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John si abituò rapidamente alla vita del campo. La giornata cominciava alle sei e mezzo. Venivano svegliati dal suono di un corno, e nella prima mezz'ora dovevano prepararsi a mangiare la specie di budino di fiocchi d'avena che rappresentava l'invariabile colazione del mattino. Poi seguivano i lavori di riordino delle camerate, ma John e Hurd erano stati dispensati. Dopodiché iniziava la normale vita del campo. John passava la mattinata con gli armaioli per costruire il prototipo del mitragliatore; al pomeriggio, si trasferiva in palestra per impartire lezioni di judo a elementi selezionati.

Di tanto in tanto partiva dal campo la squadra dei razziatori che procurava tutto ciò che era necessario.

In questo modo passarono tre mesi. John e Hurd rimasero tuttavia sempre sorvegliati, e questo fatto impediva loro di tentare la fuga. Alla fine, John si convinse che forse conveniva loro restare con l'Esercito del Popolo.

Quando il mitragliatore fu pronto, John diede la dimostrazione al generale. E il generale rimase molto impressionato.

– Quante armi di questo genere potete fare? – domandò.

– Una ogni tre settimane circa.

– Molto bene. Stupendo. Tenente Harlen, posso invitarvi a cena per questa sera?

– Mi fate un grande onore.

Quella sera, a cena, John e il generale discussero i piani futuri dell'Esercito del Popolo.

– ...e in tre anni circa dovremmo essere pronti a iniziare la vera lotta –

concluse il generale.

– Perché volete aspettare tre anni? – osservò John. – Mi sembra...

– In questo momento – interruppe il generale – dispongo di soli ottocento uomini. È da escludere che si possa combattere l'esercito avversario, anche se i nostri uomini sono perfettamente addestrati.

– Non è del tutto necessario affrontare il nemico in campo aperto – disse John lentamente. – Ho sentito parlare di un genere di lotta che siamo nelle perfette condizioni di usare.

Il generale si piegò in avanti. L'uomo che aveva di fronte era veramente un pozzo di idee.

Lentamente, con tutti i particolari necessari, John spiegò al generale i concetti della guerriglia. Colpire e fuggire. Colpire piccoli distaccamenti, e sparire prima dell'arrivo dei rinforzi. Svolgere una campagna di propaganda tra i contadini. Trasformare ogni fattoria in un deposito, e convincere il contadino a diventare agente segreto. Invece di affrontare il nemico in campo, molestarlo a ogni momento. Colpirlo una notte in un posto, e tornare a colpirlo, la notte successiva, a centinaia di sterbs di distanza.

Il generale Garth rimase ad ascoltarlo in silenzio, come in trance. E

quando John finì di parlare, il generale cominciò a fare domande. Una dopo l'altra, come le pallottole del nuovo mitragliatore.

– E in quanto tempo pensate di poter istruire gli uomini alla guerriglia? –

fu la sua ultima domanda.

Tre mesi dopo John e Hurd guidarono una dozzina d'uomini nella prima azione di guerriglia della storia di Lyff. Il loro obiettivo era un piccolo distaccamento di Guardie, poco lontano dal villaggio chiamato Penchdarg.

– Ricordate – disse John agli uomini – le cose più importanti sono la velocità e la sorpresa. Non date loro neppure il tempo di immaginare cosa sta accadendo. Colpire e scappare, poi colpire ancora. Sono circa il doppio di noi, ma se la sorpresa riesce, la vittoria è nostra.

Per la verità il numero di forze non era tanto dispari. I guerriglieri, anzitutto, erano armati con bombe a mano e quattro mitragliatori. La guarnigione avrebbe potuto anche essere composta di una intera Squadra, ma i guerriglieri avrebbero sempre avuto una maggior potenza di fuoco. A ogni modo quella, più di una vera e propria incursione, doveva esser considerata come addestramento, e John voleva che i suoi uomini ricordassero esattamente tutto quello che aveva loro insegnato.

Col favore delle tenebre, i quattordici ribelli strisciarono fino a poche decine di metri dalla guarnigione. Il percorso della sentinella passava a poco meno di un braccio da loro. Poco dopo, il solitario soldato, nervoso per il fatto di dover fare il turno della notte, e che non si aspettava certo delle noie, passò di fronte a loro trascinandosi con un passo per niente marziale. Un'ombra comparve improvvisamente alle sue spalle, colpì in silenzio, e la sentinella cadde a terra.

John fece un leggero schiocco con la bocca, e sei guerriglieri avanzarono come un'onda nera, minacciosa, verso la guarnigione. Poi scomparvero.

Quindici secondi dopo John ripeté il suono, e la seconda ondata mosse in avanti, lasciando John e Hurd nascosti in mezzo ai cespugli del bosco.

John prese a contare lentamente, con un mormorio simile a un sibilo, e Hurd trattenne il fiato. Oltre al mormorio, nella notte non si sentiva altro rumore. Le poche creature notturne che Lyff aveva sviluppato sulla sua superficie, quella notte rimanevano taciturne, lasciando ogni cosa avvolta in un silenzio quasi tangibile.

– Settantacinque – sussurrò John Harlen, poi lanciò un urlo. In tutto identico a un grido d'agonia.

Improvvisamente il silenzio della notte venne squarciato dalle esplosioni delle granate, dal crepitio delle mitragliatrici, dai colpi di pistola, e da un continuo gridare forsennato.

Le Guardie erano ancora troppo addormentate e troppo piene di terrore per organizzare una qualsiasi resistenza. E nonostante tutti i propositi di distruzione, i guerriglieri si trovarono di fronte una guarnigione che si arrendeva al completo.

