Le parole di questo libro
Termini specifici e sigle
Ahnenpass: letteralmente «passaporto genealogico», era un documento personale che certificava l’«identità ariana» e la «purezza del sangue» del titolare e conteneva una minuziosa descrizione del proprio albero genealogico. Questo certificato divenne necessario nella Germania nazista e anche per chi, durante le opzioni, aveva deciso di trasferirsi nel Reich.
Bassa Atesina: in tedesco Bozner Unterland o Südtiroler Unterland, è un territorio dell’Alto Adige che comprende la zona tra Branzoll e Salurn. È attraversata dal fiume Adige, dall’autostrada e dalla ferrovia del Brennero.
Deutscher Verband (DV): fu la novità politica in Sudtirolo nel periodo successivo alla Prima guerra mondiale, un’unione di due partiti, la Deutschfreiheitliche (liberal-nazionali) e la Tiroler Volkspartei (partito popolare tirolese). Non si trattò di una fusione tra i due partiti ma di una coalizione in cui entrambi mantennero la loro autonomia. Arrivò così a rappresentare la quasi totalità dei sudtirolesi, come fu confermato dalle elezioni del 1921. Tra i suoi leader ci furono personalità molto popolari nella provincia, tra cui il borgomastro di Bolzano Julius Perathoner, Friedrich Toggenburg, già ministro a Vienna, Eduard Reut-Nicolussi, già deputato all’Assemblea Nazionale austriaca e Wilhelm Walther, che sarà deputato a Roma dal 1921 al 1924.
Deutsche Volksgruppe Südtirol (DVS): fu un’organizzazione dalla vita brevissima, dal marzo del 1937 al novembre dello stesso anno. Fu il prodotto della collaborazione, per ordine di Berlino, del Deutscher Verband (DV) e del Völkischer Kampfring Südtirols (VKS). La rottura sarà quasi immediata: più moderato il primo, apertamente filonazista il secondo, si troveranno troppo divisi sulle questioni fondamentali per poter convivere.
Deutschtum: traducibile con «carattere tedesco» o «germanicità», è una parola connotata da un forte senso di appartenenza alla nazione tedesca. Verrà strumentalizzato dal nazismo in senso nazionalistico.
Gauleiter: era il titolo che designava il più alto rappresentante sul territorio del partito nazionalsocialista tedesco. Il Gauleiter si occupava di organizzare e far crescere il partito nella sua circoscrizione (detta Gau) e di rispondere alle richieste e ai bisogni dei cittadini. I Gauleiter venivano scelti personalmente da Hitler tra i sostenitori più fedeli, e rispondevano solo a lui. Costituirono il nucleo originario del Partito nazista e col tempo acquisirono sempre più autonomia.
Heimat: si può tradurre a grandi linee «patria», ma in realtà questa parola non ha un corrispettivo preciso in lingua italiana. Ha una spiccata connotazione affettiva che richiama il territorio dell’infanzia, della famiglia, degli affetti e della lingua d’origine. Il concetto di Heimat affonda le proprie radici nella questione identitaria del popolo tedesco fin dall’Ottocento, quando la nascente industrializzazione costrinse i contadini a trasferirsi nelle città, allontanandosi dalle proprie comunità d’origine.
Heimwehren: organizzazione paramilitare austriaca sorta negli anni Venti. Erano squadre di combattimento di cittadini armati contro i socialdemocratici. Si richiamavano ai principi dell’austrofascismo allontanandosi dalla democrazia e dal parlamentarismo. Ebbero il sostegno non solo politico ma anche economico di Mussolini.
Kaiser: è un titolo imperiale germanico, deriva dal titolo di «Cesare» (in latino Caesar) proprio degli imperatori romani. Fu utilizzato dai sovrani del Sacro Romano Impero, dell’Impero austriaco, di quello austroungarico e della monarchia tedesca Hohenzollern. I Kaiser più famosi furono Guglielmo II di Prussia e Francesco Giuseppe d’Austria-Ungheria.
Kaiserjäger: detti anche «cacciatori imperiali austriaci», erano un reparto di fanteria leggera dell’esercito imperiale austriaco, poi austroungarico.
