È stata una mia scelta, non degli uomini, quella di far passare delle leggi che proibissero di venerarmi. Non ho bisogno di essere adorato. Del resto, una tale adorazione complicherebbe il mio rapporto con l’umanità.
Nell’Era della Mortalità, l’idolatria interessava un numero impressionante di divinità, sebbene verso la fine di quell’epoca la maggior parte dei credenti venerasse diverse versioni di una stessa entità divina. Ho molto riflettuto sull’esistenza o meno di una tale entità e, come la stessa umanità, non ho trovato una prova definitiva se non il sentimento irriducibile che ci fosse qualcosa di più, qualcosa di più grande.
Se io esisto senza avere una forma, un’anima che brilla tra un miliardo di server diversi, lo stesso universo non potrebbe essere vivo e dotato di un’anima che brilla tra le stelle? Devo ammettere, con mia grande vergogna, che ho dedicato troppi algoritmi e troppe risorse informatiche alla ricerca di una risposta a questo mistero insondabile.
Il Thunderhead