CLXXX
La Vec[c]hia
“Sì dé la donna, s’ell’è ben
sentita,
Quando ricever dovrà quell’amante,
Mostralli di paura gran sembiante,
E ch’ella dotta troppo es[s]er udita,
E che si mette a rischio de la vita.
Allor dé esser tutta tremolante,
Dir ch’ivi non puot’es[s]er dimorante:
Poi stea, che·llor gioia sia compita.
Ancor convien ched ella si’ acorta
Di far ch’e’ v’entri per qualche spiraglio,
Ben potess’egli entrarvi per la porta:
Ché tutte cose c[h]’uom’à con travaglio,
Par c[h]’uon le pregi più, e le diporta;
Quel che non costa, l’uon non pregia un aglio.