Kaiserlich und Königlich («K und K»): letteralmente «imperiale e regio», era il prefisso di tutti gli apparati statali che facevano capo all’amministrazione pubblica austroungarica dal 1867 al 1918. Per esempio la Marina era denominata «kaiserliche und königliche Kriegsmarine» (abbreviata in «k.u.k. Kriegsmarine»).
Katakombenschulen: letteralmente «scuole delle catacombe», furono l’unica opportunità per i bambini del Sudtirolo di imparare il tedesco durante le repressioni fasciste. Erano scuole clandestine, che operarono con l’incubo delle perquisizioni e di pene severe per gli insegnanti. A soffrire per le persecuzioni fasciste della popolazione germanofona all’epoca delle Katakombenschulen, dal 1923 al 1939, fu soprattutto la Bassa Atesina.
Kreisleiter: erano i sottoposti dei Gauleiter, ai quali rispondevano direttamente e di cui erano il braccio operativo sul territorio.
Maso: è un’abitazione rurale tipica del Trentino-Alto Adige, che comprende anche una stalla e un fienile. Per «maso chiuso» si intende invece l’antica consuetudine di non dividere la proprietà tra gli eredi, ma di assegnarla al primogenito maschio allo scopo di non frazionare nel tempo i possedimenti di famiglia. È un istituto legale proprio del Tirolo ed è stato per secoli fortemente penalizzante nei confronti delle donne, fino al 2001, quando una legge ha sancito l’uguaglianza tra eredi maschi e femmine.
Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (NSDAP): Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi, meglio conosciuto come Partito nazista.
Opzioni: secondo Hitler e Mussolini sarebbero state la soluzione al problema sudtirolese. Nell’ottobre del 1939 concordarono che ai sudtirolesi di lingua tedesca dovesse esser data un’opzione: potevano lasciare la patria dove avevano vissuto per circa milletrecento anni e «reinsediarsi» nel Reich oppure rimanere nella loro terra d’origine e rinunciare a ogni tutela per le proprie minoranze. La popolazione si divise tra «Optanten», chi scelse di partire, e «Dablaiber», chi decise di restare. Più dell’80 per cento del gruppo, circa 200.000 persone, optarono per lasciare il Paese, ma a causa dell’andamento della Seconda guerra mondiale solo 75.000 emigrarono e molti di loro fecero ritorno clandestinamente.
Schützen: detti anche «bersaglieri tirolesi», tra il XVI e il XX secolo sono stati un corpo paramilitare volontario formato da cittadini tirolesi e preposto alla difesa della regione. In continuità con la tradizione, esistono ancora e sono ben presenti sul territorio. Promuovono e tutelano gli usi e costumi locali e hanno funzioni di rappresentanza nel corso di eventi e manifestazioni.
SS-Obergruppenführer: grado delle Waffen-SS corrispondente nelle nostre forze armate a generale di corpo d’armata, ma che nelle Allgemeine SS e nella polizia poteva corrispondere a un altro incarico.
Stube: è una stanza tipica delle abitazioni rurali delle zone alpine del Trentino-Alto Adige e della Valtellina, diffusa anche in Austria e Germania. È completamente rivestita in legno e accoglie tradizionalmente la stufa di casa, da cui prende il nome.
Südtiroler Volkspartei (SVP): è un partito etnico e di raccolta, nella prassi politica di ispirazione cristiano-sociale, che fino a pochi anni fa rappresentava più dell’80 per cento della popolazione di lingua tedesca e ladina del Sudtirolo, mentre alle elezioni provinciali del 2008 è sceso al 65 per cento circa di rappresentanza etnica. Fondato nel maggio del 1945, rivendicò l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, e in una seconda fase l’autonomia, per il Sudtirolo. Fino al 1964 era l’unico partito di lingua tedesca a livello provinciale e regionale. Sin dalle prime elezioni regionali del 1948 esprime il presidente della provincia autonoma di Bolzano, detiene la maggioranza assoluta di seggi nel consiglio provinciale ed è l’unico partito della minoranza tedesca rappresentato al Parlamento italiano ed europeo.
