Le dieci della mattina seguente. Il sole entrava a fiotti nella biblioteca dove l'ispettore Battle era all'opera fin dalle sei. A sua richiesta, George Lomax, Sir Oswald Coote e James Thesiger lo avevano appena raggiunto dopo essersi ristorati, con una sostanziosa colazione, dalle fatiche della notte. James portava il braccio al collo, ma non recava altri segni delle sue peripezie.
L'ispettore guardò i tre con l'aria benevola di un cicerone che si prepari a spiegare le meraviglie di un museo a tre ragazzi. Sul tavolo presso di lui stavano parecchi oggetti, ciascuno col suo cartellino; James riconobbe fra essi la propria rivoltella.
«Ah, ispettore!» disse George Lomax. «Ero ansioso di sentire dei vostri progressi. Avete poi preso il nostro uomo?»
«Quello non sarà tanto facile trovarlo!» rispose Battle, che non sembrava per niente desolato del fatto. «Per ora, ho invece ricostruito tutto per bene.»
Prese dal tavolo due oggettini e spiegò: «Ecco le pallottole. La più grossa è quella della Colt del signor Thesiger: ha scalfito il telaio della finestra ed è andata a conficcarsi nel tronco di un cedro, dove l'ho trovata stamane. L'altra, più piccola, proviene dalla Mauser: dopo aver colpito il braccio del signor Thesiger, si è conficcata in questa poltrona. Quanto alla pistola…»
«Dunque?» fece vivamente Sir Oswald. «Impronte digitali?»
Battle crollò il capo.
«Un uomo che sa il fatto suo porta sempre i guanti, in simili casi… Sentite, Sir Oswald, sono nel giusto pensando che voi avete trovato l'arma a circa venti metri dai gradini che conducono alla terrazza?»
Sir Oswald si avvicinò alla finestra. «Sì… press'a poco, direi» rispose.
«Non vorrei avere l'aria di farvi un'osservazione, Sir Oswald, ma sarebbe stato meglio se aveste lasciato le cose come stavano.»
«Spiacentissimo» ribatté Sir Oswald, rigido.
«Non importa: ho potuto ricostruire tutto ugualmente. Ho trovato le vostre impronte provenienti dal fondo del giardino, il punto dove evidentemente vi siete fermato, chinandovi, e una specie di intaccatura nell'erba, molto… suggestiva. A proposito, qual era la vostra teoria sulla rivoltella?»
«Pensavo che dovesse averla lasciata cadere l'uomo mentre fuggiva.»
Battle scosse il capo. «No. Non è stato così, Sir Oswald. Due considerazioni vi si oppongono; anzitutto vi sono due serie di impronte che attraversano il prato in quel punto: le vostre e quelle della signorina Wade, ma molto più a sinistra.» Tacque per un momento. «Poi c'è l'intaccatura nell'erba. La pistola deve aver colpito il terreno con molta forza. Tutto dice che è stata scagliata sul prato.»
«Beh, e perché no?» disse Sir Oswald. «L'uomo può esser fuggito per il sentiero a sinistra, senza quindi lasciare impronte, e può aver scagliato di là la pistola in mezzo al prato. Che ne dite, Lomax?»
Lomax assentì con un cenno del capo.
«E' vero che non ci sarebbero impronte» disse Battle «ma dalla forma dell'incavo e dal modo con cui l'erba è stata schiacciata, non penso che la rivoltella sia stata scagliata di là. Credo invece che provenisse di qui, dal terrazzo.»
«Ammettiamolo» dichiarò, secco, Sir Oswald. «Ma questo ha qualche importanza?»
«Forse no, ma dobbiamo essere precisi. Io vorrei ora che uno di voi prendesse la rivoltella e la scagliasse sul prato. Voi, Sir Oswald? Molto gentile. Ecco, mettetevi qui…»
Sir Oswald scaraventò l'arma con un possente gesto del braccio. James Thesiger tratteneva il fiato, tanto era preso da quell'esperimento. Subito l'ispettore corse fuori, come un cane ben addestrato, e riapparve raggiante.
«Ecco! Proprio la stessa impronta… solo una decina di metri più in là… Voi siete molto forte, Sir Oswald! Scusate, ma mi sembra di aver udito qualcuno alla porta.»
