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Alison aveva davvero poche aspettative quando l’agente immobiliare aprì la porta ed entrò.

C’erano stati troppi fraintendimenti in passato e non voleva riporre speranze in qualcosa che l’avrebbe poi delusa.

Videro la grande sala, la cucina, e quella che l’agente chiamò con non poca faccia tosta la presunta vista sulla baia. Nick dalla sua altezza poteva scorgere a malapena la tanto amata spiaggia.

«C’è una seconda camera che… be’ come cameretta dei bambini sarebbe perfetta» disse l’agente.

«O da usare come studio» suggerì Nick quando Alison scoppiò a ridere.

«Questa invece è la camera principale.» Era più spaziosa di quanto Alison potesse sperare e davvero questa volta tutte le sue richieste sembravano essere esaudite.

I proprietari erano fuori Londra, e sarebbero stati via per un mese. Alison non ascoltava la tiritera dell’agente ma pensava che, se davvero avesse comprato quella casa, non avrebbe più avuto la possibilità di fare tutti i viaggi che aveva sempre sognato. E anche se ci aveva pensato un milione di volte, quando si ritrovò davanti alla casa giusta ebbe, un attimo di esitazione e tutti i dubbi tornarono ad affollare la sua mente.

«Posso pensarci fino a domattina?» Alison vide uno sguardo di stupore negli occhi dell’agente. Dopo settimane di case molto meno belle e allettanti, era certo che non avrebbe avuto esitazioni di fronte a una opportunità come questa servita su un piatto d’argento.

«I proprietari vogliono risparmiare sulla pubblicità ma il fotografo verrà a fare le foto domani a mezzogiorno e da quel momento sarà ufficialmente sul mercato.»

«Certo, la chiamo domattina» ribadì Alison.

«Sono davvero sorpreso» le rivelò Nick per strada.

«Perché?»

«Pensavo che non ci avresti pensato un attimo di più e che gli avresti detto subito sì. Certo sei molto brava a bluffare.»

«Non è come pensi…» Alison stava per iniziare a parlare dei suoi dubbi con Nick quando si ricordò che si trattava di uno sconosciuto o poco più e decise di lasciar perdere. «È solo che prima ne voglio parlare con mia mamma» replicò tagliando corto.

«È una decisione importante» insistette Nick e Alison smise di camminare.

«Io giro qui. Grazie per il caffè.» E gli sorrise.

«Grazie a te per la compagnia.»

Alison si sentiva strana, tra le sue indecisioni e i suoi dubbi e la voglia di parlarne con lui. Si incamminò e le venne da piangere. Sapere che Nick la stava guardando le fece accelerare il passo. Ma in realtà avrebbe voluto solo tornare indietro da lui, andare in un bar, parlare per ore, sapere tutto della sua vita, ascoltare musica e fare tardi.

Invece tornò a casa.

«Ciao mamma.»

«Stavo iniziando a preoccuparmi.»

«Ma se non sono nemmeno le otto!» puntualizzò Alison.

«Mi avevi detto che uscivi per un caffè» precisò Rose. «Una rapida chiamata potevi farmela.»

Alison fece davvero fatica a trattenere una risposta acida ma di nuovo trovò la forza per restare calma e non dire nulla.

«Sono andata a vedere un appartamento, credo finalmente di averne trovato uno che fa al caso mio.» Parlò velocemente per evitare che la madre potesse ricominciare a dire che non c’era alcun bisogno che lei andasse via di casa. «Dista solo dieci minuti da qui. E ha tutte le caratteristiche che desidero.»

Rose cercò un appiglio per convincerla a non farlo. «Tu hai sempre voluto viaggiare» disse infine. «Se comprerai l’appartamento non riuscirai a vedere Bali e tu sogni di vedere Bali.»

«Alison era presa tra dubbi, incertezze, rabbia e sensi di colpa. Cercò di non piangere, di non pensare all’incidente che aveva lasciato lei e sua madre da sole. Di non pensare a Bali e all’appartamento.

L’unica cosa che voleva fare era uscire, cercare Nick in tutti i bar, non pensare a nulla, prenderlo per mano e ballare, lasciarsi baciare con passione e stare fuori senza dover rendere conto a nessuno.

Voleva solo sentirsi libera.