Il libro

TRADUZIONE DI MARIA BAIOCCHI

David ha dieci anni e, come tanti ragazzi, ama soprattutto giocare a calcio, attività in cui dimostra anche un certo talento. La vita scorre tranquilla, fino a quando David decide di lasciare la famiglia per inseguire il suo sogno. Simón, l’uomo che gli fa da padre, e Inés, sua madre, sono sorpresi e rammaricati, ma sanno che non possono far altro che accettare le scelte del figlio e continuare ad amarlo. Ed essere testimoni della sua vita. Con La morte di Gesú, J. M. Coetzee continua a cercare il significato di un mondo privo di memoria ma pieno di domande.

«Un fenomeno dalle origini sconosciute viene a sfidare le nostre idee precostituite fino a farle crollare con la sola forza del dubbio: un mistero delicato, dai contorni evanescenti, conferisce un fascino ammaliante all’ultimo romanzo di J. M. Coetzee».

«The Guardian»

David fa sempre molte domande. Durante le lezioni di danza si muove come vuole. A scuola si rifiuta di fare le addizioni e si ostina a leggere esclusivamente il Don Chisciotte. Ma è il calcio la sua vera passione. Un giorno Julio Fabricante, direttore di un vicino orfanotrofio, invita David e i suoi amici a formare una vera squadra di calcio. David ha deciso: lascerà Simón e Inés per vivere con Julio. La scelta getta la famiglia nello sconforto, ma David è inamovibile. I genitori acconsentono, loro malgrado, ignari di quello che succederà di lí a poco. Perché nella nuova sistemazione David si ammala di una misteriosa malattia... Coetzee torna a esplorare il mondo de L’infanzia di Gesú e I giorni di scuola di Gesú: con le sue atmosfere evocative, il richiamare e allo stesso tempo allontanarsi da un allegorico ri-racconto evangelico, gli enigmi e le inaspettate dolcezze, la trilogia di «Gesú» raggiunge con questo romanzo il suo culmine artistico e simbolico. Coetzee non ha intenzione di fornire risposte, ma di porre grandi domande: non è forse questo il compito piú arduo della letteratura?