L'ispettore doveva possedere un udito molto più fine degli altri: nessuno s'era accorto di nulla, ma Battle aveva ragione, fuori della porta stava Lady Coote con un bicchiere in mano.
«La tua medicina, Oswald» ella disse, entrando. «Dimentichi sempre di prenderla dopo colazione.»
«Ho molto da fare, adesso, Mary» disse Sir Oswald. «E non ho voglia di prenderla.»
«Tu non la prenderesti mai, se non ci fossi io» replicò lei, avanzando serenamente verso il marito. «Sei come un ragazzo cattivo… Bevi, su!»
Con somma docilità, il magnate dell'acciaio bevve.
Lady Coote sorrise dolcemente e tristemente a tutti.
«Vi ho interrotto? Avevate molto da fare? Oh, quelle rivoltelle! Pensare, Oswald, che avresti potuto venir ucciso da quel ladro, stanotte!»
«Dovete esservi molto spaventata, Lady Coote, nel non vedere vostro marito in camera da letto.»
«A dire il vero in principio non vi ho badato» confessò Lady Coote. «C'era questo povero ragazzo ferito. Però, quando il signor Bateman mi ha chiesto dove fosse Sir Oswald, allora mi sono ricordata d'averlo visto uscire una mezz'ora prima a fare due passi.»
«Un po' d'insonnia, Sir Oswald?» chiese Battle.
«Di solito dormo magnificamente» spiegò Lord Coote «ma devo confessare che questa notte mi sentivo irrequieto. E ho pensato che una boccata d'aria notturna mi avrebbe fatto bene.»
«Siete uscito dalla portafinestra della biblioteca, vero?»
Fu un'impressione dell'ispettore o veramente Sir Oswald esitò un attimo prima di rispondere?
«Sì.»
«E con le scarpe da sera, anche» aggiunse Lady Coote «invece di mettersi un paio di stivali! Che cosa faresti mai, se non ci fossi io a curarti!»
«Senti, Mary, se non ti dispiace, ora dovresti lasciarci… Abbiamo ancora molte cose da discutere.»
Lady Coote si ritirò portando il bicchiere vuoto della medicina come un calice col quale avesse somministrato un veleno mortale.
«Dunque, Battle» riepilogò George Lomax «la cosa mi sembra abbastanza chiara. L'uomo spara, mette fuori combattimento il signor Thesiger, getta l'arma, e poi fugge, dalla terrazza, per il sentiero…»
«Dove i miei uomini avrebbero dovuto acciuffarlo» continuò Battle.
«Ecco, mi pare che i vostri uomini, Battle, non si siano dimostrati all'altezza della situazione. Se non hanno visto entrare la signorina Wade, possono benissimo non aver visto uscire il ladro.»
L'ispettore Battle aprì la bocca per parlare, ma sembrò poi decidere altrimenti. James Thesiger lo guardava con curiosità: avrebbe pagato una bella somma per sapere che cosa passasse per la mente dell'ispettore.
«Doveva essere un campione di corsa» si accontentò di osservare l'uomo di Scotland Yard.
«Che cosa intendete dire, Battle?»
«Nient'altro che quel che ho detto, signor Lomax. Io sono arrivato all'angolo della terrazza non più di cinquanta secondi dopo aver udito lo sparo. Perché l'uomo abbia avuto il tempo di percorrere a sua volta l'altro pezzo di terrazza e di scomparire dal sentiero prima che io arrivassi, bisogna proprio che sia un fuori classe.»
«Non riesco a capirvi, Battle; avete qualche idea che non ho ancora potuto afferrare. Prima sostenete che l'uomo non ha attraversato il prato… Ora volete farci intendere che l'uomo non è fuggito dal sentiero. Dove se ne sarebbe andato, allora?»
Per tutta risposta Battle accennò col pollice verso l'alto.
«Come?» chiese George Lomax.
L'ispettore ripeté il cenno più energicamente, e George guardò il soffitto.
«Oh, no! Impossibile!»
«Non è impossibile. Lo aveva già fatto una volta, poteva benissimo tornare a farlo.»
«Non dico impossibile in quel senso. Ma se l'uomo voleva fuggire, perché sarebbe tornato a chiudersi in casa?»
«Era il posto più sicuro per lui.»
«Ma la porta della camera di O'Rourke era ancora chiusa dall'interno, quando siamo arrivati noi.»
