6. UNA VISITA A SPINOZA

 

1 Albert Einstein, The World as I See It, Covici Friede Publishers, New York, 1934 (trad. it. La mia visione del mondo con Autobiografia scientifica, a cura di P. Campogalliani, GB, Padova, 2002).

2 Alfred North Whitehead, Science and the Modern World, Mcmillan, New York, 1967 (trad. it. La scienza e il mondo moderno, Boringhieri, Torino, 1979, p. 56).

3 «Rosebud», simbolo dell’innocenza perduta, è l’ultima parola mormorata, prima di morire, da Charles Foster Kane (interpretato da Orson Welles) nel film Citizen Kane (1941) [N.d. T.].

4 Diogo Pires Aurélio sostiene questa tesi in modo convincente (Imaginaçao e Poder, Ediçôes Colibri, Lisboa, 2000). Si veda anche Carl Gebhardt, Rembrandt y Spinoza, in «Revista de Occidente».

5 Simon Schama, Il disagio dell’abbondanza, cit.

6 Hanna Debora era la seconda moglie di Miguel de Espinoza e aveva la metà dei suoi anni. Discendeva da una straordinaria famiglia di medici, filosofi e teologi, ed era cresciuta nel Portogallo settentrionale, nella città di Porto, educata dalla madre Maria Nunes. Si recò ad Amsterdam per sposare il padre di Spinoza, appena diventato vedovo, e dargli dei figli.

7 In Um Bicho da Terra, Guimaràes Editores, Lisboa, 1984, Agustina Bessa Luis offre al lettore una descrizione romanzata della vita nella città di Porto del sedicesimo secolo, descrizione che ha ispirato questo passo.

8 Steven Nadler, Spinoza: A Life, Cambridge University Press, Cambridge, UK - New York, 1999 (trad. it. Baruch Spinoza e l’Olanda del Seicento, Einaudi, Torino, 2002).

9 Marilena Chaui, A Nervura do Real, Companhia das Letras, Sào Paulo, 1999.

10 A.H. de Oliveira Marques, History of Portugal, vol. I, Columbia University Press, New York, 1972; Francisco Bettencourt, Historia das Inquisiçoes em Portugal, Espanha e Itâlia XV-XIX, Companhia das Letras, Sao Paulo, 1994; Cecil Roth, A History of the Marranos, Meridian Books, New York, 1959 (trad. it. Storia dei marrani, Serra e Riva, Milano, 1991).

11 Marques, op. cit.; Bettencourt, op. cit.; Roth, op. cit.

12 Bettencourt, op. cit.; Antonio José Saraiva, Inquisição e cristãos-novos, Europa-América, Lisboa, 1984; Marques, op. cit.

13 Léon Poliakov, Histoire de l'Antisémitisme, 3a ediz., Calmann-Lévy, Paris, 1955 (trad. it. Storia dell’antisemitismo, 1945-1993, La Nuova Italia, Firenze, 1996).

14 C. Gebhardt, citato in Gabriel Albiac, La Synagogue Vide, Presses Universitaires de France, Paris, 1994.

15 Si veda a questo proposito, dello stesso Colerus, La breve ma veridica vita di Benedetto Spinoza, in Lucas-Colerus, Le vite di Spinoza, Quodlibet, Macerata, 1994 [N.d. T].

16 Frederick Pollock, Spinoza: His Life and Philosophy, C. Kegan Paul & Co., London, 1880. [Anziché sull’inglese, la traduzione italiana del cherem è stata condotta sul testo originale portoghese, archiviato nei registri della comunità sefardita di Amsterdam, O livro dos acordos de naçào. N.d.T].

17 Maximilien Lucas, in verità una fonte non molto attendibile, ipotizzava che Spinoza avesse dato una risposta scritta, poi andata perduta. Probabilmente non fu mai redatta.

18 Luis Machado de Abreu, A Recepçào de Spinoza em Portugal, in Sob O Olhar de Spinoza, Universidade de Aveiro, Aveiro, 1999.

19 Maria Luisa Ribeiro Ferreira, A Dinamica da Razào na Filosofia de Espinosa, Gulbenkian Foundation, Lisboa, 1997.

20 Jonathan I. Israel, Radical Enlightenment: Philosophy and the Making of Modernity 1650-1750, Oxford University Press, 2001.

21 Locke non fu un radicale in materia di religione. Era un credente, e offrì un canale sicuro e non polemico per far circolare alcune delle idee radicali di Spinoza. D’altro canto, è difficile immaginare che non ne fosse stato influenzato. Egli visse in esilio ad Amsterdam nel periodo compreso fra il 1683 e il 1689, poco dopo la morte di Spinoza, proprio quando le idee di quest’ultimo erano materia di scandalo, al centro di dibattiti infuocati. Questo periodo precedette la pubblicazione dell’opera dello stesso Locke (il Saggio e i Due trattati cominciarono a circolare solo nel 1690). John Locke, An Essay Considering Human Understanding. Clarendon Press, Oxford, 1975 (trad. it. Saggio sull’intelletto umano, a cura di N. Abbagnano, UTET, Torino, 1971); Idem, Two Treatises of Government, Cambridge University Press, London, 1970 (Due trattati sul governo e altri scritti politici, a cura di L. Pareyson, UTET, Torino, 1982).

