RINGRAZIAMENTI
Ogni romanzo è un viaggio, e come ogni cammino che si rispetti esige la presenza di compagni d’avventura. Sotto questo aspetto, confesso, La ricetta segreta per un sogno è stato molto fortunato, perché sono convinta abbia avuto i migliori.
Il primo di questa lunga serie di grazie va a Laura Ceccacci, e a quel primo caffè bagnato di metà gennaio; intorno a quel tavolino non ho trovato solo un’agente, ma un’amica preziosa. Mi hai protetto sotto la tua ala quando nessuno credeva in me, quando mi sentivo sola e spersa, e mi hai accolto nella tua vita. Sei una persona speciale, e se non te l’ho mai detto a voce alta è solo perché ho la lacrima facile. Molto meglio scriverlo, almeno non mi vedrai annegare nei Kleenex!
Grazie a Elisabetta Migliavada per aver trasformato in realtà il sogno di una ragazzina che ogni estate partiva per la Sardegna con una sacca piena di «Elefanti» Garzanti, fantasticando di trovare il suo nome, un giorno o l’altro, in copertina insieme a quello della casa editrice. Grazie per i consigli, gli incoraggiamenti, le chiacchierate. Grazie per il tempo e la pazienza, per la dolcezza del tuo sorriso che ha sbriciolato subito ogni paura, la prima volta che ho messo piede in casa editrice; sono entrata nel tuo ufficio con le ginocchia tremanti e ne sono uscita con il cuore tra le nuvole.
Grazie a Adriana Salvatori, semplicemente Adriana per me che ho imparato a conoscerti e considerarti un’amica. Grazie per aver sopportato con pazienza le mie lungaggini e aver reso la storia di Elettra migliore. Grazie per la tua umanità, per i piccoli gesti: grazie, semplicemente. Tuttavia sappi che se mi detestassi per tutte le volte che ti ho fatto rileggere e correggere il manoscritto lo capirei!
Grazie a tutta la grande famiglia Garzanti: il calore con cui sono stata accolta è equiparabile solo a quello di un abbraccio. Quello di una famiglia, appunto, di cui spero di meritare di far parte.
Grazie a tutta la strepitosa Laura Ceccacci Agency cui sono onorata di appartenere, e in particolare a Cristina Caboni, amica autentica e «fata madrina»: la tua amicizia è molto importante, per me, così come lo sono i tuoi consigli, l’affetto incondizionato e pacato, mai ostentato eppure solido, che mi hai dimostrato tante volte durante questo lungo viaggio. Sei una donna speciale.
Grazie inoltre a Francesca Saitta, Maria Antonietta Azara, Loredana Rei, Francesca Romana Pirolli, Flavia Cingoli, Massimo Guiso, Antonino Manfré, Mariantonietta Carbone, Paul Burger, Maria Domenica Meloni, Ghita Montalto, Anna Rita Felici, Franca Marzi, Eliana Castellazzi, Lidia Mangiatordi, Silvia Montemurro, Luca Lo Iacono, Pierpaolo Fadda e a tutti coloro che in questo percorso mi hanno offerto il loro affetto, a chi c’è e a chi è andato via. Per ragioni di spazio non posso nominarvi tutti, ma il mio ringraziamento è per voi. Grazie a tutti i lettori, la forza più grande per qualsiasi scrittore, aspirante o pluripremiato che sia: senza di voi anche le parole più belle rimarrebbero lettera morta.
Grazie ai librai, che amano le storie quanto coloro che le inventano, custodi di questo magico mondo di inchiostro e fantasia. Grazie, di cuore.
Grazie alla terra di mia madre, la Sardegna, che ha ispirato i luoghi di questo romanzo e ha cullato tutte le mie estati con il canto del maestrale e il profumo del mare, riempiendomi anima e occhi di bellezza.
Un grazie speciale infine alla mia famiglia, e in particolar modo ai miei nonni materni Matteo e Rosalia: non ho avuto l’onore di conoscervi se non attraverso la memoria altrui, ma se in questo romanzo c’è un pizzico della vostra meravigliosa isola, della sua magia, è soltanto merito vostro. L’ho amata sin dal momento in cui mi sono incontrata con i vostri volti in foto, con quel sorriso buono di chi ha mani grandi e cuore semplice. Vi mando un bacio, pregando che arrivi sino alle nuvole.