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Walt Breckenridge guardò compiaciuto Eve, mentre usciva dal retro della ferramenta ed entrava nella stessa jeep con cui erano arrivate lei e l’altra donna.

Sospettava che quella stronzetta avesse mentito sul conto di Eve e dei bambini. Non si era bevuto quella cazzata su Travis, che avrebbe lavorato solo qualche giorno da lei per poi sparire. E poi, quel Donovan Kelly gli aveva chiesto con arroganza un incontro in cui gli avrebbe consegnato Eve, a patto di lasciare in pace Travis e Cammie.

Kelly gli aveva sicuramente rifilato una storiella del cazzo. Gli aveva detto che temeva per la loro sicurezza e che era ben consapevole dell’instabilità mentale di Eve. Aveva aggiunto che era peggiorata e aveva paura che (proprio come Walt pensava) rappresentasse ormai un pericolo per sé stessa e per gli altri.

Si era giocato la carta della simpatia. Gli aveva confidato i suoi problemi con Eve ed espresso le più sentite condoglianze per la perdita di sua moglie e il rapimento dei figli. Donovan gli aveva detto che immaginava lui non vedesse l’ora di riabbracciarli.

Sì, gli aveva offerto Eve, dicendo che voleva che fosse il suo caro patrigno a prendersene cura. Poi, avrebbero organizzato il rientro a casa di Cammie e Travis, una volta che la situazione fosse stata tranquilla.

Tutte stronzate.

Pensavano che fosse uno stupido? Aveva fatto delle ricerche sui Kelly e la loro organizzazione di benefattori, la kgi.

Era una trappola, senza dubbio frutto delle bugie e delle accuse che aveva inventato Eve. Non c’era cascato e adesso quella stupida puttanella era caduta nella sua rete. Stava rendendo le cose molto più facili di quanto avesse immaginato. Non era mai stata molto intelligente. Era tenace sì, ma poco furba. Sicuramente non all’altezza del suo intelletto. E ora finalmente l’avrebbe avuta.

Avrebbe avuto quello che più desiderava al mondo. Vendetta. L’avrebbe fatta pagare per ciò che aveva fatto. L’avrebbe fatta rinchiudere e si sarebbe assicurato che nessuno avesse creduto alle sue accuse oltraggiose. Poi, solo allora, avrebbe preteso i suoi bambini indietro dai Kelly. Aveva molto più potere di quanto loro potessero mai sognare. I soldi compravano molti privilegi, tra cui la protezione.

Eve non avrebbe mai avuto quelle possibilità. Le avrebbe fatto desiderare di non averlo mai incontrato. Avrebbe ottenuto delle scuse da quelle labbra, proprio prima di sentirle sul suo pene.

L’avrebbe soddisfatto. Per il momento, Cammie e Travis potevano aspettare. Salì in auto, fissando il suo unico obiettivo. Eve. Sentì il sangue pulsargli più veloce nelle vene al pensiero di sottometterla. Si sarebbe goduto ogni singolo istante. Eve? Be’, dubitava che si sarebbe divertita quanto lui. Ma il suo parere non contava. Non aveva mai contato nulla.

Voleva che soffrisse.

Non sarebbe stato magnanimo con lei, come lo era stato con la sua patetica madre malata. Ucciderla era stato estremamente facile. Tutto era filato liscio come l’olio.

Con Eve, invece, la sfida era più impegnativa. L’aveva sottovalutata la prima volta. Non avrebbe commesso di nuovo lo stesso errore.

Non l’avrebbe uccisa perché, così com’era stato per sua madre, si sarebbe rivelato un gioco da ragazzi, preferiva fargliela pagare. E avrebbe pagato. Voleva che pensasse a lui ogni volta che chiudeva gli occhi. Voleva disturbare i suoi sogni. Farle credere che non c’era via d’uscita e che il suo destino era nelle sue mani.

Con un ghigno soddisfatto, uscì dall’area che aveva fornito una copertura per il suo veicolo (un’auto noleggiata tramite la quale non era possibile risalire a lui) e si mise a seguire la jeep.

Eve era stata prudente, non aveva accelerato. Non si sarebbe esposta al rischio di essere fermata dalla polizia. Non era esattamente nei suoi piani avere a che fare con la legge. Certamente non lì, dove lui aveva influenza e potere.

Un incidente. Un veicolo abbandonato. Avrebbe inscenato un incidente e avrebbe detto che Eve era scappata. Poi sarebbe andato all’incontro con Donovan e avrebbe accettato le sue condizioni, per il momento. Una volta che Eve fosse stata in cura, in un posto in cui non poteva essere trovata, sarebbe tornato a prendere i bambini.

Eve sarebbe semplicemente scomparsa. L’ennesima persona persa nel sistema. Un’inspiegabile sparizione resa credibile dalla circostanza della fuga e della sua malattia mentale. I Kelly avrebbero fatto le loro ricerche ma senza successo.

E con lei fuori dai giochi, si sarebbe ripreso i suoi figli.

Travis avrebbe pagato per avere aiutato Eve e l’avrebbe comandato, minacciandolo di fare del male a Cammie. Non avrebbe mai rischiato che potesse succederle qualcosa. In questo, lui ed Eve erano simili. Il prodotto della loro stupida madre malata. Cammie era più piccola e Walt poteva plasmarla più facilmente a suo piacimento. Se Travis, crescendo, fosse diventato meno malleabile ci sarebbe stata una nuova tragedia nella famiglia Breckenridge. Travis ne sarebbe uscito sconfitto e gli avrebbe fatto diagnosticare la stessa malattia mentale della sorella. Uno sfortunato tratto ereditario che avevano preso dalla madre. E poi quando lui e Cammie fossero rimasti soli, lui l’avrebbe trasformata nella figlia perfetta.