smerderò. Anche perché devo fargli capire subito che non mi può stare con il fiato sul collo.»
Tomas chiamò Danny.
«Buonasera, capo!»
«Buonasera un cazzo. Qui non si finisce mai di lavorare. Mi mandi subito il file con gli ultimi andamenti delle vendite.»
«Sì, però lo posso fare solo…»
«Porca puttana, ma quando la smetterà di controbattere? Mi serve tra dieci minuti al massimo. E voglio anche due righe di sintesi sulle macroevidenze.»
«Provvedo immediatamente.»
Tomas chiuse la conversazione e si lasciò cadere sul divano. «È un coglioncello sveglio. Sa di essere una sega come uomo d’affari e per compensare ha imparato a leccare il culo… e lo pulisce meglio di un detersivo. Mi sarà utile.»
Accese il PC ed entrò nella casella di posta elettronica. Posizionò il cursore sull’icona dei messaggi in arrivo e ci cliccò sopra più volte. «Muovi il culo, Danny!»
Guardò l’ora. «Sono già passati diciotto minuti dalla telefonata di Jeremiah… e quello è un bastardo figlio di troia. Così come mi ha dato il lavoro, è capace di togliermelo. Cazzo, cazzo, cazzo!»
Irrequieto, tornò a cliccare sull’icona. «Che scusa gli racconto? Una pisciata non dura venti minuti… nemmeno una cagata solenne!»
Il bip elettronico confermò l’arrivo della mail. «Alleluia!»
Tomas lesse velocemente i commenti che Danny aveva scritto per sintetizzargli gli andamenti del mercato e aprì il file. Subito dopo visualizzò la chiamata persa di Jeremiah. «Sono pronto. Lo chiamo.» Esitò per qualche secondo. «Devo stare attento a come parlo. Non devo far trasparire l’ansia che mi è montata. E devo controllare quello che dico per evitare i turpiloqui. I due fratelli Blake sono famosi per essere dei gentlemen del cazzo con la bocca pulita.»
Fece un respiro profondo e digitò il tasto verde, sforzandosi di avere un tono rilassato. «Jeremiah! Come stai? Scusa se non ti ho risposto subito ma ero sull’altra linea.»
«Ciao, Tomas. Scusami tu per l’ora.»
«Stai scherzando? Per me la giornata è appena cominciata…»
«Ma sei ancora in ufficio?»
«Ovvio!» mentì Tomas. «Forse non te ne sei accorto, ma mi hai dato una bella gatta da pelare e credo che per i primi tempi farò le notti su questa scrivania.»
«Come sta andando?»
«I dati di vendita dell’ultima settimana sono in crescita. Soprattutto per i titoli young adults e ragazzi. L’ultimo romanzo di…»
«Non intendevo quello» lo interruppe Jeremiah. «Mi riferivo alla situazione interna dopo l’uscita di Katherine.»
«Spero che tu non abbia dubbi sulle mie capacità di gestione.»
«Katherine aveva in mano l’azienda ed è innegabile che tutto il team fosse legato a lei. Non sottovalutare questo aspetto. E non commettere l’errore di sentirti più forte di lei solo perché hai preso il suo posto. Sai perché ho scelto te: non per esperienza o conoscenza del business, ma perché in un momento così complicato e con troppi fronti aperti ho bisogno di qualcuno che in cambio di popolarità e di un ottimo stipendio segua le mie direttive senza dover per forza dire la sua. Mi aspetto che il nostro accordo venga onorato e le cose procedano come stabilito. Quindi fammi il favore di non parlare solo con i dirigenti e i responsabili di area, ma fatti vedere anche nelle riunioni operative. È fondamentale che tu sia in grado di motivare le persone e di fare quanto necessario per evitare che l’ingranaggio si fermi.»
«È tutto sotto controllo.»
«Bene. Per me è sufficiente che tu gestisca le attività in corso. Ribadisco che non è importante in questa fase essere innovativi, lanciare nuovi prodotti o brillare per la capacità di stravolgere le regole del mercato. L’ha fatto Katherine per anni e grazie ai suoi successi adesso possiamo permetterci di vivere di rendita. Per i prossimi mesi ho bisogno di un management conservatore e attento a non fare passi falsi. Concentrati sulla manutenzione ordinaria e lascia che la barca veleggi con il vento in poppa.»
«Nessun problema.»
«Comunque non ti chiamavo per questo, ma per informarti che domani inizieremo gli scavi sull’isola Bisentina. Appena porteremo alla luce qualche reperto ti avviserò. Ho già allertato il nostro ufficio di comunicazione e la stampa. Tieni pronta la redazione perché dobbiamo essere veloci a pubblicare materiale inedito e a dargli la giusta visibilità in tutto il mondo.»
«Ok.»
«Ti lascio ai tuoi impegni. Ci sentiamo nei prossimi giorni.»
«Buona serata.» Tomas aspettò che Jeremiah interrompesse la telefonata e borbottò tutta la sua irritazione. «E vai a fare in culo. Katherine è sempre stata solo la puttana di Bruce. Una grande stronza che faceva la voce grossa perché lui la favoriva. Te lo faccio vedere io chi è che tra me e lei ha i coglioni!»
Si avvicinò al mobiletto bar e prese una bottiglia di whisky. Tolse il tappo e ne tracannò un sorso. Strizzò gli occhi mentre sentiva l’alcol bruciargli lo stomaco. «Pensi di essere il padrone del mondo, eh? Invece sei solo Jeremiah Blake, uno dei tanti vermi che strisciano sulla Terra… Ma cosa credi, che anche l’isola Bisentina sia tua? Illuso di merda!» Si fece colare un altro po’ di whisky in gola. «Presto scoprirai chi è Tomas McKey. E io godrò nel fotterti, stanne certo!»
Richiamò Danny.
«Ha bisogno di altri dati?»
«Faccia le valigie.»
«Eh?»
«Ha sentito quello che le ho detto, o no?»
«Non andavano bene i commenti e il file che le ho inviato?»
«Ma che cazzo ha capito, Danny? Non la sto licenziando! Non ancora, almeno.»
«Ah…»
Tomas avvertì un sospiro di sollievo nel tono di Danny. «Domani partiamo.»
«Per dove?»
«Metta in valigia il vestito migliore che ha. Domani mattina si ritocchi le meches e si lucidi gli occhietti cerulei con qualche goccia di collirio… Andiamo a farci riprendere dalle telecamere che filmeranno i nuovi ritrovamenti etruschi.»
«Sull’isola Bisentina?»
«Danny, alcune volte penso che lei sia davvero un coglione. Ci sono forse altri scavi aperti e finanziati dalla 9Sense Publishing in questo periodo? Certo che sto parlando dell’isola Bisentina… Cristo santo, si svegli!»