Ringraziamenti
Scrivere un libro non è una prova solo per l’autore, ma anche per chi gli è vicino. Quando la parola è inceppata e la frase non scorre è facile che si diano risposte brusche o, peggio, non risposte al primo che capita a tiro. È per questo che, a chiusura dei lavori, il primo grazie è per i miei figli Marcello, Giovanni e Lucia, che hanno sopportato il mio nervosismo rivelando una pazienza straordinaria per la loro giovane età e una capacità insospettata di defilarsi al momento opportuno.
Il secondo è per tutti coloro che mi hanno aiutata a scriverla, questa storia: Giulia Ichino, che ringrazio per i suoi sms chilometrici, Marilena Rossi, sensibile, colta e impareggiabile lettrice, Laura Cerutti e tutto lo staff della Mondadori, che si prende cura di me e della mia creatura.
Grazie a Vito Parrinello del teatro Ditirammu di Palermo, è lui che tiene viva la tradizione del Triunfu di Santa Rosalia, a Stefania Blandeburgo, versatile attrice che dà voce al Triunfu, ad Alessandro Sperandeo e a tutti gli amici che hanno compreso e hanno taciuto.
Questo romanzo è frutto di fantasia, anche se mi sono divertita a mischiare luoghi veri e personaggi immaginari. Naturalmente, come in tutte le storie che si rispettino, ogni riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale.