Presentazione

In un freddo e nebbioso venerdì di ottobre, Francesco Petrarca si sveglia afflitto da dolori allo stomaco. Il cantore di Laura è intento a scrivere una canzone destinata a confluire nel libro delle rime. Tuttavia, la composizione si trasforma ben presto nella personale e tormentata via crucis di un uomo ormai invecchiato e logorato dalle perdite della sua vita. La morte del figlio Giovanni e del nipotino Francesco, portati via dalla peste (come prima la stessa Laura), e poi la fuga del giovane copista Giovanni Malpaghini lo lasciano sempre più solo nella casa di Padova, con l’unica compagnia della serva Francescona. Così, a mano a mano che i versi prendono forma, Petrarca si rivela una persona inquieta e contraddittoria, che ha perduto la fede fino ad essere incapace di credere alla sopravvivenza dell’anima. Con una narrazione malinconica e a tratti impietosa, Marco Santagata trasforma in romanzo la fantasia di una giornata di Petrarca, di cui restituisce un ritratto profondamente umano.

 

 

Scrittore, critico letterario e docente universitario, Marco Santagata (Zocca, 1947) è anche il curatore del Canzoniere di Petrarca nell’edizione Meridiani Mondadori. Per Guanda ha pubblicato Papà non era comunista, Il Maestro dei santi pallidi (Premio Campiello 2003), L’amore in sé (Premio Stresa di Narrativa 2006), Voglio una vita come la mia, Come donna innamorata (finalista al Premio Strega 2015), Il movente è sconosciuto e il saggio Il poeta innamorato. Su Dante, Petrarca e la poesia amorosa medievale.