LXIV
Amico
“A sua maniera ti mantien
tuttora:
Che s’ella ride, ridi, o balla, balla;
O s’ella piange, pensa a consolalla,
Ma fa che pianghe tu sanza dimora.
E se con altre don[n]e fosse ancora
Che giocas[s]ero al gioco della palla,
S’andasse lungi, corri ad aportalla:
A·lle’ servir tuttor pensa e lavora.
E se vien alcun’or ch’ella ti tenza,
Ch’ella ti crucci sì che·ttu le dài,
Imantenente torna ad ubidenza;
E giurale che ma’ più no’l farai;
Di quel ch’ài fatto farai penitenza;
Prendila e falle il fatto che·tti sai.