Note di copertina
Alessandro Pavolini incarnò due anime opposte, ma non contraddittorie del fascismo: il culto dello «stile» e quello dell'azione. Scrittore raffinato, con due lauree, fu l'intellettuale del regime. Al tempo stesso, però, ne rappresentò anche lo spirito più cupamente violento, distinguendosi come squadrista a diciassette anni, mitragliatore nella guerra d'Etiopia, sanguinario leader del Partito fascista repubblicano durante l'avventura di Salò e vero responsabile della guerra civile in Italia. In una narrazione documentata e avvincente, Arrigo Petacco coglie perfettamente quella che definisce la «doppia personalità» di Pavolini, mostrando come l'ideatore dei Littoriali, del Maggio fiorentino e di molte altre iniziative culturali, fu anche l'occhiuto ministro della Cultura popolare, e come il sostenitore della libertà dell'arte (autorizzò, fra l'altro, "Ossessione", il film «eretico» di Luchino Visconti) fu nel contempo il più strenuo difensore dell'ortodossia fascista. Ne emerge la figura di un uomo dominato da un rigore ideologico e da un disprezzo per i compromessi che, al tramonto del regime, lo portarono addirittura a invocare la fucilazione del suo amico e protettore Galeazzo Ciano. Nel "Superfascista", pubblicato per la prima volta nel 1982 con il titolo "Pavolini. L'ultima raffica di Salò", rivive una tragedia realmente avvenuta che ha del romanzesco, arricchita, del resto, dalla storia di un appassionato e tumultuoso amore, quello con Doris Duranti, l'attrice più sexy dell'epoca, e coronata da una «bella morte», il gran finale con il quale Pavolini ha voluto chiudere, eroicamente, la sua vita, unico fra gli alti gerarchi della Repubblica di Salò a essere catturato con le armi in pugno.
Arrigo Petacco (Castelnuovo Magra, La Spezia, 1929) vive abitualmente fra Roma e Portovenere. Giornalista, inviato speciale, ha collaborato a «Grazia», «Epoca», «Panorama», «Corriere della Sera», «Il Tempo», «Il Resto del Carlino». E' stato inoltre direttore di «Storia Illustrata» e «La Nazione». Ha sceneggiato alcuni film e realizzato numerosi programmi televisivi dì successo. Nei suoi libri affronta i grandi misteri della storia, ribaltando spesso verità giudicate incontestabili. Fra gli altri ricordiamo: "L'anarchico che venne dall'America", "Joe Petrosino", "Il Prefetto di ferro", "Dal Gran Consiglio al Gran Sasso" (con Sergio Zavoli), "I ragazzi del '44", "Dear Benito, caro Winston", "La regina del Sud", "La principessa del Nord", "La signora della Vandea", "La nostra guerra. 1940-1945", "Il comunista in camicia nera", "L'archivio segreto di Mussolini" e "Regina. La vita e i segreti di Maria José".
IL SUPERFASCISTA
"Secondo notizie non controllate, Benito Mussolini sarebbe stato catturato dai partigiani in prossimità di Como. Il Duce era in fuga con esponenti del suo governo. Ma non tutti i fuggiaschi si sono arresi: Alessandro Pavolini, segretario del partito e comandante delle Brigate nere, resiste ancora con un pugno di disperati. Ciò che resta del fascismo in armi è asserragliato dentro un'autoblinda ferma sulla strada per Dongo..."
Da una comunicazione radiofonica svizzera delle ore 16.30 del 27 aprile 1945.