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– Naturalmente, non appena vi abbiamo visto sugli schermi radar abbiamo capito che eravate della Federazione. Così abbiamo pensato di farvi una sorpresa.

Erano trascorse dodici ore, e John Harlen, nella sua casa di Lyffdarg, stava parlando con il capitano Bayle.

– Altre due o tre sorprese come questa e io muoio d'infarto. Scherzi in cui vengono impiegate trecento astronavi sono troppo forti per me. A proposito, da che parte arrivano? Pensavo che Lyff fosse un pianeta sottosviluppato.

– Lo era. Ma i lyffani hanno imparato presto. Sono partiti da zero, e hanno costruito la loro flotta in tre anni.

– Sorprendente.

– Già. E non sapete ancora il resto. Noi personalmente siamo venuti a sapere dell'esistenza di questa flotta soltanto questa mattina. L'hanno costruita senza farsi accorgere.

– Perché tutta questa segretezza?

– Non hanno mai agito in segreto. Sono io che non mi sono accorto di quanto stavano facendo. Pensavamo percorressero il cammino logico che porta dai razzi alle moderne astronavi. Loro invece hanno letteralmente saltato tutto lo stadio di sviluppo.

– Sconcertante.

– Vero? Sono felice che i lyffani siano dalla nostra parte.

Hurd Gar-Olnyn Saarlip ebbe una crisi di dubbi. Presto, lo sapeva, Lyff sarebbe stata invitata a entrare nella Federazione Terrestre. Quale primo ministro lui sarebbe stato il principale negoziatore, e il futuro del suo pianeta sarebbe stato nelle sue mani. Suo compito, quello di condurre trattative favorevoli a Lyff.

Ma era anche cittadino della Federazione. Ricordava perfettamente il giuramento fatto sette anni prima. Se non fosse stato per la Federazione, lui sarebbe rimasto un comune criminale. Forse lo avrebbero alla fine preso e condannato. Doveva tutto alla Federazione, anche il suo presente incarico.

Se durante i negoziati si fosse sollevato qualche punto di contrasto tra Lyff e Federazione, a quale parte rimanere fedele? Se doveva tradire gli interessi dell'uno o dell'altro, quale delle due parti tradire? C'era forse qualche modo per evitare questo conflitto?

Per quanto pensasse, Hurd non riuscì a trovare soluzioni al problema.

Alla fine decise di chiedere consiglio al Sommo Sacerdote.

E il Sommo Sacerdote gli disse esattamente quello che doveva fare.