Bundle lo guardò cogli occhi spalancati. Molto lentamente il mondo, che negli ultimi tre quarti d'ora era stato per lei completamente capovolto, si mosse e riprese il suo aspetto normale.
Passarono alcuni minuti prima che potesse parlare ma quando lo fece non era più una ragazza atterrita: era la vera Bundle, fredda, pratica, calcolatrice.
«Ma… come possono avergli sparato?»
«Non so come» rispose il dottore seccamente. «Ma è così. Una pallottola di fucile. L'emorragia è stata interna: ecco perché voi non vi siete accorta di nulla.»
Bundle annuì.
«Dobbiamo piuttosto domandarci» continuò il dottore «chi lo ha ucciso. Voi non avete visto nessuno?»
Bundle crollò il capo.
«Strano» disse il dottore. «Se si fosse trattato di un fatto accidentale, il responsabile avrebbe dovuto accorrere… a meno che non si sia reso conto di ciò che ha fatto.»
«Ma non c'era nessuno» insistette Bundle. «Sulla strada, almeno.»
«Io credo» osservò il dottore «che il poveraccio stesse correndo… La pallottola deve averlo colpito proprio mentre passava dal cancello. Per questo il giovane è sbucato già barcollante sulla strada. Voi non avete udito uno sparo?»
Bundle fece un gesto di diniego.
«E lui non ha detto nulla, prima di morire?»
«Ha mormorato poche parole.»
«Nulla che possa gettare un po' di luce sulla tragedia?»
«No. Desiderava comunicare qualche cosa a un amico suo, non so che cosa… Aspettate; sì: ha parlato dei Sette Quadranti.»
«Uhm!» fece il dottor Cassel. «Non sono paraggi adatti a una persona della vostra classe. Forse l'assassino veniva proprio da quell'ambiente. Ma non è il caso di pensarci, ora… Lasciate pure la cosa nelle mie mani, penserò io ad avvertire la polizia. Anzi, forse è meglio che mi accompagniate. Potrebbero rimproverarmi di non avervi trattenuta.»
Andarono insieme, nell'automobile di Bundle.
L'ispettore di polizia era un uomo che parlava molto lentamente. Rimase piuttosto sbalordito quando Bundle gli disse il proprio nome e il proprio indirizzo, e ne prese nota con gran cura.
«Nome del defunto?» chiese il sergente intingendo la penna.
«Aveva un portafogli… Pare si tratti di un tale Ronald Devereux… abitante ad Albany» rispose il dottore.
Bundle corrugò la fronte. Il nome di Ronald Devereux le diceva qualcosa… non ricordava, ma era certa di averlo già udito.
Solo quando era già a mezza strada da Chimneys, le si chiarì il dubbio. Ma certo: Ronny Devereux, l'amico di Bill al Ministero degli Esteri! Lui e Bill e… sicuro, Gerald Wade! Come quest'ultimo pensiero le si affacciò alla mente, Bundle per poco non precipitò con la macchina dalla scarpata.
Prima Gerald Wade, poi Ronny Devereux. La morte di Gerald Wade poteva essere attribuita a una tragica distrazione; ma quella di Ronny Devereux aveva certo un significato più sinistro.
E un'altra cosa ancora Bundle ricordò: i Sette Quadranti. Quando il moribondo le aveva pronunciate, quelle parole le erano sembrate vagamente familiari. Ora sapeva il perché. Gerald Wade aveva nominato i Sette Quadranti nella lettera alla sorella, scritta la sera precedente alla sua morte. A sua volta, ciò le richiamava qualcos'altro, non riusciva a metterlo a fuoco.
Pensando a tutte queste cose Bundle aveva rallentato l'andatura in modo tale che nessuno avrebbe riconosciuto in lei la solita spericolata. Portò poi la macchina in rimessa e andò in cerca di suo padre.
Lord Caterham era beatamente immerso nella lettura e rimase stupitissimo: non si aspettava il ritorno di sua figlia così presto.
«Non sono andata a Londra» spiegò Bundle. «Sono andata… ecco, ho investito un uomo…»
«Cosa?»
«In realtà non gli sono andata proprio addosso… Gli avevano sparato.»
«Ma com'è avvenuto?»
«Non so come sia avvenuto… ma è proprio così.»
«E perché gli hai sparato? "
«Non gli ho sparato io.»
«Vedi» disse Lord Caterham in tono di mite rimprovero «non dovresti sparare addosso alla gente. No, non dovresti farlo davvero. Ci sono moltissime persone che lo meritano, in realtà, ma è sempre una cosa che può darti delle seccature…»
«Ti ho detto che non gli ho sparato io!»
«Beh, allora chi è stato?»
«Non si sa.»
«Assurdo. Un uomo non può essere preso a fucilate e poi investito senza che nessuno lo abbia fatto.»
«Non è stato investito» protestò Bundle.
«Mi sembrava che tu avessi detto così….
«Ho detto che pensavo di averlo fatto…»
«Può essere stato lo scoppio di un pneumatico, allora» disse Lord Caterham. «Molte volte sembra uno sparo. Almeno così si dice nei libri gialli.»
«Sei un uomo impossibile, babbo. Hai meno cervello di un coniglio.»
«Certo!» sbottò lui. «Arrivi qui improvvisamente e mi racconti una storia folle di fucilate e investimenti e vuoi che io capisca! Non sono un mago.»
Bundle sospirò.
«Sta' attento, ti racconterò tutto per filo e per segno.»
