Il bambino dorme e sorride
Il bambino dorme di più e mostra una maggiore percentuale di sonno REM di un adulto; l’anziano dorme complessivamente di meno, raramente raggiunge il sonno profondo dello stadio 4 e si sveglia in continuazione durante la notte. Un discorso a parte merita il sonno nella primissima infanzia. Il sonno del bambino di pochi mesi si presenta quasi equamente diviso in fasi di sonno tranquillo e beato e in fasi caratterizzate da una vivace attività motoria, da movimenti oculari e dalla comparsa di espressioni sul viso. E durante una di queste fasi che compare per la prima volta un sorriso sul suo volto.
Tali episodi di sonno agitato corrispondono chiaramente ai periodi di sonno RFM dell’adulto, anche se si presentano più ravvicinati di quelli, circa uno ogni ora. Anche il feto, almeno a partire dal sesto mese di gravidanza, mostra un fenomeno comparabile e si agita e scalcia a intervalli più o meno regolari di un’ora.
Non sappiamo qual è il ruolo fisiologico del sonno, e tanto meno dei sogni, ma è certo che nessun mammifero superiore può vivere a lungo senza dormire. Dopo due-tre settimane di mancanza di sonno molti animali di laboratorio muoiono. La loro morte è annunciata da una coorte di fenomeni collaterali, tra i quali spicca un preoccupante calo della temperatura corporea e un rimarchevole aumento della voracità. Abbiamo visto che le fasi non-REM del sonno presentano delle caratteristiche che fanno pensare a una condizione di relativo riposo e risparmio energetico e non è inconcepibile che sia l’assenza di questi periodi di riposo che rende dannoso o letale il non dormire. Anche gli esseri umani hanno assolutamente bisogno di dormire. La mancanza di sonno, la vera mancanza di sonno e non quella denunciata dalle migliaia di persone che dicono di soffrire di insonnia, non può prolungarsi in genere per più di tre-quattro giorni, anche se nessuno si è azzardato a verificare fino a che punto un uomo può realmente reggere una tale situazione. Un periodo prolungato di veglia è spesso caratterizzato dalla comparsa di fenomeni di distorsione percettiva, quali allucinazioni e sensazioni di sdoppiamento, ma non lascia alcuna traccia significativa dietro di sé. Per la cronaca, il primato attuale è di una dozzina di giorni senza dormire.
Tutti i mammiferi dormono, ma le caratteristiche del loro sonno possono essere piuttosto diverse. È in gran parte lo stile di vita degli animali appartenenti alle diverse specie che determina queste differenze. I grandi predatori e i mammiferi senza troppi nemici dormono a lungo tranquilli, mentre gli animali che devono guardarsi dai predatori, dai conigli alle giraffe, dormono poco e concentrano il loro sonno in brevi intervalli. Abbandonarsi a una siesta prolungata non sarebbe per loro troppo salutare! Una delle condizioni più originali è quella dei delfini e delle foche che dormono con un solo emisfero cerebrale per volta. Per un paio d’ore dorme l’emisfero sinistro ma non il destro, per un altro paio d’ore dorme l’emisfero destro ma non il sinistro e così via. Sembra che tale sorprendente caratteristica sia da ricondurre al particolare tipo di meccanismo di controllo della respirazione posseduto da questi mammiferi acquatici che non si possono concedere una pausa di sonno totale. Durante il sonno i delfini degli acquari si muovono in circolo, nuotando sempre nella stessa direzione, come risultato di una successione di movimenti automatici.