22 Voltaire, Les Systèmes, in Oeuvres, Moland, Paris, 1993, p. 170. Ecco il testo originale:

 

Alors un petit juif, au long nez, au teint bleme,

Pauvre, mais satisfait, pensif et retiré.

Esprit subtil et creux, moins lu que célébré

Caché sous le manteau de Descartes, son maitre.

Marchant à pas comptés, s’approche du grand être:

Pardonnez-moi, dit-il, en lui parlant tout bas,

Mais je pense, entre nous, que vous n’existez pas.

 

23 Gabriel Albiac, La Synagogue Vide, cit.

24 Johann Wolfgang Goethe, Aus meinem Leben, Dichtung und Wahrheithe, 1811-22 (trad. it. Dalla mia vita. Poesia e Verità, a cura di A. Cori, 2 voll., utet, Torino, 1957).

25 Georg W.F. Hegel, Spinoza, in Lezioni sulla storia della filosofia, trad. it. di E. Codignola e G. Sanna, La Nuova Italia, Firenze, vol. III, 1944. L’Autore fa riferimento alla traduzione in inglese dalla seconda edizione tedesca, di E.S. Haldane e F.H. Simson, Kegan Paul & Co., London, 1892 [N.d. T.].

26 Circular of the Spinoza Committee: A Statue to Spinoza. 1876, in Frederick Pollock, Spinoza: His Life and Philosophy, Kegan Paul & Co., London, 1880, Appendice D.

27 Michael Hagner e Bettina Wahrig-Schmidt, a cura di, Johannes Müller und die Philosophie, Akademie Verlag, Berlin, 1992.

28 Pollock, Spinoza, cit.

29 Siegfried Hessing, Freud et Spinoza, in «Revue Philosophique», 2, 1977, p. 168 (traduzione dell’autore).

30 Ibid., p. 169.

31 Jacques    Lacan, Les Quatre Concepts Fondamentaux de la Psychanalyse, Edition du Seuil, Paris, 1973 (trad. it. Libro 9: i quattro concetti fondamentali della psicoanalisi, a cura di G. Contri, Einaudi, Torino, 1979).

32 Albert Einstein, Out of My Later Years, Wings Books, New York, 1956 (trad. it. Pensieri degli anni difficili, Boringhieri, Torino, 1981).

33 Margaret Gullan-Whur, Within Reason: A Life of Spinoza, St. Martin’s Press, New York, 2000. Sia Stuart Hampshire (op. cit.), sia Steven Nadler (op. cit.) ipotizzano che la polvere di vetro sia stata una delle cause della malattia di Spinoza.

34 Hampshire, op. cit.

35 In nessuna fase di questo suo percorso, nella mia mente o in quella dei suoi principali biografi - Colerus, Pollock, Nadler, Gullan-Whur -, Spinoza può esser considerato un individuo autistico, in particolare un soggetto colpito da sindrome di Asperger, come è stato suggerito in tempi recenti dallo psichiatra Michael Fitzgerald (Michael Fitzgerald, Was Spinoza Autistici, in «The Philosopher’s Magazine», 14, primavera 2001). Gli individui autistici hanno gravi difficoltà nella sfera sociale, appaiono incapaci di rapporti affettivi e spesso conducono un’esistenza solitaria e priva di amicizie. Nulla fa pensare che Spinoza avesse particolari problemi nella vita sociale, a parte quelli che i suoi risultati intellettuali gli crearono nei rapporti con la sua comunità e con il mondo politico e religioso. Se si tiene conto dei suoi stretti legami di amicizia, del calore con cui era stato accolto nella casa di Van der Spijk e degli innumerevoli visitatori che riceveva ogni giorno, non sembra che egli vivesse in un isolamento maggiore rispetto, per esempio, a Cartesio. C’è ragione di credere che egli fosse un giovane amante della compagnia, e alcuni passi dei suoi scritti, lasciano intendere anche una vasta esperienza amorosa, negli anni di Amsterdam. E ad ogni modo quella diagnosi è difficilmente compatibile con la profonda comprensione che Spinoza aveva degli esseri umani e della società. Non vi sono, in lui, segni di una mancanza di affettività; perfino l’arroganza e l’apparente senso di superiorità degli anni giovanili - che non stupiscono in un giovane intellettuale, date le circostanze - sembrarono poi smorzarsi con il passare degli anni.