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– Sono un eroe nazionale e un santo ufficiale da oltre una settimana, e non mi sento per niente felice – disse John al suo nuovo aiutante Tchornyo Gar-Spolnyen Hiirlte.
– È una cosa che non capisco – disse Tchornyo. –Tutto Lyff è fiero di voi. Perché mai non dovreste essere soddisfatto?
– Se lo sapessi non mi troverei certo in questo stato. Potrei essere felice, e potrei anche essere furioso, ma non passerei di certo il tempo a preoccuparmi in questo modo.
– Forse non vi siete ancora perfettamente reso conto cosa significhi la Gratitudine Eterna della Madre.
– Forse no. A volte mi chiedo anche se riesco a comprendere tutto quanto mi circonda. Lyff è un pianeta che confonde le idee.
– La medaglia significa che siete una delle persone scelte dalla Madre.
Avete un posto riservato presso di lei. Ogni lyffano sarebbe pronto a dare la vita per ottenere una di quelle medaglie. Voi e i nove o dieci altri cui è stata conferita la Gratitudine Eterna della Madre rappresentate ogni significato della nostra religione. Le madri insegneranno ai loro figli a imitarvi. I sacerdoti, nelle loro prediche, parleranno di voi. Questo laboratorio diventerà un santuario. Dovreste esserne veramente felice.
– Come posso essere una delle persone scelte dalla Madre, se io non credo... Oh!
– Che c'è?
– Ho scoperto il motivo della mia insoddisfazione. Non sono stato io a fare la scelta. È stata la Madre a eleggere me.
– Giusto.
– Questo però significa che io, lo voglia o no, sono soggetto alle Leggi della Madre.
– Ma lo siete sempre stato.
– Non in un modo appariscente. Non nelle condizioni in cui mi trovo oggi. La cosa però che mi preoccupa maggiormente è che non conosco quali siano le Leggi della Madre. Dove ho messo il "Libro di Garth Gar-Muyen Garth"?
– È sul vostro banco di lavoro. Vado a prenderlo.
John impiegò dodici ore a leggere il Libro di Garth. Il lyffano arcaico in cui era stato scritto riduceva di parecchio la sua velocità di lettura abituale.
Durante la lettura sottolineò certi passaggi. Quelli che gli sembravano più interessanti, quali: "Tutto è possibile. Prima o poi tutto deve essere. È
nostro compito essere vivi per fare il più possibile del tutto, e tutto è possibile".
Un altro passaggio diceva: "Ogni atto è o creativo, o distruttivo. Niente sta nel mezzo.
"Ogni atto creativo è un atto d'amore. Distruzione è paura."
"Creare è il continuo spendere della moneta del vostro io, in questo modo avrete il vostro io da vendere, e questo si chiama Amore."
"Distruzione è una bancarotta, quando non esiste più Io da vendere, e questa si chiama paura."
"Tutto ciò che non è amore è paura."
La maggior parte dei passaggi che John si soffermò a sottolineare lasciavano un certo turbamento, quasi spaventavano. Se non altro erano la prova che lui aveva vissuto per sette anni su Lyff senza aver compreso né il pianeta né i suoi abitanti.
Per esempio:
"È nella natura dell'Amore di espandersi, di abbracciare il più possibile, di stringere al seno il massimo di ogni cosa. L'amore della Madre, essendo perfetto, cerca sempre di stringere ogni creazione, anche quelle che negano il suo amore."
Il significato di quelle due ultime due sentenze era piuttosto difficile a capire.
– Vado a parlare con il Sommo Sacerdote – disse John a Tchornyo, con la copia del "Libro di Garth Gar-Muyen Garth" sotto il braccio.
– Certo – disse il Sommo Sacerdote – sono sempre felice di spiegare le sacre scritture. Specialmente a uno che si è meritata l'Eterna Gratitudine della Madre.
– Grazie, Padre – disse John aprendo il Libro di Garth. – Ho segnato i punti che mi hanno lasciato perplesso. Eccone uno.
– Oh, sì – disse il Sommo Sacerdote lanciando un'occhiata al paragrafo segnato sulla pagina aperta a caso. – Sono le manifestazioni del perfetto amore. Perché vi lasciano perplesso? Mi sembrano di significato abbastanza chiaro.
– Il significato è chiaro, Padre. Ciò che mi lascia perplesso sono le implicazioni.
– Davvero?
– Sì. Viene implicato che l'amore della Madre è un sentimento che muove alla conquista. Che la Madre è pronta ad amare con la forza quelli che non amano lei di spontanea volontà.
– È vero.
– E se poi considerate questo passaggio: "E la Madre guardò i suoi figli dicendo: 'Vorrei che qualcuno insegnasse ai ragazzi'", le implicazioni portano a concludere e a giustificare una crociata.
– Figlio mio, non avete mai pensato di diventare teologo?
– No, Padre.
– Peccato. Sembra che la Madre vi abbia dato il dono della teologia. È
un peccato lasciarlo sprecato.
John ritornò a casa quattro ore dopo. Tutte le sue paure avevano avuto la conferma.
– Per la Madre – disse qualcuno come vide entrare il Sommo Sacerdote nella stanza. – Cosa fate qui in quest'ora del giorno?
– Ho avuto un colloquio con John Gar-Terrayen Harlen.
– Oh, John. Una persona in gamba, vero?
– Troppo. Poche settimane fa gli ho dato una copia del Libro di Garth, e oggi è venuto a espormi tutto il nostro piano.
– Sa quello che vogliamo fare?
– Sì, ma non sa di saperlo. Era semplicemente perplesso di fronte al significato implicito di certi passaggi. Nient'altro.
– Quindi non sa quello che faremo?
– No, ma conosce i motivi per cui lo faremo. Il che praticamente è la stessa cosa. Dobbiamo tener d'occhio questi terrestri. Possono diventare pericolosi.
– Il cavallo muove ad angolo retto. Due spazi in avanti e uno sul fianco.
Capito? – disse Ansgar Sorenstein mentre cercava d'insegnare a Tchornyo il gioco degli scacchi.
– Perché mai muove in una maniera così strana? – Tchornyo non era certo l'allievo che Ansgar aveva pensato di trovare.
– Per il naso della Madre! Come faccio a saperlo? Muove così, e basta.
– Come maestro – osservò John – Ansgar vale quanto un dalber.
– Oh, no – disse Tchornyo. – Sono io lento a capire.
La conversazione poteva continuare per ore, ma Pindar Smith irruppe nella stanza, sventolando un messaggio.
– È del generale Garth – gridò eccitato.
– Un evviva per il generale Garth – gridò Ansgar. – Che ci comunica?
– Il messaggio dice soltanto: "Radar rivela flotta in avvicinamento".
– Mio Dio! – esclamò John. – Con tre anni di anticipo.
Uscirono dalla stanza precipitosamente.
– Questo conferma il vecchio proverbio – disse Ansgar.
– Quale?
– Se qualcosa può andare a rotoli, state certi che ci andrà.
Saltarono in macchina per correre verso il campo del generale.