1

La signorina Angèle Blanche aveva, a occhio e croce, trentacinque anni.

Niente trucco, capelli castani scuri pettinati con cura ma senza grazia.

Abito a giacca molto austero.

Era il suo primo corso d'insegnamento a Meadowbank, spiegò la signorina Blanche. Non era sicura di voler restare per il prossimo.

«Non è piacevole trovarsi in una scuola dove avvengono dei delitti» disse la donna con disapprovazione. «Inoltre, sembra che non ci sia nessun segnale d'allarme contro i ladri: il che è molto pericoloso.»

«Non c'è niente di gran valore da attirare i ladri, signorina.»

Lei scosse le spalle. «Chi lo sa? Alcune delle ragazze che vengono qui hanno padri molto ricchi. Può darsi che abbiano con sé cose di grande valore. Un ladro può saperlo e venire qui pensando che in questo posto sia facile rubare.»

«Se una ragazza avesse qualcosa di valore, non la terrebbe nella palestra.»

«Come fate a saperlo?» chiese la signorina Blanche. «Le ragazze hanno là i loro armadietti che possono chiudere a chiave, no?»

«Soltanto per tenervi i loro indumenti sportivi e cose del genere.»

«Ah, sì, così dovrebbe essere. Ma una ragazza potrebbe nascondere qualsiasi cosa nella punta di una scarpa da ginnastica o avvolta in un vecchio maglione o in una sciarpa.»

«Che genere di cosa, signorina Blanche?»

Ma la signorina Blanche non ne aveva la più vaga idea.

«Nemmeno i padri più indulgenti danno alle proprie figlie collane di brillanti da portare a scuola» ribatté l'ispettore Kelsey.

Lei scrollò di nuovo le spalle.

«Avete insegnato in altre scuole inglesi, signorina Blanche?»

«In una del nord, tempo fa. Ho insegnato soprattutto in Francia, Svizzera e Germania. Desideravo venire in Inghilterra per far pratica d'inglese. Ho un'amica qui. Lei s'è ammalata e mi ha detto che se volevo prendere il suo posto, la signorina Bulstrode sarebbe stata lieta di avere subito un'altra insegnante di francese. Così sono venuta. Ma non mi piace. Come ho detto, non credo che resterò.»

«Perché non vi piace?» insistette Kelsey.

«Non mi piacciono i posti in cui avvengono sparatorie» rispose la signorina Blanche. «E poi le bambine non sono rispettose.»

«Non sono più delle bambine, no?»

«Alcune si comportano come bimbe piccole, altre potrebbero avere venticinque anni. Ce ne sono di tutti i tipi, qui. Hanno troppa libertà. Preferisco un posto con più disciplina.»

«Conoscevate bene la signorina Springer?»

«Praticamente non la conoscevo affatto. Aveva delle brutte maniere. Era villana con me e io cercavo di parlarle il meno possibile.»

«Perché era villana con voi?»

«Non aveva piacere che io entrassi nel suo padiglione. Pareva proprio che lo considerasse suo, il padiglione degli sport! Una volta andai là perché mi interessava vedere quell'edificio nuovo e lei mi chiese subito: "Che cosa fate voi qui? Non è posto per voi". Disse questo a me, un'insegnante del collegio! Chi credeva che fossi, un'estranea?»

«Certo, era indisponente, vi capisco» cercò di ammansirla Kelsey.

«Aveva la gentilezza di un ippopotamo, ecco che cos'aveva. Poi mi chiamò indietro gridando: "Non portate via la chiave". Questo mi sconvol-se. Quando avevo aperto la porta, la chiave era caduta e io l'avevo raccolta.

Avevo dimenticato di rimetterla a posto perché lei mi aveva offeso. Allora si mise a gridare alle mie spalle come se credesse che io volessi rubare la chiave. La "sua" chiave, immagino, così come il "suo" padiglione degli sport.»

«È strano, no?» commentò Kelsey. «Che la signorina Springer considerasse la palestra come sua proprietà, voglio dire. Come se avesse paura che la gente trovasse qualcosa che lei vi aveva nascosto.»

