Carriera scolastica
Come spesso accade ai
maghi e alle streghe che provengono da una famiglia che fatica a
gestire la propria identità magica, Hogwarts fu per Minerva una
felice liberazione.
Minerva attirò insolitamente l’attenzione su di sé quando, la
primissima sera, si rivelò una Testurbante. Dopo sei minuti il
Cappello Parlante, che aveva tentennato fra Corvonero e Grifondoro,
collocò Minerva in quest’ultima Casa. (Molti anni dopo, questa
circostanza fu oggetto di scherzi bonari tra Minerva e il collega
Filius Flitwick: quest’ultimo aveva suscitato pari confusione al
Cappello, che alla fine, però, era approdato alla decisione
opposta. I due direttori delle Case si divertivano a pensare che,
non fosse stato per quei cruciali momenti in gioventù, i loro ruoli
si sarebbero potuti invertire).
Ben
presto fu chiaro che Minerva era la studentessa più eccezionale del
suo anno, dotata di un particolare talento per la Trasfigurazione.
A mano a mano che il corso dei suoi studi progrediva, la ragazza
dimostrò di aver ereditato sia le abilità della madre che il severo
senso morale del padre. La carriera scolastica di Minerva si
sovrappose per due anni con quella di Pomona Sprout,
successivamente direttrice della Casa di Tassofrasso. Da allora le
due donne godettero sempre di ottimi rapporti.
Al
termine dei suoi studi a Hogwarts, Minerva McGonagall aveva
raggiunto risultati da record: pieni voti ai G.U.F.O. e ai
M.A.G.O., prefetto, Caposcuola e vincitrice del premio Miglior
Nuova Promessa di Trasfigurazione Oggi.
Sotto la guida ispiratrice del suo insegnante di Trasfigurazione,
Albus Silente, Minerva era diventata un Animagus; la sua forma
animale e i suoi tratti distintivi (gatto soriano, segni di
occhiali squadrati attorno agli occhi) furono debitamente annotati
nel Registro degli Animagi del Ministero della Magia. Come la
madre, Minerva era anche una giocatrice di Quidditch molto dotata,
anche se l’ultimo anno una brutta caduta (un fallo durante la
partita Grifondoro-Serpeverde che avrebbe deciso le sorti del
Campionato) le procurò una commozione cerebrale, diverse costole
rotte e un implacabile desiderio di vedere i Serpeverde sconfitti
sul campo di Quidditch. Al termine degli studi Minerva McGonagall
dovette abbandonare il Quidditch, ma la sua innata competitività la
portò a interessarsi appassionatamente ai successi della squadra
della sua Casa e a tenere d’occhio i nuovi talenti del
Quidditch.