Capitolo 45

Nonostante tutti gli sforzi, né Lucy, né Robbie riuscirono a convincere Sarah Finn di essere al sicuro da “Harris”. Alla fine, Robbie acconsentì a far stare la madre qualche minuto con lei nella sala degli interrogatori, sotto la sua sorveglianza, nella speranza che la ragazzina si calmasse almeno un po’. Lucy colse l’opportunità per controllare come stesse andando l’interrogatorio di Seamus Doherty.

Era Burns a condurlo, nella Sala Interrogatori 2. Si guardò intorno con una certa irritazione, quando Lucy bussò, ma quando vide chi era, si alzò e le andò incontro.

«La ragazza ha detto qualcosa che possiamo usare contro di lui?», le chiese. «Lui non ha detto nulla».

Lucy scosse la testa. «Dice di essersi nascosta nel suo camion. È uscita quando l’ha sentito fermarsi, pensando che fosse sul traghetto. Invece, era parcheggiato davanti alla casa di Doherty. Era a una delle “feste” con Karen Hughes, la notte prima che lei morisse, nel periodo in cui Karen era scomparsa».

«Sa se è stato Carlin a ucciderla?».

Lucy scosse la testa. «Dice che Carlin non era “Harris”. Era uno degli altri».

«Quali altri? Forse si è confusa. Le faccia fare una pausa e ci riprovi».

Lucy sollevò una mano per metterlo a tacere, poi si rese conto del gesto inappropriato nei confronti di un superiore.

«È stata adescata da “Harris”. Si sono incontrati alcune volte in città. Alla fine, lui le ha dato quell’iPhone con della musica sopra, dicendole che non era niente di così esagerato. Dopo un po’, l’ha invitata a un party. L’ha fatta ubriacare, le ha versato qualcosa nel bicchiere e l’ha violentata. Sarah ha detto che è successo diverse volte, dopo la prima, ad altri party. E poi, quando non era in sé, crede che anche altri uomini abbiano abusato di lei. Ricorda di averne visto almeno uno che lasciava la stanza dove si trovava, quando una volta si è ripresa da quello che “Harris” le aveva dato».

«Carlin era uno di quelli che l’hanno stuprata?».

Lucy annuì. «Era alle feste. Possiamo considerare che, se era lì, in qualche modo era coinvolto. Devo farmi mandare anche delle foto di Gene Kay, per capire se anche lui era coinvolto. Ma Sarah afferma che “Harris” non è Carlin. Probabilmente dobbiamo cercare un uomo più giovane».

Burns imprecò sommessamente tra i denti. «Dobbiamo trovare un collegamento con Kay, dopo che quel bastardo è stato bruciato vivo per quello che ha fatto».

Lucy restò in silenzio per un attimo, immaginando che la necessità del sovrintendente capo di collegare Kay al caso avesse più a che fare con la convenienza personale che con la giustizia. «Sarah dice che Karen è stata all’ultimo party per gran parte del weekend. L’ha vista lì sabato sera. Credo che la Hughes sia scomparsa il giovedì precedente perché era stata portata a un’orgia che doveva durare tutto il weekend».

«E perché l’avrebbero uccisa?»

«Forse ha riconosciuto qualcuno che non avrebbe dovuto riconoscere», suggerì Lucy. «Ma se è stata lì per tutto il weekend, ed è stata anche alle feste precedenti, probabilmente aveva già incontrato prima chiunque abbia riconosciuto».

«È stata vista viva, il giorno prima della sua morte, dunque? Il sabato sera?».

Lucy annuì.

«Quindi sono stati gli eventi della domenica a far sì che qualcuno la uccidesse?».

Lucy ci pensò su. Aveva inviato lei i comunicati stampa sulla scomparsa della ragazza, ma erano stati pubblicati di venerdì e di sabato.

«Suo padre», esclamò di colpo. «Uno dei giornali usciti quella domenica ha pubblicato un articolo che parlava di suo padre. Devono averla collegata in qualche modo a Eoghan Harkin».

«Chiunque l’abbia uccisa, dunque, conosceva suo padre?», suggerì Burns.

«Forse», rispose Lucy. «O forse aveva paura di quello che l’uomo avrebbe potuto fargli se l’avesse scoperto. Sarah ha detto che “Harris” l’aveva minacciata di uccidere sua madre, se lei le avesse parlato. Ma una minaccia del genere sarebbe stata ben più difficile da attuare su Eoghan Harkin».

«Non potrebbe essere stato un messaggio proprio per lui? Una forma di vendetta?».

Lucy scosse la testa. «Il corpo era stato sistemato per far credere che si fosse suicidata sulle rotaie del treno. Se qualcuno avesse voluto inviargli un messaggio, gli avrebbe fatto capire con certezza che era stata assassinata. Invece, volevano ucciderla e farlo sembrare un suicidio».

«Cosa che sarebbe risultata alquanto credibile, se la ragazza avesse avuto tendenze suicide».

«Era depressa», dichiarò Lucy. «Aveva problemi di autostima. Era una montatura perfetta, nel suo caso. Ed era facile anche adescarla. Insieme alla mancanza di autostima, c’erano anche la debolezza alle lusinghe e i problemi familiari».

E quelle caratteristiche si adattavano perfettamente anche a Sarah Finn, considerò Lucy. «La domanda è: come faceva l’adescatore a sapere che quelle ragazze sarebbero cadute nella trappola?»

«Lo chieda alla ragazza, se lei lo sa. Veda se riesce a ricordare dove può averlo visto per la prima volta. E si faccia dare una descrizione dell’uomo».

Lucy passò di nuovo nell’ufficio centrale per farsi mandare una foto di Gene Kay. Ci vollero meno di trenta secondi perché Sarah Finn confermasse che neanche Kay era “Simon Harris”. Inoltre, non l’aveva mai visto a nessuna delle feste.

«Ne sei sicura?», le domandò Lucy. «Guardalo bene. Poteva essere vestito diversamente».

La ragazzina studiò la foto, esaminando gli occhi e la bocca, coprendo in parte il volto con il dorso della mano per concentrarsi su alcuni lineamenti in particolare. Infine scosse la testa. «Non l’ho mai visto. Mi ricorderei di chiunque di quelli che ho visto in quei party, se li vedessi di nuovo. Ma lui non c’era».

«E l’altro che ti ho fatto vedere prima invece c’era, ma non era “Simon Harris”?».

Sarah annuì. «Mi ricordo il suo volto. Simon era più giovane degli altri. Vent’anni e qualcosa, o giù di lì. Aveva il viso magro e i capelli corti e scuri. Non era un vecchio».

«Ma quest’uomo, invece, non c’era, giusto?», ripeté ancora la detective, indicando la foto di Kay.

«Mai visto. Neanche una volta».

Se era così, considerò Lucy, come era possibile che quelle foto scattate alle feste fossero finite a casa di Kay, dopo che Fleming l’aveva controllata senza trovarle, il giorno prima?