«… hai capito bene?» gli chiese quando ebbe finito il suo racconto.
«Certo. A perfezione. E capisco benissimo anche come tu possa essere sconvolta, cara. Non avevo torto di avvertirti e metterti in guardia che chi va in cerca di seccature le trova quasi sempre. Ringrazio il cielo» soggiunse con un leggero brivido «di essermene rimasto qui tranquillo.»
«Babbo, dove sono i Sette Quadranti?»
«Nell'East End, se non erro… Ho spesso osservato degli autobus che portano quella indicazione… A meno che non mi confonda con le Sette Sorelle. Fortunatamente non ci sono mai stato: è un luogo che credo non mi piacerebbe molto. Eppure… strano… mi pare di averne sentito parlare anche di recente. Ma non so a che proposito.»
«James Thesiger lo conosci?»
Lord Caterham si era frattanto sprofondato ancora nella lettura. Fece uno sforzo per dimostrare un certo interesse.
«Thesiger» mormorò vagamente. «Thesiger… Uno dei Thesiger dello Yorkshire?»
«E' quello che domando a te, babbo. Pensaci bene. E' una cosa molto importante.»
Lord Caterham fece un grande sforzo per apparire interessato, senza però alcuna voglia di almanaccare profondamente sulla cosa.
«Aspetta: sì, ci sono alcuni Thesiger dello Yorkshire. E se non erro, ce ne sono alcuni anche del Devonshire. La tua prozia Selina sposò un Thesiger.»
«Questo non mi serve» disse con impazienza Bundle.
Lord Caterham ridacchiò.
«Oh, è servito ben poco anche a lei, se ricordo bene!»
«Sei un uomo impossibile!» scattò Bundle. «Bisogna che rintracci Bill.»
«Ma sì» disse suo padre, voltando distrattamente una pagina. «Ecco quel che devi fare. Sicuro!»
Bundle si alzò sospirando.
«Vorrei ricordare bene quella lettera» mormorò quasi fra sé. «Ma l'ho scorsa quasi distrattamente, accidenti! Parlava di una burla, e intanto, però, diceva che l'affare dei Sette Quadranti non era una burla.»
Lord Caterham emerse di colpo dal suo libro. «I Sette Quadranti?» disse. «Ora ci sono.»
«Davvero?»
«Ho capito che cosa mi ricorda questo nome. Me ne ha parlato George Lomax. Per una volta tanto Tredwell aveva sbagliato e fui costretto a riceverlo. Lomax mi raccontò che aveva indetto una riunione politica nella sua casa di Wyvern Abbey per la prossima settimana, e mi disse anche che aveva ricevuto una lettera minatoria.»
«E che cosa diceva questa lettera?»
«Ecco, non ci ho capito granché: Lomax non entrò in molti particolari.
Diceva, credo: "Fate attenzione" e "Vi metterete in gravi pasticci"; poi altre cose di questo genere. A ogni modo, proveniva dai Sette Quadranti, questo lo ricordo bene. George stava andando a Londra per accordarsi con Scotland Yard su ciò che convenisse fare.»
Bundle conosceva benissimo George Lomax, il brillante sottosegretario agli Affari Esteri, che molti evitavano per la sua mania di citare, in privato, i suoi discorsi fatti in pubblico. A cagione dei suoi grossi occhi sporgenti, alcuni, e Bill Eversleigh fra gli altri, lo chiamavano Ranocchio.
«Dimmi» chiese Bundle «Ranocchio si mostrò interessato alla morte di Gerald Wade?»
«Io non ne ho saputo nulla. Ma certo deve esserlo stato.»
Bundle rimase silenziosa per qualche istante. Cercava di ricordarsi esattamente le parole della lettera mandata a Loraine Wade e, al tempo stesso, cercava di immaginarsi la ragazza. Che tipo era? Più ci pensava, e più le sembrava che quella lettera fosse assai strana per un fratello.
«Non mi avevi detto che Loraine Wade era soltanto sorellastra di Gerald?» chiese d'improvviso.
«Ecco… strettamente parlando credo che ella non sia… non fosse, voglio dire… affatto sua sorella.»
«Ma non si chiama Wade anche lei?»
«Veramente no. Non era figlia del vecchio Wade. Lui era fuggito con la seconda moglie, ma questa era maritata a un perfetto mascalzone: è lui il padre di Loraine. Il tribunale deve avergli assegnato la custodia della piccina; di sicuro, non esercitò mai questo diritto. E poiché il vecchio Wade amava moltissimo la bambina, volle che venisse chiamata col suo nome.»
«Vedo» disse Bundle. «Questo spiega la cosa.»
«Che cosa?»
«Qualcosa di strano nella lettera di Gerald.»
«E' una ragazza piuttosto graziosa» osservò Lord Caterham. «Così almeno ho sentito dire.»
Bundle salì pensierosa in camera sua. Aveva molte cose da fare. Anzitutto doveva trovare quel James Thesiger. In questo Bill avrebbe forse potuto aiutarla. Ronny Devereux era stato amico di Bill e, se James Thesiger era amico di Ronny, con ogni probabilità Bill doveva conoscerlo. Poi c'era quella ragazza, Loraine Wade. Forse Loraine avrebbe potuto gettare un po' di luce sul problema dei Sette Quadranti.
Era evidente che Gerald le aveva detto qualcosa in proposito e il desiderio, espresso nella lettera, che lei "cercasse di dimenticare" poteva avere un significato sinistro.