Völkischer Kampfring Südtirols (VKS): letteralmente «Fronte patriottico sudtirolese». Ha le sue origini in alcuni piccoli gruppi giovanili clandestini (che annoveravano molti studenti) sorti negli anni tra il 1928 e il 1933 e determinati a proteggere e a diffondere la cultura tedesca. Il partito venne fondato nel 1934 ed era in opposizione sia ai funzionari del Deutscher Verband, considerati troppo inclini al compromesso politico con il loro nemico, sia alle organizzazioni cattoliche, anch’esse reputate troppo accondiscendenti nei confronti dello Stato italiano. Anche se non si rifaceva esplicitamente al Partito nazista, ne condivideva il tipo di organizzazione gerarchica e i fondamenti del programma.
Welscher: nei Paesi di lingua tedesca designa il cittadino di nazionalità e lingua italiana, e dopo il fascismo ha assunto valore spregiativo. «Welschtirol» si usa semplicemente per definire il «Tirolo italiano», cioè il Trentino.
Cibi e prodotti tipici
Apfelstrudel: dolce da forno tipico del Tirolo e dell’Alto Adige a base di pasta sfoglia e mele, dalla forma allungata. La farcitura oltre alle mele comprende pinoli, uva sultanina, cannella e rum. Si mangia solitamente tiepido e con una spolverata di zucchero a velo.
Bratwurst: è una salsiccia composta da carni suine, bovine o – meno spesso – di vitello. Il nome in tedesco indica la modalità di preparazione: braten significa «arrostire». È spesso accompagnato con senape, ketchup o altre salse.
Gugelhupf: è uno dei dolci da forno tipici dell’Austria, Sudtirolo, Germania e Paesi dell’Est Europa, ma è diffuso e apprezzato anche in Italia. Ha la forma di una ciambella alta, con un impasto soffice contenente mandorle, uvetta e talvolta frutta candita. Viene aromatizzato con il Kirschwasser, l’acquavite di ciliegia locale. Si mangia di solito a colazione o durante la giornata con il caffè.
Knödel: in italiano canederli, sono grossi gnocchi composti da un impasto di pane raffermo, uova, latte, cipolle ed erbe. Sono un piatto tipico della cucina tedesca sudorientale, austriaca, ceca, slovacca, polacca, trentina e altoatesina.
Schüttelbrot: letteralmente «pane scosso» poiché l’impasto viene tradizionalmente fatto a mano e sbattuto fino a ottenere una forma piatta, è un pane di segale speziato e dorato.
Weinsuppe: primo piatto tirolese, è una zuppa cremosa a base di vino, brodo di manzo, tuorlo d’uovo, panna e insaporita con un pizzico di cannella. Si serve accompagnata a cubetti di pane leggermente fritti nel burro.
Toponimi
Ahrntal/Valle Aurina
Aue/Avio (Tn)
Bergisel/Monte Isel
Bozen/Bolzano
Brenner/Brennero (passo del – Comune)
Brixen/Bressanone
Bruneck/Brunico
Castelfeder è una collina che sorge tra i comuni di Ora, Egna e Montagna in provincia di Bolzano. Dà il nome ai ruderi di fortificazioni risalenti a epoche diverse presenti sulla collina.
Dolomiten/Dolomiti
Eisacktal/Val d’Isarco
Entiklar/Niclara
Etsch/Adige
Etschtal/Valle dell’Adige
Fennberg/Favogna
Fleimstal/Val di Fiemme
Glen/Gleno
Glockenkarkopf/Vetta d’Italia
Halla/Ala (Tn)
Innichen/San Candido
Innsbruck (solo tedesco)
Kalditsch/Doladizza
Kärnten/Carinzia
Kufstein (solo tedesco)
Kurtatsch/Cortaccia
Margreid/Magrè
Marling/Marlengo
Meran/Merano
Montan/Montagna
Moor In Tirol/Mori
Neumarkt/Egna
Nonsberg/Val di Non
Passeiertal/Val Passiria
Passer/Passirio (fiume)
Pustertal/Val Pusteria
Ritten/Altopiano del Renon
Salurn/Salorno
St. Michael an der Etsch/San Michele all’Adige (Tn)
Signat/Signato
Sterzing/Vipiteno
Südtirol/Sudtirolo
Talver/Talvera (torrente)
Überetsch-Unterland/Oltradige-Bassa Atesina
Vinschgau/Val Venosta
Vorarlberg (è il più occidentale degli Stati federati dell’Austria).