Il presidente sonda il futuro

 

Il 19 febbraio nella capitale del Tanganica si sono conclusi i lavori della sessione primaverile del parlamento. La sessione la prima da quando il Tanganica è diventato una repubblica è stata la tipica riunione a carattere preliminare.

Aprendo il dibattito sul discorso pronunciato dal presidente Nyerere il 10 dicembre dell'anno scorso per esporre il progetto di strutturazione del Tanganica, il viceministro delle Comunicazioni, dell'energia e dei lavori pubblici, chief Erasto Mang'enya, ha dichiarato che "il popolo del Tanganica ha davanti a sé due possibilità: o realizzare il Grande piano del presidente Nyerere, oppure girare a vuoto e dormire nei fossi in attesa che la Storia lo spazzi via". L'oratore ha manifestato la sua soddisfazione di potersi esprimere in lingua swahili (i dibattiti si sono tutti svolti in questa lingua che in Tanganica sta gradualmente diventando quella ufficiale), "che in parlamento ci è stata proibita finché siamo stati governati dagli stranieri".

"Il discorso del presidente," ha continuato Mang'enya, "dimostra che egli si rende conto delle difficoltà, degli ostacoli e delle barriere incontrate dalla nazione e che sta sondando il futuro: un futuro gravido di ogni sorta di impedimenti.

Questo per dire che il discorso del presidente è stato scritto da un uomo che sa quello che vuole. In secondo luogo quest'uomo, oltre a volere eliminare il colonialismo, desidera anche edificare un Tanganica di cui tutti possiamo sentirci orgogliosi. In terzo luogo il nostro compito, il compito del Tanganica, è quello di seguire la via da lui indicata e costruire la nostra patria nell'unità come figli di una stessa madre. È stato un bene l'aver creato il nuovo ministero delle Tradizioni e della cultura: una nazione che non abbia un passato, delle tradizioni, una cultura e un'arte di cui andare fiera è come un uomo senza gambe. Se i tanganicani non coltiveranno il loro passato resteranno degli esseri insignificanti, considerati dal resto del mondo come una bizzarria della natura.

"Ho assistito con piacere allo spettacolo di danze tradizionali eseguite davanti al palazzo del presidente. Ho anche avuto la possibilità di ascoltare musica di Mozart e un brano di Handel, ma devo dire che non mi hanno suscitato alcuna impressione, mentre ho trovato affascinante la danza del serpente.

Spero che presto potremo inviare i nostri danzatori nei paesi che, come il Sudafrica, il Mozambico e l'Angola, non godono ancora della libertà." L'oratore ha quindi nuovamente citato il "Grande piano del presidente Nyerere", che prevede di riunire in grandi centri di campagna la popolazione del Tanganica attualmente sparpagliata in piccole frazioni: "Il nostro traguardo, ossia la costruzione del socialismo e il rapido miglioramento del tenore di vita, non può realizzarsi rapidamente se non si provvede al raggruppamento dei villaggi. Dobbiamo vivere insieme, lavorare insieme e discutere insieme il nostro piano di sviluppo. Alcuni sostengono di non volersi trasferire nei nuovi villaggi perché non possono abbandonare le tombe dei loro antenati. A questa gente io dico: quando dai buchi dei pantaloni mi si vede il sedere, quando mi piove in casa dal tetto sfondato e quando i miei figli piangono di fame, sono costretto ad ammettere che in questo mondo la tomba dei miei antenati mi serve a ben poco.

"Costruire il Tanganica è un po' come fare il pane. Il lavoro creativo della nazione è la farina nella quale il presidente ha messo il lievito. Adesso il lievito si gonfia e cresce in ogni angolo del paese".

Il deputato P. Mbogo di Mpanda ha chiesto come mai in Tanganica sia stata sciolta la marina militare britannica. Alla domanda risponde John Nzunda, viceministro del vicepresidente: "Dopo che il Tanganica è diventato indipendente è stato necessario riorganizzare le nostre forze di difesa, finora appartenenti al governo britannico. Il Tanganica ha messo a punto un proprio progetto difensivo. Se il Tanganica avesse continuato a fare parte della marina militare, avrebbe dovuto collaborare con la Gran Bretagna nelle questioni riguardanti la difesa dello Stato, cosa incompatibile con la dignità di un paese libero".

Ha quindi preso la parola il ministro della Giustizia chief A. Fundikira, il quale ha detto: "Ogni minuto di un dibattito parlamentare costa al popolo del Tanganica ottanta scellini e ogni ora quaranta sterline. L'eccessivo numero di interventi fa prolungare le sessioni di una o due ore al giorno, gravando il paese di un'inutile spesa. Alcuni deputati affermano in continuazione di appoggiare di tutto cuore il discorso del presidente.