La signorina Blanche rise. «Che cosa pensate che potesse nascondere in un posto come quello? Le sue lettere d'amore? Sono sicura che nessuno gliene ha mai scritte!»

Dopo qualche altra domanda senza importanza, la signorina Blanche fu congedata.

«Tipo suscettibile» commentò il sergente Bond. «Tutti i francesi lo so-no.»

«Tuttavia, c'è una cosa interessante» osservò Kelsey. «La signorina Springer non aveva simpatia per la gente che s'aggirava intorno alla "sua"

palestra... o padiglione degli sport, come lo chiamano. Perché?»

«Forse pensava che la francese la spiasse» suggerì Bond.

«Be', ma perché doveva pensare questo? Perché doveva temere che An-gèle Blanche la spiasse a meno che non avesse qualcosa da nascondere?»

chiese Kelsey. Poi soggiunse: «Chi abbiamo ancora?»

«Le due insegnanti più giovani: la signorina Blake e la signorina Rowan, e la segretaria della signorina Bulstrode.»

La signorina Blake era giovane e aveva un simpatico viso rotondo. Insegnava botanica e fisica. Non aveva molto di utile da dire. Aveva visto di rado la signorina Springer e non aveva la più vaga idea delle cause della sua morte.

La signorina Rowan, da perfetta laureata in psicologia, aveva alcuni punti di vista da esporre. Secondo teorie tutte sue personali, era molto probabile che la signorina Springer si fosse uccisa.

In tono molto cortese, l'ispettore Kelsey le disse che le sue supposizioni potevano essere giuste, ma che lui non poteva accettare l'ipotesi del suici-dio a meno che lei non fosse in grado di spiegargli come la signorina Springer avesse potuto spararsi da una distanza di almeno un metro e fosse inoltre riuscita a far poi volatilizzare la pistola.

La signorina Rowan replicò in tono acido che la polizia era bene conosciuta per i suoi pregiudizi contro la psicologia. Quindi, lasciò il posto ad Ann Shapland.

«Dunque, signorina Shapland» cominciò Kelsey notando compiaciuto il suo aspetto lindo e ordinato, «che cosa sapete d'interessante su questa faccenda?»

«Purtroppo non so assolutamente niente. Sto molto poco a contatto con le insegnanti. È davvero incredibile.»

«Che cosa è incredibile?»

«Be', prima di tutto che la signorina Springer sia stata uccisa. Supponiamo che qualcuno si sia introdotto nella palestra e che lei sia andata a vedere chi era. D'accordo, ma chi poteva essere entrato di nascosto nella palestra?»

«Forse qualche ragazzo dei dintorni che voleva procurarsi degli attrezzi sportivi o voleva fare una bravata.»

«In questo caso sono sicura che la signorina Springer avrebbe alzato la voce e, chiunque fosse, il ladro sarebbe filato in fretta.»

«Non avete mai avuto l'impressione che la signorina Springer avesse un atteggiamento particolare circa il padiglione degli sport?»

Ann Shapland parve stupita. «Atteggiamento?»

«Voglio dire, non vi è mai parso che lo considerasse come sua proprietà privata e che non gradisse che altri andassero là?»

Ann scosse la testa. «No, perché mai? Il padiglione fa parte del collegio.»

«Avete mai saputo che la signorina Springer si fosse risentita per la presenza della signorina Blanche nella palestra?»

«No, non ne ho mai saputo nulla. Oh, sì, credo di sì. Un giorno la signorina Blanche era piuttosto in collera per qualche cosa del genere, ma, sapete, è un tipo un po' suscettibile. E poi non ha molto da fare. Insegna sola-mente una materia e ha molto tempo a sua disposizione. Credo...» la ragazza esitò un momento «credo che sia anche piuttosto curiosa.»

«Ritenete probabile che quando andò nel padiglione degli sport, la signorina Blanche abbia curiosato negli armadietti delle ragazze?»

«Non lo escluderei.»

«Anche la signorina Springer aveva un armadietto per sé?»

