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– Stiamo entrando nel sistema di Lyff – annunciò la voce dell'ufficiale di rotta.
– Vi ringrazio – disse il capitano Bayle. Girò il pulsante e l'apparecchio di intercomunicazione ammutolì.
Anche se non lo dava a vedere, il capitano Bayle era un uomo molto preoccupato. Quello era il suo primo incarico di grande importanza.
Comandava una flotta di duecento astronavi, e sentiva una voce pessimistica che gli diceva che qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto. Per verità, la missione del convoglio era abbastanza semplice.
Scortare e proteggere due astronavi cariche di truppe e di scienziati. Ma nessuna flotta di quelle dimensioni era mai arrivata a una distanza tanto minima dal territorio nemico. Oltre il solo scopo di quella imponente spedizione era di studiare una astronave nemica catturata dagli abitanti di quel pianeta.
Il capitano Bayle aveva diversi motivi per essere preoccupato.
L'intercom emise un ronzio simile a quello di una mosca. Dannazione!
Non potevano lasciarlo tranquillo per qualche minuto? Perché non gli volevano permettere di preoccuparsi in pace? Girò il pulsante dell'apparecchio.
– Qui Bayle. Che c'è?
– Parla il tenente Ritch Haln – disse la voce lontana.
– Sì, Haln, che volete?
– Rapporto schermi identificazione. Tre, quattrocento navi a lontananza estrema.
Automaticamente, pur continuando a parlare, il capitano Bayle schiacciò il pulsante di "Tutte le Astronavi – Chiamata Generale".
– Le avete identificate?
– No, signore. Sono di una forma che non ho mai vista. – Haln partecipava alla missione per la sua esperienza di sette anni di volo, dai tempi del Terran Beaver. Se fosse stato in grado di stabilire che si trattava di una flotta nemica non ci sarebbero stati problemi. Tutto si sarebbe risolto in una battaglia che il capitano Bayle poteva sostenere con fiducia.
Ma senza l'identificazione restavano i dubbi. Potevano essere degli scafi nemici. Il fatto che Haln non fosse stato in grado di riconoscerli non aveva nessun significato. Tutta la sua conoscenza in proposito si limitava all'incontro lontano con una sola astronave. Ma potevano anche essere astronavi amiche, di una razza ancora sconosciuta... Le possibilità erano infinite.
– Capitano Bayle? Siete ancora in linea?
– Oh, scusatemi, Haln. Stavo pensando... Qual è la loro velocità?
– Circa uno tre c. È costante... No, hanno accelerato.
– Questo significa che ci hanno individuato. Propulsione?
– Be'... sembra che non ne abbiano.
– Impossibile. Devono avere un sistema di propulsione.
– Sì, ma non viene registrato sullo schermo.
– Qualcosa di nuovo, immagino. Bene, vi ringrazio, Haln. Passo e chiudo.
Girò il pulsante dell'apparecchio e raggiunse di corsa il ponte.
Le due flotte vennero in contatto circa un'ora dopo. Gli scafi terrestri della Federazione presero la formazione allungata da battaglia, con le armi pronte ad aprire il fuoco. Gli altri si disposero in una formazione che poteva sfidare qualsiasi analisi matematica.
Parve che nessuno dei due volesse aprire il fuoco per primo.
Il sistema difensivo delle astronavi terrestri era stato disposto per sparare soltanto il secondo colpo. Tuttavia la strana flotta sembrava non volesse rispondere a nessuno dei segnali standard di identificazione lanciati.
Ma c'era un segno che poteva dare una certa preoccupazione. La strana flotta muoveva ora all'indietro alla identica velocità con cui avanzavano le astronavi della Terra. Era un brutto segno. Si trattava di una cosa impossibile, e le cose impossibili sono sempre pericolose.
– Comandante, vi spiacerebbe, venire a vedere? – disse il radarista indicando lo schermo.
Il capitano fece i pochi passi che lo dividevano dall'apparecchio. Poi sbatté due o tre volte le palpebre incredulo.
– Che mi venga...
La flotta sconosciuta si era disposta in formazione per formare le parole
"Benvenuti su Lyff".