21
L'ultima cosa che John avrebbe desiderato fare quella sera, era di assistere a una sessione delle due camere riunite, quella del Parlamento e quella del Tempio. Ma ne aveva ricevuto l'ordine, non l'invito; l'ordine di partecipare. Ordine personale del re.
– È una stupida perdita di tempo – borbottò mentre indossava il suo abito migliore.
Ansgar Sorenstein e Pindar Smith, cui era stata ordinata la stessa cosa, convennero con John.
– Si tratterà di una cerimonia religiosa, o qualcosa del genere – disse Smith. – Non vedo perché debbano volere la nostra presenza.
– Purtroppo siamo invitati da re Osgard e dobbiamo andare – disse Sorenstein.
– D'accordo – fece John. – Ma per quale motivo darcene l'ordine? C'era proprio motivo di darlo? Il re non si è mai comportato in questo modo.
– Soltanto la Madre lo sa – rispose Ansgar. – Per scoprire qualcosa, non ci resta altro che andare.
La sessione si sarebbe svolta nel complesso del Tempio, e precisamente nel lungo edificio che ricordava le cattedrali gotiche della Terra. I terrestri giunsero qualche minuto prima dell'ora fissata, ma le Guardie della Madre, alla porta, non li lasciarono entrare.
– Che razza di controsensi sono? – domandò Smith. – Ci è stato ordinato di partecipare alla cerimonia. Perché non ci lasciano entrare?
– Non so – rispose una delle guardie. – Solitamente il Sommo Sacerdote ci dà gli ordini, e mai le spiegazioni.
– Fantastico – esclamò John. – Be', io me ne torno a casa.
– Mi spiace – fece la guardia – ma ci hanno dato anche l'ordine di trattenervi.
I terrestri rimasero in silenzio per dieci minuti, poi vennero raggiunti dal generale Garth.
– Salve – esclamò. – Scusatemi il ritardo. Colpa delle solite prove. Non sono riuscito a sbrigarmi prima.
– Non è necessario che vi scusiate – disse John. – Ignoravamo anche di dovervi incontrare. Avete idea di cosa vogliono da noi?
– No. So soltanto che re Osgard mi ha dato ordine di venire.
– Sembra che oggi gli ordini siano diventati una cosa piuttosto comune –
commentò Ansgar.
– È uno degli svantaggi della monarchia costituzionale – disse John. –
Le potenze elette dal popolo prendono i loro doveri molto più seriamente delle potenze ereditarie.
In quel momento, un accolito in divisa sfarzosa si affacciò alla porta e fece un cenno alle guardie.
– Da questa parte, prego – disse uno dei soldati; i tre terrestri e il lyffano lo seguirono nel Tempio.
Come vararono la soglia le trecento voci del coro intonarono l'inno nazionale lyffano.
Venite, figli della Madre,
Gioiosi, forti e ardenti,
Oh, venite alle sue ginocchia.
Riposate le fatiche,
Nel suo Tempio.
Adoriamola,
Adoriamola,
Adoriamo la Madre cara.
Il Tempio era una fantasia di colori. Bandiere di velo arancio e porpora, i colori della Madre, pendevano dalle alte travi della volta e ondeggiavano mollemente alle lievi correnti d'aria. Accoliti in costume verde e oro, si allineavano lungo tutta la navata che i terrestri e il generale percorsero a passo di marcia, inconsciamente guidati dalle note dell'inno.
Dietro gli accoliti si allineavano, in ordine di grado, i membri delle due camere. Colori scarlatti, argento, verdi, arancio e ametista, con la loro varietà cromatica, confondevano la vista ai terrestri.
In fondo alla navata, di fronte a un drappeggio nero e argento, che pendeva dalla volta fino al suolo, due uomini stavano seduti su imponenti troni in legno. Uno era il Sommo Sacerdote, vestito di una lunga tunica arancio, l'altro era re Osgard, che portava l'abito porpora da cerimonia.
Come John, Ansgar, Pindar e il generale Garth furono a pochi passi da loro, il re e il sacerdote si alzarono.
Il Sommo Sacerdote sollevò allora le mani in gesto di benedizione e il canto cessò.
– "M" sta per le meraviglie che ha creato – intonò.
– "A" sta per gli affetti che ha dato – rispose il coro.
La litania continuò per tutte le lettere della parola Madre; poi nella navata si fece assoluto silenzio.
E Hurd, con uno splendente vestito grigio e scarlatto, si fece avanti per portarsi vicino agli sbigottiti terrestri.
– Chiedo di parlare per il Nome Nascosto della Madre – disse ad alta voce.
– Per il Nome Nascosto della Madre, parla, figlio – rispose il Sommo Sacerdote.
– Per l'autorità conferitami dal popolo e dal re, desidero presentare quattro candidati alla Gratitudine Eterna della Madre.
– Parla, o figlio. Rendi noto il motivo per cui hanno meritato la Gratitudine Eterna della Madre.
Invece di Hurd fu il coro a rispondere. In un canto elaborato fece l'intera storia della Squadra Speciale L-2, della Federazione Terrestre, e della disfatta del Comitato. Al termine, il Sommo Sacerdote e il re si alzarono per confabulare un istante a bassa voce. Poi, insieme, intonarono l'ordine.
– Lasciate avanzare i candidati.
La cerimonia fu lunga, con diverse preghiere pronunciate dal Sommo Sacerdote, e diversi canti intonati dal coro. Alla fine, re Osgard e il Sommo Sacerdote si avvicinarono per consegnare al generale Garth e ai terrestri le grandi medaglie d'oro legate a nastri porpora e arancio: la Gratitudine Eterna della Madre; il coro intonò un inno di giubilo. Poi, guidati dal re e dal Sommo Sacerdote, tutti uscirono solennemente dal Tempio.
– Congratulazioni! – disse Hurd non appena si trovarono fuori dalla porta.
– Grazie – disse John. – Ma, perché tutta questa cerimonia? Cosa significano queste medaglie?
– L'Eterna Gratitudine della Madre! Via, John, è la più alta onorificenza che si possa conferire su Lyff. Siete diventati eroi nazionali e santi ufficiali, ecco cosa. Il giorno del vostro compleanno diverrà festa nazionale. Congratulazioni.
– Grazie – ripeté John. Ma c'era qualcosa che lo preoccupava, e non riusciva a capire cosa fosse.
– Avete saputo i risultati delle prove? – domandò qualcuno al Sommo Sacerdote.
– Sì, mi sono stati comunicati poco prima della cerimonia.
– Allora?
– Proprio i risultati che ci si aspettava.
– Significa che possiamo andare avanti.
– Penso di sì.
– Hmmm. Siete veramente felice di questo?
– Certo. Perché non dovrei esserlo?
– Voglio dire, non vi viene il dubbio che questa sia una cosa da non fare?
– No di certo. So perfettamente che è una cosa giusta. Scusatemi se cito una sacra scrittura, ma: "E la Madre guardò i suoi figli dicendo: 'Vorrei che qualcuno insegnasse ai ragazzi'". Non vorrete discutere il "Libro di Garth Gar-Muyen Garth", vero?
– No, sarebbe insensato. Allora, d'accordo. Quando si comincia?
– Meglio aspettare fino a dopo la soluzione del problema invasori. Non è conveniente venire interrotti a metà del lavoro, come già è accaduto.