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L'ispettore Kelsey cominciò il suo interrogatorio degli insegnanti dalla signorina Vansittart. Una bella donna, pensò, osservandola. Sui quaranta o poco più; alta, ben fatta, capelli grigi pettinati con buon gusto. Altera e dignitosa e, in un certo senso, cosciente della propria importanza.

Domande e risposte si susseguirono in fretta. In realtà la signorina Vansittart non aveva visto niente, non aveva notato niente, non aveva sentito niente. Non avendo procurato nessuna informazione di valore, la donna uscì dalla stanza.

La seconda insegnante che comparve per essere interrogata fu Eileen Rich. Brutta come il peccato, fu la prima impressione di Kelsey. Poi l'ispettore modificò il suo giudizio: la donna aveva qualcosa di attraente.

Kelsey cominciò a rivolgerle le solite domande, ma le sue risposte non erano esattamente le solite, come lui aveva immaginato. Dopo aver risposto di no quando l'ispettore le aveva chiesto se aveva notato o sentito qualcosa di speciale che qualcuno avesse detto della signorina Springer o che la signorina Springer stessa avesse detto, Eileen Rich rispose alla domanda seguente in maniera del tutto imprevista.

Kelsey le aveva domandato:

«Vi consta che qualcuno avesse dei rancori personali contro di lei?»

«Oh, no» rispose prontamente Eileen Rich. «Non era possibile. Questa era la sua tragedia, sapete? Non era una persona che si potesse odiare. Nessuno avrebbe mai desiderato eliminarla. Si rendeva antipatica alla gente, ma non sapeva ispirare sentimenti profondi. Nessuno l'avrebbe mai amata né odiata al punto di volerla eliminare.»

«Capisco» disse Kelsey, e fece una pausa. «Sembrate molto sicura delle vostre opinioni, signorina Rich.»

«Sì, credo di esserlo.»

«Da quanto tempo siete a Meadowbank?»

«Poco più di un anno e mezzo.»

«Non ci sono mai stati incidenti in questo collegio prima d'ora?»

«Oh, no. È sempre andato tutto benissimo fino a questo corso.»

Kelsey colse la palla al balzo.

«Che cosa c'è che non va in questo corso? Non alludete al delitto, vero?

Volete dire qualche altra cosa...»

«Io non...» Eileen Rich s'interruppe. «Sì, forse io... ma è tutto confuso.»

«Continuate.»

«La signorina Bulstrode non era contenta in questi ultimi tempi» riprese Eileen lentamente. «Questa è una cosa. Non credo che nessun altro l'abbia notato, ma io sì. E non era la sola a non sentirsi a suo agio. Ma questa è soltanto una sensazione. Voi mi avete chiesto se c'è qualcosa che non va in questo corso, non è vero?»

«Già» confermò Kelsey. «E allora?»

«Credo che qualcosa che non va ci sia» rispose Eileen. «È come se fra noi ci fosse qualcuno che non dovrebbe esserci.» Lei lo guardò sorridendo, quasi ridendo. «Un gatto fra i piccioni, ecco la mia impressione. Noi tutti siamo piccioni e fra noi c'è un gatto. Ma non riusciamo a vederlo.»

«Tutto ciò è molto vago, signorina Rich.»

«Già. Sembra una cosa idiota. Me ne accorgo anch'io. Quello che voglio dire è che c'è stato qualcosa, una piccola cosa che ho notato ma di cui non mi rendo conto.»

«Riguarda qualcuno in particolare?»

«No, ve l'ho detto, è solo una sensazione. Non so di chi si tratti. La sola cosa che posso dirvi è che qui c'è qualcuno che... non va! Qualcuno che mi fa sentire a disagio. Non quando io guardo questa persona, ma quando questa persona guarda me. Oh, sto diventando sempre più incoerente. Comunque, è soltanto una sensazione. Non è ciò che volete voi. Non è una prova.»

«No» confermò Kelsey. «Non è una prova. Non ancora. Ma la cosa è interessante e se le vostre sensazioni dovessero farsi concrete, signorina Rich, sarei lieto di esserne informato.»

Lei annuì e uscì dalla stanza.

Il sergente Bond commentò: «È un po' picchiata... non credete?»

«No» disse Kelsey. «Non credo che sia picchiata. Penso che sia quello che si chiama un essere sensibile. Sapete, come quelli che avvertono la presenza di un gatto in una stanza molto prima d'averlo visto. Se fosse nata in una tribù africana quella donna avrebbe potuto fare della stregoneria.»

«Come quelli che scovano il male annusando?» chiese il sergente Bond.

«Proprio così, Percy» rispose l'ispettore.

«Ed è esattamente ciò che sto cercando di fare io. Nessuno ci ha ancora procurato dei fatti concreti, perciò devo sforzarmi di scoprire le cose col solo fiuto. Ora abbiamo l'insegnante di francese.»

Una storia fantastica

Macabro quiz
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