Non occorre ripeterlo tante volte. Lo swahili è una lingua dolce ma tendente alla prolissità, mentre a noi occorre una certa economia di parole".

È seguito un lungo discorso del ministro dell'Agricoltura Derek Bryceson, iniziato con un appello ai deputati perché abbreviassero i loro interventi permettendo ai dibattiti di concludersi entro l'orario stabilito. "Ripensando al grande discorso del nostro presidente," ha detto il ministro, "rendo istintivamente grazie al Signore per aver donato al Tanganica un uomo di tale levatura. Il dottor Nyerere rimarrà in eterno nella storia del Tanganica. Benché assurto a simili altezze, è rimasto sotto ogni profilo l'uomo di sempre. Per quanto riguarda lo sviluppo dell'allevamento del pollame," ha continuato l'oratore, "il mio ministero dedica intensi sforzi a questo settore. Stiamo cercando di migliorare la qualità del mangime per polli." Il deputato Mbogo ha invitato i membri del parlamento a non risparmiare le critiche "a patto che si tratti di critiche costruttive. È una cosa che siamo autorizzati a fare e il governo, anziché offendersene, dovrebbe trarne profitto". L'oratore si è poi detto rattristato che "la popolazione del distretto di Mpanda, desiderosa di avere una propria cooperativa, non abbia elementi in grado di dirigerla".

Proseguendo l'intervento, il deputato Mbogo ha lamentato il fatto che al suo distretto non sia stato assegnato nemmeno uno dei settecento trattori spediti in Tanganica dalla Jugoslavia. "Se non è possibile ottenere un maggior quantitativo di trattori dalla Jugoslavia, perché non prenderli da paesi quali l'America o la Russia? Se l'America e la Russia vogliono avere l'appoggio del Tanganica all'ONU, devono dare al Tanganica i macchinari agricoli di cui esso abbisogna." E ha aggiunto: "Chi vuole investire nel Tanganica deve investire non solo a Dar es-Salaam, ma anche nelle province. E se non è d'accordo, può pure andarsene".

Il deputato A. Bajaj di Iringa ha proposto che tutti i giovani del Tanganica possano accedere all'istruzione superiore.

"Se il governo non è in grado di costruire i centri necessari allo scopo, sarà opportuno considerare l'ipotesi di istituzioni meno costose." Il deputato S. Muhanna di Bukoba ha affermato che "il grande discorso del presidente ha fatto passare la nazione del Tanganica dall'oscurità a una luce radiosa".

Il deputato Mtaki di Mpwapwa ha auspicato un'accelerazione del processo di africanizzazione dei quadri. "E l'ora di dire grazie agli europei per il loro lavoro e di invitarli ad andarsene." Ha inoltre criticato la distribuzione degli impianti industriali in Tanganica, affermando che la maggior parte degli investimenti è concentrata a Dar es-Salaam e ad Arusha.

La deputata Bibi Titi Mohammed di Rufija ha invitato i colleghi a essere costruttivi nelle loro critiche, poiché il Tanganica è un paese arretrato nel quale occorrerà investire molto lavoro. Bibi ha raccomandato che, nel generale processo di africanizzazione, "si usi una certa cautela nell'africanizzare il ministero della Sanità e i servizi sanitari".

Il deputato Saileni ha affermato che "il grande discorso del presidente Nyerere ha aperto al Tanganica la via dell'avvenire e del benessere e chiunque osi criticarlo merita di essere maledetto".

Invitando la nazione all'unità, il deputato Siyowelwa di Iringa ha analizzato le ragioni della sua mancanza: "L'istruzione, o la sua assenza, sono tra i principali motivi. Le persone istruite guardano spesso con sufficienza quelle prive di istruzione, cosicché tra loro si forma un abisso invalicabile.

Molti africani istruiti si rifiutano di aiutare il progresso culturale del loro popolo. Rinnegano il modo di vivere africano e si trasformano in europei neri".

Lo stesso Siyowelwa ha poi affermato che "il grande discorso del presidente rappresenta un vertice del pensiero umano. Il nostro popolo deve prendere parte alla costruzione dell'economia nazionale. Chi non lo fa è da considerarsi un traditore".