«E voi come siete entrati? Attraverso la camera di Sir Stanley. Anche l'uomo ha fatto così. Lady Eileen sostiene di aver visto muoversi la maniglia della porta… è stato quando il nostro amico è salito per la prima volta. Io penso che la chiave si trovasse sotto il guanciale del signor O'Rourke. La sua via d'uscita, la seconda volta, è evidente: attraverso il bagno e la camera di Sir Stanley che, naturalmente, era vuota. Come tutti gli altri, Sir Stanley era corso giù, in biblioteca.»
«E dove può essere andato?»
Battle scrollò le spalle. «Aveva tante strade! Può essersene andato in una camera vuota all'altro capo della casa e disceso poi dalla finestra col solito mezzo. Può anche essere uscito da una porticina laterale; e può addirittura essersene rimasto qui, se era uno di casa.»
George a questo punto lo guardò stupito e offeso.
«Ma… Battle, io sarei veramente desolato se uno dei miei domestici… Essi godono tutta la mia fiducia, e se dovessi sospettare…»
«Voi non dovete sospettare nessuno, signor Lomax… Io espongo semplicemente tutte le ipotesi. Probabilmente i vostri domestici sono onestissimi.»
«Voi mi avete turbato profondamente» replicò George, con gli occhi più sporgenti che mai. «Profondamente!»
Per distrarlo, James indicò sul tavolo un oggetto curiosamente annerito, domandando: «Che cos'è?»
«E' il mio ultimo cimelio» sorrise l'ispettore. «E', o almeno è stato, un guanto.» E prese con tutta delicatezza la preziosa reliquia.
«E dove l'avete trovato?» chiese Sir Oswald.
«Nel caminetto: quasi bruciato, ma non del tutto. Strano, sembra quasi masticato da un cane.»
«Forse appartiene alla signorina Wade» suggerì James. «Lei possiede parecchi cani.»
L'ispettore fece un gesto di diniego.
«Non è un guanto da donna… Un momento, signore, per cortesia.» Adattò il guanto sulla mano di James. «Vedete? E' largo anche per voi.»
«E voi date importanza a questa scoperta?» chiese freddamente Sir Oswald.
«Non si sa mai, Sir Oswald, ciò che sarà importante e ciò che non lo sarà.»
In quell'istante si udì un colpo secco alla porta, e Bundle entrò.
«Chiedo scusa, ma mio padre mi ha telefonato adesso per dirmi di tornare subito a casa. E' un po' turbato…» Si fermò.
«Cosa è successo, mia cara?» chiese George, incoraggiandola a proseguire.
«Non vi avrei disturbato, ma mi è venuto in mente che forse il fatto che ha turbato mio padre può avere un rapporto con quanto è avvenuto qui: un nostro valletto è scomparso. E' uscito la notte scorsa e non s'è più visto.»
«Come si chiamava?» chiese Sir Oswald.
«Bauer.»
«Inglese?»
«Tedesco, credo; ma parlava l'inglese a perfezione.»
«Ah!» disse Sir Oswald con un profondo respiro di soddisfazione. «Da quanto tempo era a Chimneys?»
«Da poco meno di un mese.»
Sir Oswald si volse agli altri due.
«Eccolo, il nostro uomo scomparso. Voi sapete quanto me, Lomax, che parecchi governi esteri avevano molto a cuore la cosa… Lo ricordo perfettamente, ora, quel tipo: un giovanottone alto e atletico. Fu assunto un paio di settimane prima che ce ne andassimo. E' stata una mossa molto astuta. Ogni nuovo domestico qui sarebbe stato sottoposto a sorveglianza, ma a Chimneys, a meno di dieci chilometri di distanza…» Non continuò.
«Voi credete che il piano fosse preparato da molto tempo?»
«Perché no? Vale dei milioni, quella formula. Certo Bauer sperava di poter dare un'occhiata alle mie carte, a Chimneys, e di venire così a conoscenza dei nostri progetti. Deve poi avere avuto un complice qui; qualcuno che ha narcotizzato O'Rourke… Ma Bauer è l'uomo visto dalla signorina Wade in atto di scavalcare il davanzale, certo: l'uomo grosso e forte.»
Si girò verso l'ispettore Battle, dicendo: «Sì, quello era il ladro, ispettore. E in un modo o nell'altro è riuscito a sgusciarvi dalle dita!»