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Hercule Poirot si era preparato ad abbattere qualsiasi pregiudizio britan-nico che la direttrice avesse potuto nutrire contro gli stranieri anziani con scarpe a punta di vernice nera e abbondanti baffi. Ma rimase piacevolmen-te sorpreso. La signorina Bulstrode lo accolse con imperturbabilità cosmo-polita.
Anche lei, con somma soddisfazione di Poirot, sapeva tutto di lui.
«E ora, se non vi dispiace, vorrei sapere esattamente cos'è accaduto» gli disse la signorina Bulstrode.
«Permettete?» chiese Hercule Poirot. Attraversò la stanza, aprì la porta e guardò fuori. Con un gesto esagerato e teatrale la richiuse. Poi, raggiante, tornò al suo posto. «Siamo soli» disse in tono misterioso. «Possiamo continuare.»
La signorina Bulstrode guardò lui, poi guardò la porta e di nuovo lui. Le sue sopracciglia s'inarcarono. Poirot le ricambiò lo sguardo con fermezza.
Molto lentamente, la direttrice inclinò la testa. Quindi, riprendendo il suo fare vivace e disinvolto, disse: «Allora, Julia, sentiamo com'è andata».
Julia raccontò ogni cosa: lo scambio delle racchette, la donna misteriosa e infine la sua scoperta di ciò ch'era contenuto nel manico della racchetta.
La signorina Bulstrode si volse verso Poirot. Lui annuì.
«La signorina Julia ha riferito tutto con molta esattezza» confermò Poirot. «Mi sono occupato io di ciò che lei mi ha portato. Si trova al sicuro in una banca. Ritengo, pertanto, che non vi siano da prevedere ulteriori spiacevoli avvenimenti.»
«Capisco» assentì la direttrice. «Sì, capisco...» Tacque per qualche istante e poi chiese: «Credete che Julia possa restare qui tranquillamente? O
forse pensate che sarebbe meglio che andasse da sua zia a Londra?»
«Oh, vi prego, lasciatemi restare qui» la supplicò Julia.
«Allora ci stai volentieri?» le chiese la signorina Bulstrode.
«Oh, sì, adoro questo posto. E poi sono accadute tante cose emozionanti.»
«Questo non è un aspetto normale di Meadowbank» replicò seccamente la direttrice.
«Credo che Julia non correrà nessun pericolo, qui, ormai» dichiarò Hercule Poirot, e guardò di nuovo verso la porta.
«Credo di capire» disse la signorina Bulstrode.
«Ma su tutta questa faccenda, occorrerebbe molta discrezione» avvertì Poirot. Poi si rivolse alla ragazza. «Capite che cosa vuol dire discrezione?
Significa che dovete tenere la bocca chiusa su ciò che avete trovato. Che non dovete parlarne con le vostre compagne. Ne siete capace?»
«Sì» rispose Julia.
«Posso fidarmi di te, Julia?» le chiese la signorina Bulstrode.
«Sì, potete fidarvi. Sarò muta come un pesce.»
La direttrice sorrise. «Spero che la tua mamma torni presto.»
«Oh, sì, lo spero anch'io.»
«Ho saputo dall'ispettore Kelsey che sono in corso tutti i tentativi possibili per comunicare con lei. Purtroppo» soggiunse la direttrice, «i pullman dell'Anatolia sono soggetti a ritardi imprevedibili e non sempre osservano gli orari.» Tacque un istante, poi aggiunse: «Bene, Julia, ora è tutto sistemato. Puoi andare.»
Julia uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle. La signorina Bulstrode rivolse a Poirot uno sguardo grave. «Credo di avervi capito perfettamente» gli disse. «Poco fa avete fatto una gran scena per chiudere quella porta. In realtà l'avete lasciata di proposito leggermente aperta.»
Poirot annuì.
«In modo che quanto dicevamo potesse venir udito?»
«Sì... nel caso che ci fosse qualcuno che voleva sentire. È stata una pre-cauzione di sicurezza per la ragazzina: è bene che si sappia in giro che ciò che lei ha trovato è al sicuro in una banca e non nelle sue mani.»
La signorina Bulstrode lo guardò per un momento, poi contrasse le labbra in un'espressione severa. «Questa faccenda deve finire» disse.