La deputata Bíbi Titi Mohammed ha lamentato il fatto che le ragazze che vanno a cercare lavoro presso il ministero della Pubblica amministrazione si sentono rispondere dai funzionari che "la condizione per ottenerlo è diventare l'amante di uno di loro". Rispondendo al suo intervento, Lusin de, ministro della Pubblica amministrazione, ha affermato che "i funzionari del ministero sono persone responsabili, estranee a qualsiasi forma di corruzione. Invito la deputata a fare i nomi delle impiegate che abbiano ottenuto un posto per essere diventate le amanti di un alto funzionario, nonché a venire al ministero per parlare con quelle ragazze".

Il viceministro del Tesoro, Jacob Namfua, ha completato l'intervento del ministro Lusinde affermando che "i deputati dovrebbero stare molto attenti a quanto dichiarano in parlamento.

Occorre verificare con cura le varie denunce e quindi trasmetterle a chi di dovere".

Anche il ministro del Lavoro M. Kamaliza si è detto d'accordo nel giudicare assurda l'accusa della deputata Bibi, secondo la quale "alcuni funzionari, ritenendo di avere il potere, non lavorerebbero come si deve". Kamaliza ha inoltre definito infondata l'accusa della deputata secondo la quale "i ministri parteciperebbero a troppi ricevimenti": "Basterebbe che la deputata si informasse presso le segretarie ministeriali per rendersi conto di quanti inviti vengano rifiutati. Ma i ministri non possono rifiutare tutti gli inviti. Se lo facessero rischierebbero di essere giudicati presuntuosi e di prendere le distanze dalle masse, il che sarebbe sintomatico di un atteggiamento capitalista e non socialista". L'oratore ha ripetutamente sottolineato che "il grande discorso del presidente Nyerere ha rappresentato l'evento più importante da quando è stata dichiarata l'indipendenza".

Il deputato C. Kapilima di Ulanga ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che "in futuro i contadini del Tanganica potranno arare i campi con il trattore. Se nel 1963 in Tanganica ci fossero stati i trattori, non sarebbe stato necessario importare il granoturco dagli Stati Uniti". E ha continuato: "Perché la nostra industria arrechi un effettivo vantaggio al Tanganica, il governo deve avervi una propria partecipazione.

Non ha senso possedere un'industria costruita a esclusivo vantaggio degli sfruttatori stranieri".

Il viceministro del Tesoro Jacob Namfua ha fatto presente l'opinione del presidente secondo la quale il Tanganica desidera collaborare con investitori esteri nello sviluppo dell'economia.

E attualmente allo studio una legge per proteggere gli interessi degli investitori stranieri. Secondo il viceministro "il grande discorso del presidente ha tracciato un chiaro cammino all'intera nazione".

La deputata Bibi Titi Mohammed ha affermato che per effetto dell'africanizzazione i funzionari del ministero della Sanità hanno perso la testa e si credono diventati chissà chi.

La deputata ha proposto una mozione per rallentare l'africanizzazione in questo ministero. In risposta alla sua accusa il ministro della Sanità, Maswanya, ha replicato che "il fatto che alcuni funzionari si comportino male non è una buona ragione per offendere l'intero ministero in parlamento. I funzionari che si comportano in modo pericoloso per il ministero o che trattano scorrettamente i postulanti vengono licenziati".

Secondo Kasambala, ministro delle Cooperative e dello sviluppo cooperativistico, la cultura africana non viene debitamente promossa: "Sono certo che tre quarti dei deputati non sanno ballare le nostre danze tradizionali, mentre l'intera Camera è capace di ballare il twist".

Il deputato sceicco Ali Bin Thabit ha fatto presente la necessità di frenare il deflusso di capitali dal Tanganica. I soldi guadagnati in Tanganica dovrebbero venire reinvestiti all'interno del paese: "Bisogna impedire alla gente di trascorrere le vacanze all'estero per evitare fughe di valuta".

Il deputato Francis di Dar es-Salaam si è rivolto al governo affinché gli investitori esteri siano obbligati ad assumere nelle loro imprese una certa percentuale di africani.

Il ministro delle Finanze, deputato Bomani, ha informato la Camera che il governo intende creare una Società assicurativa statale, poiché finora un'enorme parte del capitale è stata esportata dal paese tramite società assicuratrici private.

Il deputato ha annunciato che un gruppo di esperti ha elaborato un sistema per arrestare il deflusso di capitali dal Tanganica e che un'apposita legge speciale verrà emanata nel corso dell'anno. Bomani è quindi passato a esaminare la questione del boicottaggio delle merci provenienti dal Sudafrica: "Certi furbetti vanno a comprare le merci in Sudafrica, le trasferiscono in un altro paese, cambiano le etichette e le importano in Tanganica. Ma il governo del Tanganica, non meno furbo di loro, ha scoperto la manovra e sta studiando i mezzi per porvi fine". Il ministro ha sottolineato che, dopo la conquista dell'indipendenza, il reddito annuo pro capite della popolazione è salito dalle venti alle ventitré sterline.

