Le riflessioni di J.K. Rowling
Remus Lupin è uno dei miei personaggi preferiti nell’intera serie di Harry Potter. Ho pianto di nuovo mentre scrivevo questo brano, perché doverlo far morire mi è pesato moltissimo.
La licantropia di Lupin (cioè il suo essere un lupo mannaro) è una metafora per tutte quelle malattie che portano con sé uno stigma, come l’HIV e l’AIDS. Le malattie a trasmissione ematica sono circondate da superstizioni di ogni genere, forse a causa dei tabù che riguardano il sangue stesso. La comunità dei maghi è incline all’isterismo e ai pregiudizi proprio come quella dei Babbani, e il personaggio di Lupin mi ha dato la possibilità di esaminare questi atteggiamenti.
Il Patronus di Remus non viene mai mostrato nei libri di Harry Potter, nonostante sia proprio lui a insegnare a Harry la difficile e insolita arte di evocarne uno. Si tratta infatti di un lupo, ma un lupo comune, non un lupo mannaro. I lupi sono animali pacifici che si dedicano molto alla famiglia, ma Remus non ama la forma del suo Patronus perché gli ricorda costantemente la sua condizione. Tutto ciò che riguarda i lupi lo disgusta e spesso produce volontariamente un Patronus incorporeo, soprattutto se qualcuno lo sta guardando.