Le fonti ebraiche
Ci si potrebbe aspettare di trovare un numero maggiore di riferimenti a Gesù nelle fonti ebraiche non cristiane del I secolo, poiché, dopo tutto, si trattava di un ebreo. Purtroppo, nemmeno questi documenti ci aiutano granché. Naturalmente, le fonti ebraiche risalenti a quel periodo sono molto meno numerose di quelle pagane, ma tra le poche che abbiamo ci sono gli scritti del prolifico filosofo Filone di Alessandria e dello storico Giuseppe Flavio. Filone non menziona mai Gesù, così come non lo cita nessun’altra fonte ebraica del tempo, a esclusione di Giuseppe. Giuseppe Bart D. Ehrman
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2004 - La verità sul Codice da Vinci
Flavio scrisse numerose opere, diverse delle quali sono sopravvissute fino a oggi; tra queste, una storia degli ebrei in venti volumi dalle origini (Adamo ed Eva) ai tempi dell’autore, intorno alla fine del I secolo (Giuseppe scrisse l’opera nel 93 d.C). In questa storia, prende in esame un numero vastissimo di importanti figure ebree, tra cui diversi personaggi a lui quasi contemporanei (compresi alcuni di nome Gesù). Gesù di Nazaret viene menzionato due volte: in un riferimento, l’autore parla di un uomo chiamato Giacomo, che era il «fratello di Gesù, detto il messia». Tutto qui.
Nel secondo riferimento, invece, dà informazioni più complete, dicendo che Gesù era noto per aver compiuto «opere straordinarie», aveva seguaci sia tra i greci sia tra gli ebrei, fu consegnato a Ponzio Pilato dai «capi» del popolo ebraico e venne crocifisso. Si legge inoltre che suoi discepoli esistevano ancora ai tempi dell’autore.2 Purtroppo, Giuseppe non fornisce altre informazioni sulla vita di Cristo.
Limitandoci a un secolo dalla morte di Gesù, questo è tutto ciò che possiamo ricavare da fonti non cristiane. Di conseguenza, se vogliamo saperne di più su quello che disse e fece realmente, dobbiamo per forza ricorrere alle fonti cristiane.