LIII
Amico
“Se non ài che donar, fa gran
pro[m]essa
Sì com’i’ t’ò contato qui davanti,
Giurando loro Idio e tutti i santi,
Ed anche il sacramento della messa,
Che ciascuna farai gran baronessa,
Tanto darai lor fiorini e bisanti:
Di pianger vo’ che faccie gran semb[i]anti,
Dicendo che non puo’ viver sanz’essa.
E se·ttu non potessi lagrimare,
Fa che·ttu ag[g]ie sugo di cipolle
O di scalogni, e farànolti fare;
O di scialiva gli oc[c]hi tu·tte ‘molle,
S’ad altro tu non puo’ ricoverare.
E così vo’ che ciascheduna bolle.