I
Lo Dio d’Amor con su’ arco mi
trasse
Perch’i’ guardava un fior che m’abellia,
Lo quale avea piantato Cortesia
Nel giardin di Piacer; e que’ vi trasse
Sì tosto c[h]’a me parve ch’e’ volasse,
E disse: “I’ sì ti tengo in mia balìa”.
Alló·gli pia[c]que, non per voglia mia,
Che di cinque saette mi piagasse.
La prima à non’ Bieltà: per li oc[c]hi il core
Mi passò; la seconda, Angelicanza:
Quella mi mise sopra gran fredore;
La terza Cortesia fu, san’ dottanza;
La quarta, Compagnia, che fe’ dolore;
La quinta apella l’uon Buona Speranza.