«Sì, certo.»

«Se la signorina Blanche fosse stata sorpresa mentre curiosava nell'armadietto della signorina Springer, questa si sarebbe seccata, no?»

«Eccome!»

«Sapete niente della vita privata della signorina Springer?»

«Non credo che nessuno ne sappia niente. Aveva davvero una vita privata?»

«E non c'è nient'altro... niente che riguardi il padiglione degli sport, per esempio, di cui non mi abbiate parlato?»

«Veramente...» Ann esitò.

«Coraggio, signorina Shapland, parlate.»

«Niente di concreto» disse Ann lentamente. «Ma uno dei giardinieri, non Briggs, voglio dire quello giovane. Un giorno l'ho visto uscire dal padiglione e non aveva motivo di essere là. Probabilmente era soltanto curiosità la sua... o forse era una scusa per interrompere un po' il lavoro: doveva fissare la rete attorno al campo da tennis. Non credo che questo fatto abbia nessuna importanza.»

«Eppure ve ne siete ricordata» le fece notare Kelsey. «Perché?»

«Credo...» Ann aggrottò la fronte. «Sì, perché i suoi modi erano un po'

strani. Direi che aveva un tono insolente. Ma probabilmente non significa nulla.»

«Probabilmente no, ma ne prendo nota ugualmente.»

Macabro quiz
titlepage.xhtml
Macabro_Quiz_split_000.html
Macabro_Quiz_split_001.html
Macabro_Quiz_split_002.html
Macabro_Quiz_split_003.html
Macabro_Quiz_split_004.html
Macabro_Quiz_split_005.html
Macabro_Quiz_split_006.html
Macabro_Quiz_split_007.html
Macabro_Quiz_split_008.html
Macabro_Quiz_split_009.html
Macabro_Quiz_split_010.html
Macabro_Quiz_split_011.html
Macabro_Quiz_split_012.html
Macabro_Quiz_split_013.html
Macabro_Quiz_split_014.html
Macabro_Quiz_split_015.html
Macabro_Quiz_split_016.html
Macabro_Quiz_split_017.html
Macabro_Quiz_split_018.html
Macabro_Quiz_split_019.html
Macabro_Quiz_split_020.html
Macabro_Quiz_split_021.html
Macabro_Quiz_split_022.html
Macabro_Quiz_split_023.html
Macabro_Quiz_split_024.html
Macabro_Quiz_split_025.html
Macabro_Quiz_split_026.html
Macabro_Quiz_split_027.html
Macabro_Quiz_split_028.html
Macabro_Quiz_split_029.html
Macabro_Quiz_split_030.html
Macabro_Quiz_split_031.html
Macabro_Quiz_split_032.html
Macabro_Quiz_split_033.html
Macabro_Quiz_split_034.html
Macabro_Quiz_split_035.html
Macabro_Quiz_split_036.html
Macabro_Quiz_split_037.html
Macabro_Quiz_split_038.html
Macabro_Quiz_split_039.html
Macabro_Quiz_split_040.html
Macabro_Quiz_split_041.html
Macabro_Quiz_split_042.html
Macabro_Quiz_split_043.html
Macabro_Quiz_split_044.html
Macabro_Quiz_split_045.html
Macabro_Quiz_split_046.html
Macabro_Quiz_split_047.html
Macabro_Quiz_split_048.html
Macabro_Quiz_split_049.html
Macabro_Quiz_split_050.html
Macabro_Quiz_split_051.html
Macabro_Quiz_split_052.html
Macabro_Quiz_split_053.html
Macabro_Quiz_split_054.html
Macabro_Quiz_split_055.html
Macabro_Quiz_split_056.html
Macabro_Quiz_split_057.html
Macabro_Quiz_split_058.html
Macabro_Quiz_split_059.html
Macabro_Quiz_split_060.html
Macabro_Quiz_split_061.html
Macabro_Quiz_split_062.html
Macabro_Quiz_split_063.html
Macabro_Quiz_split_064.html
Macabro_Quiz_split_065.html