THE WILDCARD BLOG

Si batte senza paura contro le frodi perché non dobbiate farlo voi

 

 

 

2 gennaio

 

Ancora niente elicotteri, navi di soccorso, niente di niente.

 

Notizia della giornata: sono stato aggredito dalla guardia del corpo di Celine. Farò una causa da togliergli anche le mutande, all’Avvoltoio e al suo scimmione. Mi è saltato addosso senza neanche un avvertimento, senza darmi modo di difendermi. Mi sento la faccia come se mi fosse esplosa.

 

Mi sto riprendendo nella cabina dell’Avvoltoio, roba da non crederci.

Farò il terzo grado a Maddie per scucirle tutte le informazioni possibili.

 

Il Comandante Inutile ha fatto partire una barca di appoggio questa mattina, e siamo tutti in attesa che torni con una flotta di navi di soccorso e di elicotteri. Il motivo per cui non sono ancora venuti in nostro aiuto è ovvio: il comandante ha fatto un gran casino, ci ha mandati fuori rotta chissà dove e adesso siamo alla deriva dove non dovremmo essere (e, no, non verso il Triangolo delle Bermude). OPPURE: è successo qualcosa di ancora più grosso a terra e non possono venire da noi. Tipo un uragano, forse.

 

Maddie dice che posso dormire sul divano della suite dell’Avvoltoio, se questa storia continua così.

Posso dire ancora una volta quanto mi fa male la faccia? Secondo l’infermiera potrei avere il naso rotto. Non ho perso tempo a rivolgermi alla sicurezza. Se ne occuperà la polizia appena torniamo a casa.

Ecco i fatti di oggi:

 

15.00: Fatto un sonnellino (gli antidolorifici mi hanno steso).

 

16.00: Messaggio di Damien: l’Avvoltoio farà un altro spettacolo. E ci saranno hot-dog per tutti al buffet Lido. Tornato in cabina a recuperare la batteria di riserva. Nessun segno di Paulo o Trining. Puzza, quaggiù, i cessi continuano a straripare. Cristo. Ho sentito dire che potrebbero esserci dei cessi ancora in funzione vicino al centro benessere. Andato a vedere. Pessima idea. Merda e carta igienica che ribollivano nella tazza e su tutto il pavimento. Mi sono sentito male per quel povero disgraziato che dovrà ripulire. Visto uno stronzo perfettamente arrotolato nel bel mezzo della moquette davanti alla galleria d’arte. Ma che cazzo ha in testa la gente? Mancava poco che vomitassi.

 

18.00: Mi sembra d’impazzire. Maddie non ha voglia di parlare. Non esce perché ha paura di ammalarsi. Me ne vado a fare un giro.

 

22.00: Appena tornato nella cabina dell’Avvoltoio.

 

Quando sono uscito, sono andato a cercare il gruppo dei single accampato nell’area del minigolf. La gente si è proprio organizzata in gruppetti compatti. C’è il gruppo biblico che prega tutto il tempo; il gruppo dei fattoni che fuma erba di continuo; il gruppo Tranquillity che pensa solo a impedire a chiunque altro di entrare nel loro territorio. Tanto per darvi un’idea. Il gruppo dei single non è poi male: se non altro sembra si preoccupino gli uni degli altri. Donna ed Emma (le amiche della ragazza morta) hanno organizzato dei turni per procurarsi cibo e acqua.

 

Verso le nove Dane e Carl, del «mio» gruppo (tra l’altro hanno proprio l’aspetto cui i loro nomi farebbero pensare), sono tornati dalle loro cabine sul ponte Cinque, dov’erano andati a recuperare la scorta di roba da fumare, con l’aria terrorizzata. Dicono di aver visto una donna e un bambino che li fissavano, e poi si sono spente le luci.

Sembravano sinceramente sconvolti, convinti di aver visto dei fantasmi.

 

Ho detto che sarei andato a controllare.

 

Non era proprio buio come dicevano loro; quando sono arrivato si erano accese le luci di emergenza. Un puzzo da morire. Tutte le porte del ponte erano spalancate, immagino l’abbiano fatto per farlo sembrare spaventoso. Dovevo riconoscerlo a Dane e Carl. Non so come ci siano riusciti. Loro ovviamente hanno negato.

 

Nessun fantasma, ma mentre me ne stavo andando mi sono imbattuto in un tizio della sicurezza. Mi ha chiesto se avessi visto qualcuno laggiù. Detto di no. Tipo nervoso.

 

Il naso mi fa un male cane, mi sa che me ne vado a dormire.

’Notte.