L'oratore ha definito "assurda" l'osservazione del viceministro Mwandisi secondo il quale i membri della tribù sukma (da cui proviene il viceministro) "una volta che sono riusciti a comprarsi una bicicletta e un grammofono smettono di lavorare". Bomani ha quindi ricordato al viceministro che "non è più come un tempo, quando un sukma non poteva sposarsi se non possedeva una bicicletta e un grammofono.

Oggi un sukma vuole qualcosa di più di questi due oggetti".

Intervenendo nel dibattito, il viceministro degli Interni Roland Mwanjisi ha proposto una mozione affinché il governo rilevi tutte le scuole del Tanganica: "I missionari, giunti nel nostro paese con la scusa dell'istruzione, in realtà hanno cercato soprattutto di seminare discordie tribali e religiose.

Oggi bisogna inserire tra le materie scolastiche anche l'insegnamento politico, in modo che gli alunni imparino a conoscere la data di nascita del presidente e i principi politici del TANU. Abbiamo anche urgente bisogno di testi sulla storia del Tanganica, sulla nostra cultura e sulle nostre usanze tribali.

Dobbiamo trovare persone capaci di scriverli e dobbiamo destinare dei fondi per la loro istruzione, incaricandoli di recarsi nei villaggi e di annotare le memorie di coloro che ancora ricordano i tempi precedenti l'invasione tedesca. I testi dovrebbero essere improntati a uno spirito che rafforzi l'unità del Tanganica. Dobbiamo riscrivere di sana pianta la storia del Tanganica". L'oratore ha quindi citato il "Tanganyika Standard" secondo il quale gli studenti dell'università di Dar si rifiutano di parlare swahili: "Si tratta di notizie riferite da giornalisti stranieri che non possono conoscere i desideri del popolo del Tanganica. Chiunque possieda un minimo di intelligenza sa che l'inglese è una lingua imperialista. L'inglese è una lingua imperialista, mentre lo swahili è una lingua socialista".

E ha continuato: "Benché il colonialismo sia fisicamente scomparso, quello mentale è ancora vivo. Prova ne siano le persone che uscendo alle quattro dall'ufficio vanno a giocare a tennis invece di pensare a migliorare le condizioni di chi soffre la fame".

 

A chiusura del dibattito il vicepresidente del Tanganica, Rashidi Kawawa, ha affermato che "il grande discorso del presidente ha gettato le fondamenta su cui, con la partecipazione dell'intera nazione, sorgerà l'edificio del nuovo Tanganica".

Kawawa ha invitato i deputati a prestare maggiore attenzione a quanto dicono in parlamento. "Il fatto di parlare in swahili non deve farci credere che il contenuto dei nostri discorsi non venga conosciuto all'estero. Ogni nostra parola viene tradotta e diffusa in ogni parte del mondo." Kawawa ha quindi aggiunto che i consigli locali hanno il diritto di punire quanti si rifiutano di partecipare alle attività sociali.

"Chi si rifiuta di collaborare sul piano sociale è da considerarsi un traditore." Rispondendo alla proposta di introdurre nelle scuole lo studio del socialismo, l'oratore ha detto: "Il socialismo ha trovato da solo la propria strada nelle scuole senza che ci sia stato bisogno di introdurvelo come materia di studio. Tanto per fare un esempio, c'è una scuola i cui allievi, durante le vacanze, si sono spontaneamente offerti di dare una mano alla costruzione del campo sportivo". In risposta al grido di allarme di un deputato, secondo il quale in Tanganica vengono insegnate varie religioni con conseguente danno dell'unità, il vicepresidente ha detto: "Né il nostro governo né il partito si immischieranno in questioni religiose a meno che la religione non diventi una chiara minaccia nei confronti dell'unità e del progresso sociale".

I dibattiti si sono conclusi con l'approvazione (all'unanimità) di ventiquattro leggi. La più importante è l'African Chiefs Ordinance, riguardante il passaggio dell'intero potere amministrativo, esercitato dai chiefs, nelle mani dell'amministrazione statale. Commentandola, il vicepresidente Kawawa ha ringraziato tutti i chiefs del Tanganica per il loro lavoro, affermando che la legge dimostra che in Tanganica i mutamenti avvengono in modo pacifico, mentre in molti altri paesi non di rado sono causa di guerre.