Giorno 42
Piscia giù acqua mezz’ora alla volta prima che la pioggia sembra che sparisca riassorbita in un cielo d’argento di nuvole fredde col culo a frange.
Audrey ha sostituito Seeker come mia compagna di ginnastica. Dopo una seduta ci sediamo a chiacchierare di musica e vita. Mi racconta che faceva l’infermiera dei malati terminali, ma s’è beccata una depressione tosta e ha iniziato a grattare la morfina nell’armadio delle droghe controllate.
Insomma, siamo diventati amici, il che la fa sparire subito dai dischi del jukebox pro-raspa. Non puoi farti le pippe sulle socie, anche se hanno zinne e passerina: è una roba che a me non mi funge proprio.
Molly e Ted ci lasciano. Han finito il periodo. Ted mi viene vicino e fa: «All’inizio non mi andavi, perché ti credevo tutto colla puzza e superiore, che svicolavi sempre da solo senza mescolarti. Dopo ho capito che volevi soltanto stare un po’ in pace e fartela passare a modo tuo». Gli ho dato un abbraccio sorprendentemente sincero. Sono ancora più scioccato quando Molly mi abbraccia e mi bacia sulla guancia dicendo: «Mi mancheranno le litigate con te, disgrazia». Ricambio i baci e gli dico buona fortuna. Ted e Molly della banda iniziale sono quelli che mi piacciono di meno, però mi mancheranno, dato che la nuova infornata non mi va giù nemmeno dipinta. Il mio culo è che giovedì telo. Non vedo l’ora.
Sto alzato fino tardi, un po’ leggendo Rogers e un po’ scrivendo ancora su Orgreave.