Ma dal momento che non avrebbero potuto occuparsi di custodire un gruppo di prigionieri, John Harlen si rivolse ai ventotto uomini tremanti che gli stavano di fronte.

– Lyffani – disse – siete stati sconfitti. L'Esercito del Popolo vi fa ora grazia delle vostre vite. Non potete combattere contro di noi, perché la Madre è dalla nostra parte. La sua causa e la nostra sono identiche. Lyff appartiene a tutti i figli della Madre. La Madre ha gridato: "Liberate tutti i miei figli". E noi la stiamo aiutando. Noi eseguiamo il suo ordine.

Si staccò dal gruppo dei prigionieri per dirigersi verso l'edificio più vicino. Quando raggiunse la soglia si girò di scatto.

– Lyff ai lyffani! – gridò. E mentre i guerriglieri ripetevano il grido, John scomparve nell'edificio.

Hurd lo seguì nella stanza facendo ogni sforzo per non scoppiare a ridere.

– Per il naso della Madre, John. Mi sembra che...

– Pensi che abbia esagerato?

– No. Pensavo che ti devi esser divertito parecchio.

John sorrise.

– A casa ero un poeta.

– È logico – disse Hurd. – Be', possiamo andare, adesso?

– Sì. – Lanciò un nuovo grido, e subito ottenne la risposta dei guerriglieri. – Sì, possiamo andare.

– Ti stai proprio divertendo – borbottò Hurd.

Si trasferirono nel cortile della guarnigione, dove i guerriglieri stavano legando i prigionieri, ciascuno a un albero o a una colonna. Poi, uno dei suoi uomini gli portò un pennello gocciolante di vernice e John dipinse sulla parete una spada puntata verso l'alto. Salirono sui dalber. Prima di abbandonare il cortile, John urlò ancora una volta: – Lyff ai lyffani. – Poi, tutti quanti scomparvero nell'oscurità.

Il sorprendente susseguirsi delle azioni di guerriglia, convinse le autorità lyffane che l'Esercito del Popolo non era un branco di banditi alla macchia come fino a quel giorno avevano pensato. Il Comitato Anti–Cospirazione identificò immediatamente i ribelli in agenti pagati dalla Cospirazione, e subito arruolò un piccolo esercito per combattere la minaccia dei guerriglieri. Il comando venne affidato a Tchornyo Gar-Spolnyen Hiirlte, che fu quasi paralizzato dalla paura.

Vennero prese anche altre misure. Dopo aver vanamente cercato di aumentare il numero degli arruolamenti, l'Esercito del Re istituì la leva.

Calcoli ufficiali stabilirono che il nuovo esercito dei giovani sarebbe stato pronto a combattere entro poco più di un anno. Calcoli non ufficiali, ma molto più accurati, fornirono una stima molto meno ottimistica.

La Compagnia dei Telegrafi mandò immediatamente squadre di agenti particolarmente addestrate, in tutte le stazioni telegrafiche che si trovavano entro il raggio d'azione dei guerriglieri.

Nel frattempo, divenne crimine molto grave scrivere, stampare sui muri o esporre in qualsiasi modo le parole "Lyff ai lyffani" e dipingere l'emblema della spada sguainata.

Il Comitato mandò squadre di investigatori in ogni città di Lyff, allo scopo di reprimere qualsiasi movimento rivoluzionario. Questi gruppi agivano con la convinzione che l'accusa fosse una sufficiente prova di colpa, e migliaia di cospiratori vennero arrestati e processati. Il terrore del corpo d'investigatori prese tutti quanti. Una parola qualsiasi, male interpretata, poteva portare all'arresto e alla rovina. Nessuno osava più parlare, e, peggio ancora, tutti avevano paura nel non parlare, dato che il silenzio poteva risultare ancor più sospetto. Così ogni parola che veniva pronunciata rappresentava sempre un grave rischio.

Presto, l'Esercito del Popolo ebbe più reclute di quante non potesse arruolare. E vennero compilate delle liste di attesa. I programmi di addestramento si svolgevano ininterrottamente dall'alba a quella successiva, e gli artigiani riuscirono a far fronte alla grande richiesta d'armi, grazie al gran numero di aiutanti che erano stati costretti ad assumere.

Le scorrerie divennero battaglie, e le battaglie divennero lentamente campagne. Le prime compagnie di guerriglieri erano formate da un massimo di quattrocento uomini, ma dopo tre anni e mezzo bande di oltre un migliaio d'uomini erano diventate una cosa comune.

– Non c'è niente che possa stimolare maggiormente una cultura, del fare, di tanto in tanto, una guerra – disse un giorno John parlando con Hurd. –

Ciascuna parte è costantemente tesa a inventare o nuove armi o nuovi sistemi di difesa. Sotto uno stimolo simile si possono fare delle scoperte veramente interessanti.

Harlen, logicamente, impiegò tutto il suo tempo a inventare armi. Si trovava in gara non soltanto con le Corporazioni di Lyff, ma anche con la stessa Squadra Speciale. Il processo delle invenzioni gli prese presto la mano, e, per quanto evitasse d'inventare gli esplosivi nucleari, non seppe resistere alla tentazione di scoprire il lanciafiamme, una piccola arma portatile altamente distruttiva.

Alla fine, dopo tre anni e mezzo di guerriglia, il generale Garth giudicò fosse venuto il momento di occupare una città.

E scelse la vicina città commerciale di Astindarg.