Giorno 45
E il prossimo concorrente nella Gara di Riabi è... nientepopodimeno che il mio vecchio compare Mikey Forrester! Anche lui, per una settimana se ne starà a sudare scricchiolando tutto in camera sua, scansando tutti gli altri, spaventato pure dalla sua ombra.
Ho visto nei suoi occhi l’angoscia e la confusione e ho guardato come si è scheletrito. Lo stronzo più simpatico a cui poteva succedere, ho pensato.
Dopo m’ha visto, gli si sono illuminati gli occhi e si è trascinato verso di me, fa: «Mark... tutto bene, socio?» Si è guardato attorno tutto sfuggente e preoccupato. «Com’è la storia, qua?»
Mi son reso conto che solo poche settimane fa avevo lo stesso aspetto che ha lui, e la stessa paura. Così l’ho fatto venire in camera mia dove si è seduto, coi brividi, la pelle bucherellata tipo pollo spennato, e gli ho spiegato allo stronzo il mio punto di vista sulla situa. Pare che il coglionazzo imbe ha tentato di svaligiare una farmacia a Liberton. «Avevo visto la cassetta di, là, Christiane F., capito?»
E lo svitato di cazzo è andato avanti a sbrodolare e io cercavo di starlo a sentire, ma continuavo a vedermi davanti l’arrivo di Mater & Pater in macchina per portarmi via da tutto questo. Naturale che dopo è entrato Len e Mikey ha sbanfato, mentre io gli passavo a Len il testimone della riabilitazione psichica, e lo stupido coglione è stato accompagnato verso la sua stanza e i lunghi giorni di disintossicazione che lo aspettano.
Ma io ormai ne ero fuori, stavo imborsando le mie ultime cose. L’ultima che ho messo via è stato il mio diario-giornale. È stato un bravo amico, ma non credo che lo rivedrò più. La vita si può capire solo riandando indietro, ma devi viverla andando avanti.
Ho salutato Audrey, che gli manca una settimana ancora, e gli ho detto che la sua strategia di dire un cazzo e volare bassa è esattamente quella giusta. Bacio, carezze e scambio di telefoni, poi in ufficio per le dimissioni.